IL GRAN CASINO DELLE TERME LUIGIANE
PRIMA PARTE (https://www.iacchite.blog/robertino-orsomarcio-pitruzzu-e-le-terme-luigiane-la-grande-truffa-dei-soliti-noti/)
SECONDA PARTE (https://www.iacchite.blog/terme-luigiane-il-progetto-suicida-di-robertino-gianluchino-gallo-e-dei-lecchini-delle-terme-sibarite/)
TERZA PARTE
Più ci si addentra e si approfondisce la vicenda delle Terme Luigiane e più la puzza di marcio (o se preferite di Orsomarcio) aumenta. Oggi vorrei approfondire alcuni aspetti fino ad oggi tralasciati non per volontà ma semplicemente perché la vicenda è talmente complessa e assurda che diventa sempre più difficile da raccontare.
Nelle precedenti puntate pubblicate il 12 e il 19 giugno ho spiegato perché questa è una grande truffa praticata dalla politica nei confronti di quei polli della Sateca (e dell’azionista di riferimento famiglia Ferrari) ma soprattutto di noi calabresi perché, alla fine, il prezzo di questo megacarrozzone che saranno le” terme in rete”, lo pagheremo tutti noi e a vita.
Robertino, colpito da frenesia da shopping compulsiva, non contento dell’acquisto della Sacal e della Sorical (a questa mi dedicherò prossimamente) ha quindi deciso di comperare le Terme Luigiane e poi a seguire tutte le terme della Calabria, fino a creare le “Terme in rete” un’enorme struttura con migliaia di dipendenti e fornitori gestiti dalla Regione che garantiranno, assieme a Sacal, Sorical eccetera… a lui, a Gianluchino (Gallo) e a Orsomarcio voti per il resto dei loro giorni, anche perché ricordate che il controllo sui posti di lavoro è alla base della fine della democrazia.
Ma la cosa importante, per fare un doppio affare, è quello di pagare tutto il meno possibile in modo che un domani la regione possa rivendere il pacchetto completo all’amico di turno o a qualche prestanome a prezzo di saldo, amico che non farà mai mancare il sostegno elettorale a Robertino, a Gianluchino e ad Orsomarcio.
Facciamo un passo indietro e andiamo a febbraio 2021 quando Orsomarcio, in accordo con il sindaco di Acquappesa (Tripicchio) e quello di Guardia Piemontese (Rocchetti), si impossessano con la forza, rinnegando un accordo sottoscritto in Prefettura e controfirmato dalla Regione Calabria, di alcune strutture termali ma soprattutto delle preziose sorgenti, provocando di fatto la chiusura delle Terme Luigiane. Dopo pochi mesi e precisamente in data 8 novembre 2021 il TAR Calabria stabilisce che quanto fatto dai due comuni è illegittimo e che devono restituire tutto alla Sateca al fine di consentire la ripresa delle attività.
A questo punto la malapolitica calabrese si manifesta al massimo e Orsomarcio e i due sindaci decidono di fottersene della sentenza e continuano come se nulla fosse nel loro piano criminale di impossessarsi delle Terme, naturalmente causando malcontento, disoccupazione e non facendo curare i calabresi dove gradivano. Robertino, appena insediato, convoca i lavoratori delle Terme, i sindacati e la Sateca impegnandosi formalmente a riaprire gli stabilimenti e prospettando due ipotesi di lavoro: la prima facendo rispettare la sentenza del TAR e restituendo l’acqua alla Sateca e la seconda dicendosi disponibile, al limite, anche a comperare le Terme Luigiane pur di ripartire.
Giorno dopo giorno e soprattutto video dopo video, Robertino decide, in autonomia, che la prima ipotesi non gli interessa più e si concentra solo sulla seconda. Questo punto è basilare perché la Regione in quanto proprietaria delle acque termali ha tutti i mezzi legali e normativi, compreso quello di riprendersi la concessione, per imporre ai comuni di rispettare la sentenza, ma…Robertino si guarda bene dal farlo e impone a Sateca la vendita o come alternativa restare chiusi per anni. L
a trattativa si prolunga più del previsto anche perché la valutazione subisce una drastica riduzione di quasi il 50% che nessuno riesce a spiegarsi. Quindi da una parte Robertino si rifiuta di fare il suo dovere e imporre la restituzione delle acque e dall’altra abbassa il prezzo. Questo è il momento in cui il nostro caro Occhiuto dimentica, a mio parere, di essere un presidente di Regione e decide di comportarsi come uno strozzino qualsiasi. Irritato per i tentativi di resistenza della Sateca, pubblica un video dove dice testuali parole: “… Ho deciso con i sindaci di dare esecuzione alla sentenza” e di aprire l’acqua.
Ho guardato quel video decine di volte e non riuscivo proprio a comprenderne il senso…poi improvvisamente ho capito; Lui fa tutto questo non per il nobile desiderio di dare corso ad una sentenza e di rispettare la legge, ma per mettere in difficoltà la Sateca e costringerla ad accettare la sua proposta (ridicola) di acquisto. Annunciare di dare l’acqua il 23 maggio, a stagione ormai totalmente compromessa, non organizzata, senza alcun marketing etc. e quindi con la facile previsione di una stagione economicamente disastrosa, serve solo per mettere i lavoratori (che pretenderebbero immediatamente la riapertura) contro l’azienda, visto che quest’ultima, ormai stremata da anni di guerre, difficilmente potrebbe sostenere i costi di una stagione senza programmazione.
Quanto scaturisce da quel video è la certezza che Robertino non è uno spettatore ma l’attore principale e avrebbe potuto (e dovuto) aprire l’acqua a gennaio o febbraio, rispettando la sentenza e dando la possibilità alla sateca di riprendere le sue attività organizzando in tempo una stagione termale normale.
Invece il suo DNA truffaldino lo porta a non rispettare quanto sancito dalla magistratura per costringere la Sateca a svendere. Robertino, sempre a dimostrazione di quanto scritto, prepara in seguito il decreto di revoca della concessione ai due comuni e lo mostra durante una riunione ai sindaci per intimidirli e convincerli a sostenere il suo piano delle “Terme in rete”.
Riassumendo: quando avrebbe dovuto fare il decreto per rispettare la sentenza e riaprire l’acqua non ci ha minimamente pensato e quando gli interessa per fare pressioni finalizzate ai suoi programmi truffaldini lo fa immediatamente. Tutto questo, a casa mia, si chiama estorsione, si chiama abuso d’ufficio e si chiamano minacce, ma forse io vivo in un mondo dove i politici rispettano la legge e fanno gli interessi della collettività. A questo punto invito qualsiasi magistrato, a verificare se solo una virgola di quanto da me scritto non corrisponde a verità e ad interrogare gli attori di questa vicenda perché se vivessimo in un paese normale un presidente di Regione che si comporta così dovrebbe solo dimettersi,,, Orsomarcio a questo punto direbbe “CALABRIA MERAVIGLIOSA”!
Ora vorrei affrontare un altro tema, ovvero chi è favorevole e chi è contrario a quest’operazione di acquisto delle Terme Luigiane da parte delle Terme Sibarite ossia da parte di Robertino.
- I due sindaci di Guardia Piemontese e Acquappesa sono assolutamente contrari, difatti Robertino ha dovuto mostrare loro il decreto di revoca della concessione per convincerli ad allinearsi. I due sindaci sono i primi veri sconfitti, se le cose vanno come vorrebbe la Regione tutta la loro battaglia contro la sateca all’insegna dello “stop al monopolio” finirebbe nel cesso perché resterebbe sempre un monopolio e loro farebbero la figura dei cretini. Inoltre la regione dovrà lo stesso revocare la concessione a Guardia ed Acquappesa perché non può ricomprarsi, a prezzo maggiorato, l’acqua che lei stessa vende ai comuni, pena danno erariale. Quindi i due comuni non prenderanno più il canone che pagava loro la sateca, non avranno più la concessione, avranno da spendere un sacco di soldi per mantenere le strutture, ormai inutilizzate, che si sono ripresi con la forza e proprio in virtù di questa riduzione delle strutture ci saranno molti meno occupati. Quindi SINDACI CONTRARI (anche se non possono dirlo pubblicamente).
- Sateca si vede costretta a svendere un patrimonio a condizioni da strozzinaggio e a non poter riprendere la sua attività. Quindi SATECA CONTRARIA.
- Cittadini e imprenditori di Guardia e Acquappesa. In molti hanno il terrore di questa gestione pubblica e politicizzata e si moltiplicano le pressioni suoi soci sateca affinchè votino NO all’assemblea che dovrà decidere il da farsi. Molte le pressioni anche da amministratori dei due comuni. Quindi CITTADINI CONTRARI.
- Lavoratori e fornitori. Cresce fra tutti il malcontento e soprattutto fra coloro che non hanno santi in paradiso e finora hanno visto il loro lavoro garantito solo da principi di anzianità e meritocrazia e sono terrorizzati all’idea che l’unico criterio sarà il lecchinaggio. Si parla anche di un documento in preparazione contro la regione. Quindi LAVORATORI CONTRARI.
- Clienti e curandi. Dopo l’esperienza di tutti i pazienti costretti a recarsi a Cassano, causa chiusura delle Terme Luigiane, anche su questo fronte si moltiplicano le pressioni sui soci sateca per votare no all’assemblea; delle strutture che funzionavano come gioiellini devono restare tali e gestite da sateca e non dalla malapolitica. Quindi CLIENTI E CURANDI CONTRARI.
- Iacobini presidente delle Terme Sibarite. Può sembrare paradossale ma uno fra i principali sostenitori del no all’accordo è proprio il presidente Iacobini perché trovandosi dalla mattina alla sera a dirigere una azienda enormemente complessa come le Terme Luigiane, con complicatissime implicazioni sanitarie e ricettive e conscio dei suoi limiti di semplice lecchino di Gianluca Gallo, ha capito che se le cose dovessero andare male ci rimetterebbe anche…la lingua. Il caro giornalista (di regime), imposto al comando dalla politica, stava vivendo una tranquilla esistenza alle Terme Sibarite e ora si trova a dover coordinare la ripartenza di una realtà sanitaria/ricettiva complicata al punto che farebbe tremare i polsi anche a esperti del settore. Dalla sua ha solo che nessuno criticherà mai i suoi conti…tanto paghiamo noi !!! IACOBINI CONTRARIO.
- Calabresi. Basta buttare soldi in cose che potrebbero e dovrebbero camminare da sole e senz’altro con gestioni molto più efficienti di quelle regionali. Soldi agli ospedali, agli anziani, alle categorie disagiate e smettetela di pensare solo a fare gli affari vostri. Date la possibilità a chi sa lavorare di farlo. CALABRESI CONTRARI.
- Robertino, Gianluchino e Orsomarcio. Sono gli unici sostenitori dell’operazione anche perché sono gli unici che ci guadagnano. Creare punti di potere dove attingere voti per decenni li attira come api al miele. Non essendo minimamente interessati a quelli che potranno essere le perdite economiche dei prossimi decenni, ma guardando solo il proprio interesse politico spingono per chiudere l’acquisto costi quel che costi. ROBERTINO, GIANLUCHINO E ORSOMARCIO FAVOREVOLI e noi paghiamo!!!!.
In Calabria purtroppo stiamo vivendo una grande mancanza di democrazia dovuta soprattutto all’assalto fatto dalla banda di Robertino su tutti, o quasi, gli organi di informazione. E’ con grande rammarico che ho saputo di come si sta tentando di fermare “I Calabresi”, una fra le più equilibrate fonti di notizie on line disponibili e sempre molto attenta alle vicende regionali, che improvvisamente si è vista arrivare nel CDA della fondazione che lo finanzia nientepopodimeno che Mario Occhiuto. Non ho idea come andrà a finire questa storiaccia. Nel frattempo mi limito a riportare un commento sulla questione delle terme trovato su Facebook uno fra i pochi luoghi dove ancora (per quanto tempo?) possiamo esprimere liberamente il nostro pensiero. Non me ne voglia l’autore:
Poco prima di essere eletto, il presidente Occhiuto in un’intervista affermava: “…Trovo inconcepibile che mentre altre regioni si attrezzano per essere pronte ad accogliere i turisti, noi stiamo dilapidando queste risorse. Insediamenti come quello delle Terme Luigiane devono poter guardare al mercato, per tale ragione non possono essere in alcun modo guidati o condizionati dal Pubblico. Io ho una concezione liberale dell’economia e credo che il privato possa lavorare per far decollare queste strutture che sono importanti per lo sviluppo del turismo in Calabria. In una regione che ha i nostri problemi di occupazione non si possono mandare a casa 250 persone”.
Nel corso di pochi mesi la concezione liberale si è persa per strada, i problemi di occupazione tralasciati e i colpevoli di questo stallo continuano allegramente a fischiettare e a raccontare barzellette.
La Sateca viene rappresentata, proprio da chi l’azzoppata (incredibile paradosso), come un’azienda senza valore, incapace di camminare sulle proprie gambe. Tutto ciò per sostenere l’ennesima farsa: la necessità di un intervento pubblico allo scopo di garantire cure termali, lavoro e sviluppo.
In Calabria, a memoria d’uomo, non è mai esistito intervento pubblico che abbia dato dei frutti. Ciò nonostante, pur di eliminare la Sateca, si è spalancata la porta ad una manovra dagli esiti più che incerti; restiamo pertanto in religioso silenzio, in attesa che un esercito di ossequiosi lacchè srotoli tappeti rossi e pianti con gran pompa qualche inutile bandierina, allo scopo di legittimare una squallida operazione che non ha testa né coda e basata su grandissima improvvisazione… oggi, il tanto VITUPERATO MONOPOLIO non desta più scandalo.
Lettera firmata