Tirreno sotto attacco mafioso, la montagna ha partorito il topolino: Vetere unica voce fuori dal coro

Diamante, la montagna ha partorito il topolino

di Francesco Cirillo

L’avevamo scritto qualche giorno fa quello che si sarebbe “deciso” dopo la nuova, clamorosa intimidazione all’azienda Preite. I sindaci del Tirreno Cosentino, non tutti a dir la verità, accorsi alla chiamata del sindaco di Diamante Ernesto Magorno dopo l’incendio dei tre autobus di linea dell’azienda Preite dopo una riunione di appena un’ora hanno deciso di fare grandi cose, inaspettate davvero e che faranno di sicuro paura alla delinquenza: inviteranno il procuratore capo Gratteri ad una grande assemblea con scuole, preti, suore e pensionati. Questo è tutto !

Come dicevamo la montagna ha partorito il topolino, e non potevano fare di più d’altra parte. Intanto, a soli due giorni dall’incendio degli autobus due altri allarmanti episodi si sono verificati nel Tirreno. Uno a Guardia Piemontese, dove davanti un centro commerciale sono stati rinvenuti un proiettile ed una tanica di benzina e l’altra molto più grave a Scalea dove un lido balneare, Da Pietro, è stato dato completamente alle fiamme finendo distrutto.

Un evidente attacco su larga scala che dimostra ulteriormente come l’intero territorio sia nelle mani di cosche malavitose sostenute dalla massoneria tanto “vicina” alla malapolitica e che a niente servono video sorveglianze o pattuglie di carabinieri che girano per le strade. I sindaci pensano che militarizzando il territorio si controlli la criminalità. Il sindaco di Cetraro chiede l’apertura di una caserma completata da dieci anni e ancora non istituita, altri sindaci chiedono più uomini e mezzi, altri chiedono più video sorveglianze, altri si preoccupano dell’immagine che danneggia il turismo.

Ma alcuni sindaci si sono anche lamentati delle recenti inchieste della Procura di Paola sulle pubbliche amministrazioni, che, a loro dire, hanno tolto uomini e mezzi ad altre inchieste sulla criminalità. Aspetto che al contrario, voce fuori dal coro, ha ribadito il sindaco di Santa Maria del Cedro Ugo Vetere. Il sindaco Vetere ha voluto porre l’attenzione sul fatto che le istituzioni, proprio per certi comportamenti scorretti dalle stesse, che dovrebbero essere da esempio,  hanno perso di credibilità e che la società civile proprio per questo non risponde a nessuna chiamata. Vetere ha sferzato la politica tutta che mai è intervenuta su temi quali la sanità, il lavoro nero, l’ambiente. Ma il suo appello non è stato accolto da nessun altro, si va tutti verso la ritualità dei telegrammi al Ministro degli Interni, alla chiamata obbligatoria alle scolaresche, che servono a riempire le sale  altrimenti vuote, alle parrocchie, alle forze dell’ordine. Tutto come da scontato e triste copione.