Stromboli, esplosioni nel cratere. Sindaco di Lipari: “Turista morto in escursione”

Il sindaco di LipariMarco Giorgianni, sentito dall’Ansa ha dichiarato che una persona è morta nell’esplosione. C’è un morto a Stromboli per l’eruzione del vulcano che ha sorpreso l’isola affollata di turisti. Si tratta di un turista che stava facendo una escursione nella zona sommitale del vulcano senza l’ausilio di guide e in compagnia di un amico che risulterebbe ferito.

Sindaco: “Un turista morto durante un’escursione”
Il sindaco di Lipari ha dichiarato che una persona è morta nell’esplosione. Si tratta di un turista che stava facendo un’escursione. La notizia è stata confermata anche dalla Prefettura di Messina. Il corpo dell’escursionista, che si sarebbe avventurato nella zona sommitale del vulcano in compagnia di un amico e senza l’ausilio di guide, sarebbe già stato localizzato. Sono in corso le operazioni di recupero. Secondo quanto riporta Repubblica, un altro uomo sarebbe rimasto ferito in seguito alle esplosioni.

I vigili del fuoco hanno mandato sull’isola squadre da Lipari e un Canadair per spegnere i vari incendi di sterpaglie che si sono sviluppati e che, si è appreso, non hanno coinvolto abitazioni. La guardia costiera, invece, è pronta ad evacuare chi volesse lasciare l’isola anche se, è stato sottolineato, non c’è nessun motivo per evacuare Stromboli. “Non abbiamo segnalazioni di persone ferite o coinvolte (a parte i due escursionisti, ndr). Ma solo paura per la caduta dei lapilli. C’è stata tanta paura tra chi era nelle zone più alte. Noi abbiamo già organizzato, per quello di nostra competenza, il meccanismo dei soccorsi con dei pompieri inviati con la guardia costiera e un elicottero da Lamezia Terme” ha detto il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Messina, Giuseppe Biffarella. “Abbiamo osservato in campo una colonna eruttiva che si è innalzata per almeno 2 chilometri di altezza al di sopra della area sommitale del vulcano Stromboli disperdendosi poi in direzione sud-ovest” ha spiegato il vulcanologo dell’Ingv-Osservatorio Etneo, Marco Neri.

Le due esplosioni che oggi alle 16:46 hanno scosso lo Stromboli “sono tra le più forti mai registrate da quanto è attivo il sistema di monitoraggio del vulcano, cioè dal 1985”. Il fenomeno “si può considerare sostanzialmente concluso”, ma non è possibile prevedere se ci saranno delle repliche perché non esistono segnali precursori che annunciano questi eventi. A dirlo è il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Eugenio Privitera.

Simili attività definite ‘parossistiche’ erano state registrate nel 2003 e 2007: “sono fenomeni abbastanza rari, perché lo Stromboli è caratterizzato da un’attività continua ma a bassa energia”.

“Le due forti esplosioni principali si sono verificate a distanza di poche decine di secondi l’una dall’altra”, aggiunge Privitera. Come specifica una nota dell’Ingv, hanno interessato l’area centro-meridionale della terrazza craterica dello Stromboli e sono state precedute “da trabocchi lavici da tutte le bocche attive della terrazza craterica”.

Le esplosioni, continua Privitera, “hanno dato luogo alla formazione di una colonna eruttiva che si è alzata per circa 2 chilometri sopra i crateri” e che poi si è dispersa in direzione sud-ovest. “C’è stata anche una ricaduta di prodotti lungo i fianchi del vulcano che hanno generato numerosi incendi”. Il fenomeno “è stato accompagnato da numerosi segnali geofisici, sia dal punto di vista sismico che di deformazione del suolo”, ricorda il direttore dell’Osservatorio Etneo. Dal tracciato sismico, infatti, è possibile riconoscere circa 20 eventi esplosivi minori oltre ai due eventi maggiori.