The Skatalites, l’Auditorium popolare di Cosenza si trasforma per una serata in una piccola Jamaica

Bagno di folla, ieri, nell’Auditorium popolare di Cosenza che ha festeggiato la chiusura del week end natalizio con la leggendaria band “The Skatalites”.

Non potevano certo deludere le aspettative dei cosentini che li attendevano con ansia e, certo, non ci si poteva aspettare di meglio da una band storica puro stile jamaican.

Il Reggaembre giunto alla sua IX Edizione, è riuscito a dare vita ad una serata carica di energia, stile e divertimento, portando sul palco personaggi storici dello ska originale.

Ad aprire le danze il gruppo di casa nostra i Ganja Social Club, che hanno scaldato il pubblico con vecchie e nuove sonorità del loro repertorio reggae e raggamuffin, da sempre caratterizzato dall’incontro tra il melodico italiano e le radici calabresi. La loro bravura e la profonda passione per la musica, che da sempre traspare nelle esibizioni, ha assolto alla grande il compito di lanciare uno dei concerti più attesi di fine 2015: gli Skatalites.

E dopo il countdown che tradizionalmente apre i loro concerti, la serata è entrata nel vivo: due ore circa di pura adrenalina.

La band multietnica, composta da eccellenti musicisti provenienti non solo dalla Jamaica, ma anche da Stati Uniti, Francia e Nigeria; ha fatto scatenare, saltare e urlare i fans, in pieno stile ska, spaziando dai classici brani strumentali agli storici vocali.

The Skatalites è artefice della musica ska giamaicana; il gruppo, attivo sin dagli anni sessanta (nonostante la formazione nel corso degli anni sia cambiata, per la scomparsa di alcuni membri storici), è stato in grado di evolversi e non arrestarsi mai; spingendo sempre la musica, come strumento culturale d’eterna memoria.

Una memoria che si tramanda, che cresce e che diventa momento di aggregazione e socialità, come quello che si è vissuto ieri nell’Auditorium. L’evento, organizzato da Mujina Crew e da Cpo Rialzo, non solo non ha deluso le aspettative ma le ha pienamente superate.

“Cosenza ti piace la musica ska?”  hanno esordito gli Skatalites e Cosenza ha risposto…eccome se si è fatta sentire. E via a scatenarsi sulle note di James Bond 007, Burning Inferno e subito un bel pieno di energia con Occupation, pezzo riportato alla ribalta qualche anno fa da uno spot pubblicitario della Fiat.

Immancabile il richiamo a Bob Marley con Three little birds e poi i classici, i pezzi old school che hanno fatto la storia: come Christine Keiler; A Message to You Rudy (pezzo di Dandy Livingstone, reso famoso dagli Specials), intervallato dall’energia dell’intermezzo drum&bass in stile dub tra Val Douglas e Sparrow Thompson.

Latin Goes Ska, tra ritmiche latine riproposte in levare e improvvisazioni di fiati e chitarra in stile jazz dando spazio, anche, al cantato. E tanti altri pezzi.

Ma il punto più alto dello show si è raggiunto al finale quando gli Skatalites hanno proposto, nell’encore, il loro pezzo più famoso: Guns of Navarone, unitamente alla cover del noto pezzo di Roland Alphonso Phoenix City, che ha trasformato l’Auditorium in una piccola curva da stadio con “E vai Cosenza facci un gol…” ritmato sul ritornello.

IMG-20151228-WA0013La fine è stata affidata a Freedom Sounds, pezzo che racconta il desiderio di libertà espresso dalla musica, intesa come radice culturale e antropologica su cui la Jamaica ha fondato la propria identità culturale.

A chiudere definitivamente i battenti di una serata travolgente, il sound system Mujina Crew, ormai punto indelebile per la città di Cosenza per la diffusione della cultura reggae.

E se è vero che “il reggae è il battito del cuore”, come sosteneva Linton Kwesi Johnson, i cuori ieri sera non hanno mai smesso di battere neanche per un secondo e per coloro, che oggi rivivono la serata di ieri, continuano ancora a battere.

Valentina Mollica