Sovranisti in piazza, ma il centrodestra resta spaccato: il nodo delle elezioni in Umbria, Calabria ed Emilia

di Alessandro Di Matteo

Fonte: La Stampa

ROMA. L’appuntamento è per le 10 a piazza Montecitorio, proprio davanti all’ingresso della Camera dei deputati, esattamente nel momento in cui dentro al palazzo Giuseppe Conte inizierà il suo intervento per chiedere la fiducia. Ma il centrodestra arriva abbastanza in ordine sparso, all’appuntamento voluto da Giorgia Meloni per dare il via all’opposizione al nuovo governo. Ha aderito con entusiasmo Giovani Toti, mentre Matteo Salvini si è aggregato con una certa freddezza e Silvio Berlusconi ha scelto proprio di disertare. In Fratelli d’Italia ci tengono a precisarlo: anche se in piazza non ci saranno bandiere di partito ma solo «il tricolore», resta il fatto che questa «è la nostra manifestazione, è il nostro palco». Certo, chiarisce la leader di Fdi, un palco aperto a «tutti i cittadini che vogliono dire che questo governo è una vergogna, un inganno e una truffa ai danni degli italiani».

Di fatto, la nascita del governo Pd-M5s per ora sembra avere rimesso in discussione gli equilibri nel centrodestra e il ruolo di leader di Salvini non sembra più così scontato come fino a un mese fa. Qualcuno, dentro Fdi, ricorda: «Siamo contenti che Salvini abbia deciso di partecipare. Quando annunciammo la manifestazione non sembrava interessato. Bene che abbia cambiato idea…». Tanto per descrivere il clima nel centrodestra da quando la marcia trionfale del leader della Lega si è bloccata.

La Meloni commenta: «Sono contenta che alla manifestazione abbiano aderito tante realtà e tante forze politiche. Considero abbastanza naturale la presenza della Lega e considererei naturale la presenza in piazza di tutto il centrodestra». E proprio la leader di Fdi lascia intendere che il “Conte 2” potrebbe ricalibrare gli equilibri nella coalizione: «Mi chiedete se il Conte-bis ricompatterà la coalizione? Questo si vedrà. Posso dire che il nostro è l’unico partito che è rimasto sempre allo stesso posto».

L’appuntamento di oggi è costruito intorno a lei, il momento clou sarà proprio l’intervento della Meloni alle 12, appena Conte avrà terminato in aula, un replica in tempo reale, dalla piazza al “Palazzo”. Poi, certo, tutti i leader presenti potranno dire la loro, a cominciare da Salvini, ma la scena sarà soprattutto per la leader di Fdi. La Lega, spiega un parlamentare del partito di Salvini, di certo non ha mobilitato i suoi per oggi e, anzi, ai deputati è stato chiesto di essere presenti in aula mentre parla Conte. Salvini preferisce concentrarsi sulla propria agenda, domenica prossima c’è Pontida e poi, soprattutto, il 19 ottobre la manifestazione a Roma.

L’ex ministro dell’Interno sa che ora in tanti proveranno ad alzare il prezzo. In settimana vedrà Silvio Berlusconi, che ieri lo ha sferzato in un’intervista a il Giornale: «Salvini non lo capisco più. Dobbiamo costruire un’alternativa, di centrodestra, che non è la destra sovranista che non potrà mai vincere da sola, e se vincesse non sarebbe in grado di governare». Intanto, al Cavaliere replica evocando il «gioco di squadra», frase che dalle parti di Fi è piaciuta abbastanza». Quindi, aggiunge: «Ci sono da liberare intere regioni Italiane, spero che gli alleati restino alleati».

Certo, le elezioni in Umbria, Calabria, Emilia Romagna e via dicendo – quasi tutte regioni diventate alla portata per un centrodestra unito – dovrebbero spingere all’unità. Ma Fi è convinta che Salvini debba ritornare all’idea di un centrodestra «classico», soprattutto «non sovranista», mentre per il leader della Lega servono comunque schemi nuovi.