Tropea, cimitero degli orrori. Procura Vibo: “Sono 26 le tombe violate”

Avviso di conclusione indagini nell’inchiesta sul “cimitero degli orrori” a Tropea, nel Vibonese. Gli indagati dalla Procura di Vibo rimangono tre: il dipendente comunale Francesco Trecate, 62 anni, custode del cimitero di Troepa (difeso dall’avvocato Giuseppe Di Renzo), il figlio Salvatore Trecate, 38 anni (anch’egli difeso dall’avvocato Di Renzo) e Roberto Contartese, 53 anni (difeso dall’avocato Francesco Muscia). Tutti e tre sono stati arrestati lo scorso 8 febbraio con l’accusa di aver profanato le tombe e distrutto i cadaveri, a volte non ancora decomposti, per lucrare sulla carenza di posti nel cimitero di Tropea.

Nello specifico – si legge nel provvedimento di conclusione indagini firmato dal procuratore Camillo Falvo e dal sostituto procuratore Concettina Iannazzo – i tre risultano indagati perchè “costituivano un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di violazioni di sepolcro e soppressione di cadavere“. In particolare “Francesco Trecate, quale promotore, rappresenta il principale organizzatore delle singole operazioni, curando tutte le fasi dell’attività criminosa, occupandosi dell’organizzazione e della supervisione delle attività illecite del gruppo di cui costituisce un punto di riferimento quanto a decisione da assumere e direttive da impartire”.

Nel provvedimento della Procura di Vibo si fa riferimento a 10 persone la cui tomba sarebbe stata violata, più “altre sedici tombe in cui erano tumulati i cadaveri di soggetti non identificati“. A questo si aggiunge la presunta distruzione di sette cadaveri “o parti di essi” nelle date del “18, 20, 23, 27 novembre 2020, del 16 dicembre 2020 e del 22 gennaio 2021”. “Dopo aver sezionato con l’ausilio di un seghetto e di un martello i cadaveri, o parte di essi, appartenuti a soggetti non identificati – si legge ancora nell’avviso di conclusione indagini – procedevano alla loro definitiva distruzione mediante combustione”.