Truffe alla Regione: il dossier di Guccione e l’affare degli alberghi sociali

Ernesto Rapani e Pasquale Lapietra (al centro)

RIASSUNTO DELLA PUNTATA PRECEDENTE

Carlo Guccione sta per presentare un dossier alla Corte dei conti e alle procure interessate  sulle inadempienze, i ritardi e le inefficienze del settore Politiche della casa, addebitabili al Dipartimento ai Lavori Pubblici della Regione Calabria e di conseguenza alla giunta regionale. 

Guccione mira dritto al cuore del problema e come farebbe chiunque volesse arrivare davvero a scoprire i responsabili, segue il flusso dei soldi. E di soldi per il settore delle Politiche della casa o, per semplificare, dell’edilizia sociale ne sono girati parecchi. Un giochino da 175 milioni di euro. La procura di Catanzaro (non Gratteri ma il pm Guarascio) ipotizza che compa’ Pinuzzo Gentile abbia stilato un patto milionario con un bene individuato gruppo di palazzinari cosentini e ha chiesto un processo, sul quale, come da consolidato copione, aleggia lo spettro della prescrizione.

E ha posto una serie di domande, alle quali ormai da anni non c’è risposta.

Segue un elenco di possibili violazioni di legge praticamente già riscontrate per le quali Guccione definisce “fondamentale” l’attività dell’ufficio preposto.

  • attività di ricognizione sempre aggiornata sullo stato di avanzamento degli interventi avviati
  • attività di ricognizione sempre aggiornata sullo stato delle polizze fideiussorie stipulate a favore della Regione
  • VERIFICA DISPONIBILITA’ FONDI DI BILANCIO A DESTINAZIONE VINCOLATA PREVISTI DALLA LEGGE REGIONALE DI RIFERIMENTO

L’ultimo punto è scritto in maiuscolo perché è la cartina di tornasole del traffico di finanziamenti che potrebbe essersi verificato. E Guccione non a caso, sottoscrive una gravissima denuncia. Secondo la quale i soldi si sono “volatilizzati”.

“… Sul capitolo di bilancio risultano solo in parte accantonate le somme assegnate al programma edilizio con conseguente forte rallentamento delle fasi di liquidazione ai soggetti finanziati. Ogni anno il settore Casa dovrebbe relazionare sullo stato di attuazione del programma e comunicare la previsione di spesa per l’anno successivo, ma non mi risulta sia stato fatto negli ultimi anni”.

L’AFFARE ALBERGHI SOCIALI

Proseguiamo con l’esame del dossier sull’edilizia sociale ed eccoci al programma pilota e sperimentale destinato alla locazione permanente. Si tratta dei cosiddetti “alberghi sociali”, un bando sdoganato sempre da Pino Gentile proprio qualche giorno prima delle elezioni regionali del 2014.

Totale della “pappatoia” 58 milioni e stendiamo un velo pietoso sulle motivazioni ufficiali addotte per far passare questo “sistema alternativo di edilizia sociale orientato al mercato”. Uno stratagemma per dare soldi sempre allo stesso cerchio magico.

Pino Gentile
Pino Gentile

Pino Gentile, prevedendo anche la scadenza elettorale, lo ha trasformato in una splendida occasione per far “girare” ancora un po’ di soldi freschi alle solite aziende amiche già beneficiarie per l’edilizia sociale. Per il resto, c’era da trovare un presidente di commissione e altri due membri credibili. La persona giusta per interpretare il ruolo di responsabile del procedimento si è rivelata Marisa Giannone, dirigente del Servizio n. 1 dell’Unità Operativa Politiche della Casa, che ha predisposto il suo bravo avviso pubblico coinvolgendo nella commissione Giovanna Lettieri e Giovanni Ioele.

Il direttore generale Domenico Pallaria invece ci ha messo la firma. E i giochi sono fatti. Teoricamente, dunque, le maggiori responsabilità per la vicenda andrebbero proprio a lui, che però non solo è ancora saldamente al suo posto ma fa parte degli “intoccabili”.

La lettura della graduatoria è il solito, facilissimo esercizio di nomi riconducibili dai palazzinari ai padrini politici.

La capofila è la Simea Srl, cioè l’azienda del costruttore cosentino Antonio Tallarico, quello dei grattacieli di via degli Stadi. Dodici milioni per l’intervento richiesto.

lapietraago2010xhome-e1446130832936Al terzo posto, da Rossano con furore, la Ares edilizia Srl, il cui amministratore unico risulta essere Diego Lapietra, rampollo del più famoso costruttore dello Jonio cosentino. Don Pasquale Lapietra detto “Mollettun” e la sua famiglia fanno il pieno da un po’. Vincenzo Lapietra, 39 anni, amministratore de LaPietra Srl, rappresenta una società di costruzioni specializzata nell’edilizia privata. E’ anche presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Edili di Ance-Confindustria Cosenza, eletto nel 2013.

Stavolta la Lapietra, travestita da Ares, con il rampollo Diego al ponte di comando, è entrata con largo anticipo. Così siamo tutti sicuri: 4 milioni e non se ne parla più.

E poi la Cooperativa Nova Casa, 3 milioni di euro assegnati.

Segnaliamo anche: Mav Casa (2milioni 933mila euro); Costruzioni San Francesco (2milioni 616mila euro); Intesa Costruzioni (2milioni 300mila euro); Edilfor (2milioni 900mila euro); Cofer (2milioni 863mila euro); Gatto Costruzioni (3milioni 570mila euro); Kruseon (2milioni 500mila euro); Berna Costruzioni (5milioni 773mila euro); La Mima (1milione 600mila euro); Abitcoop Calabria (5milioni 524mila euro); Perri Santo (3milioni 400mila euro); Nigro costruzioni (2milioni).

E ci fermiamo qui per carità di patria.

Ti aspetti che la nuova Regione guidata da Mario Oliverio faccia qualcosa per fermare questo disastro ma niente. Il presidente, così come avrebbe dovuto fare per il bando sull’edilizia sociale, avrebbe dovuto decidere di revocare il bando con la formula dell’autotutela, tanto più che non risultano programmi già finanziati. Ma finora nulla si è visto o sentito.

AdamoOliverioBrunoA parte la nomina di Pino Gentile a vicepresidente del Consiglio regionale.

Il Tar ha quindi bocciato il bando, dando ragione a una ditta esclusa dalla spartizione di una torta che vale, per il momento, 58 milioni di euro e imponendo alla Regione di annullare tutti gli atti. La burocrazia, però, ha fatto orecchie da mercante: il progetto della società ricorrente non è mai stato riesaminato, mentre in molti ipotizzano che i soldi siano stati in parte erogati soltanto ad alcune delle ditte vincitrici. 

Carlo Guccione, nel suo dossier, scrive testualmente: “La fase istruttoria che deve determinare l’avvio del programma attraverso l’erogazione dei finanziamenti concessi segna notevoli e immotivati ritardi: i soggetti attuatori hanno inoltrato i progetti esecutivi corredati da permesso di costruire e inizio dei lavori ma per la maggior parte di essi ci sono stati forti ritardi alla liquidazione delle somme dovute… Da evidenziare che questo programma pilota prevede la realizzazione di alloggi in locazione permanente, gestiti per un periodo da 25 a 75 anni dai soggetti attuatori e poi ceduti alla Regione Calabria…”.

LA LETTERA DELLE DITTE ESCLUSE

E visto che siamo in tema, ricordiamo doverosamente anche la lettera di un gruppo di ditte escluse, che evidenziavano colossali irregolarità. 

“… Nella graduatoria dei cosiddetti alberghi sociali sono state introdotte ditte individuali contrariamente a quanto previsto dal bando.

Il bando all’art. 2, soggetti proponenti, recita testualmente: “… Per gli interventi oggetto del presente bando possono partecipare ATERP, operatori privati quali imprese in forma singola o consociate, cooperative di produzione e lavoro e cooperative di abitazione in forma singola e consociata…”. 

Il bando all’art. 4 Requisiti di ammissibilità al punto C richiede… “di aver chiuso l’ultimo bilancio depositato, in attivo o in pareggio, ovvero dichiarazione di nuova costituzione…”.

Ci soffermiamo un attimo su questo aspetto, permettendoci a questo punto di anticipare una sua eventuale ricerca, per affermare che le ditte individuali non redigono alcun bilancio e non sono soggette a costituzione, come invece per Srl, Spa, Sas e Snc.

Il bando all’art. 9 Allegati, Contenuti e termini della proposta al punto 3 richiede; “… copia ultimo bilancio depositato in pareggio e in attivo con risultato di esercizio prima delle imposte positivo ovvero copia atto costitutivo e statuto per cooperative o imprese di nuova costituzione…”.

Sempre anticipando una sua eventuale ricerca, le diciamo che le ditte individuali non potevano partecipare al bando ma ancora più grave è inserirle in graduatoria e di seguito concedere il finanziamento.

cittadella-regionale-calabria-604x270Eppure la grande dottoressa Marisa Giannone, presidente della commissione del bando, ha inserito nella stessa graduatoria diverse ditte individuali. Ne vogliamo citare soltanto una in particolare per la quale diverse voci di corridoio dicono che lei (la Giannone) e la sua famiglia abbiano un grande interesse. 

Ed eccola spuntare in graduatoria al 4° posto: Edil Costruzioni San Francesco. 

Da quello che abbiamo potuto vedere da una visura camerale questa ditta individuale è riconducibile ad una certa Giuseppina Ricciardulli di Bisignano e risulta anche che ad oggi questa ditta neo costituita e finanziata, è inattiva.

Già questo dato avrebbe dovuto far riflettere la dottoressa Giannone ma a volte ci dev’essere qualcosa che annebbia la vista e in quel settore non è soltanto lei che non ci vede bene. Perché anche chi è subentrato al suo posto, stranamente, continua a far finta di nulla”. 

2 – (continua)