Turismo (!) a Cosenza, i dati della Succurro: nei due mesi estivi 20 turisti al giorno

Quello che si guarda bene dal dire la Succurro, nello snocciolare i dati sulle presenza turistiche estive a Cosenza, è quanto hanno inciso, tali presenze, sull’economia cittadina. Se preferite: quanta guagna hanno portato a Cosenza tutti questi turisti di cui parla la Succurro? Nessuna direi.

Vediamo i dati della Succurro. Nel mese di luglio oltre 600 turisti hanno fruito dei tour, principalmente donne nella fascia d’età fra i 16 e i 65 anni (64%). Presenze provenienti in buona parte dall’estero (Spagna, Brasile, Argentina, Paraguay, Canada, Inghilterra, Germania) e da molte regioni d’Italia (Piemonte, Veneto, Sicilia, Lombardia).  In agosto i dati sono incrementati salendo ad oltre 800 turisti, per il 54% di fascia d’età fra i 16 e 65 anni. La provenienza è dall’estero (Francia, Canada, Spagna, Brasile, Messico,) e dal resto d’Italia (Lombardia, Piemonte, Sicilia, Veneto, Campania, Lazio).

Numeri da capogiro, in due mesi 1400 persone. Una media di 22 turisti al giorno. Molti dei quali, magari, parenti di cosentini emigrati al nord o all’estero, o cosentini che lavorano da una vita “fuori” e d’estate ritornano nel luogo natio. Ma anche se fossero tutti veri turisti voi capite che 20 turisti al giorno, in città, non fanno nessuna differenza. Fossi al posto della Succurro mi guarderei bene dal dare pubblicamente queste cifre che non si possono nemmeno definire un punto di inizio.

Al contrario certificano il totale fallimento di questo “settore”. Diciamolo chiaro e diciamolo alla Succurro: nessun turista sceglierebbe come meta per tutte le sue vacanze Cosenza. Non è una offesa alla città che anzi merita, ma così come è messa, senza nessuna attrattiva, ci puoi passare un giorno, dopo te ne vai in Sila, al mare, o dove ti pare. Non resti d’estate a Cosenza se sei un turista in vacanza. Quello di Cosenza è un turismo di passaggio. Infatti non esiste un pacchetto vacanze di una settimana (come minimo) per Cosenza, come per Venezia, Firenze, ma anche come per Lecce, Catania, Salerno, Reggio Calabria. Nessuno va in agenzia e prenota una settimana a Cosenza città tutto compreso. A verità.

Ma le chiacchiere della Succurro continuano, e fa riferimento ai tanti tour operator che ogni giorno a partire da giugno fino a settembre sostano in città, “scaricando” centinaia di turisti entusiasti di visitare Cosenza.

Questi turisti che nel periodo estivo si vedono salire o scendere da corso Telesio, sono clienti di tour operator tedeschi, spagnoli, francesi, ed altri, che villeggiano a Tropea, Capo Vaticano, Parghelia, e che nel viaggio d’andata verso queste località, hanno in programma una sosta a Cosenza. Generalmente attorno alle 10 del mattino. E funziona così: arrivo in piazza XV Marzo ore 10/10,30. Breve visita ara villa vecchia, discesa lungo corso Telesio fino al Duomo: 15 minuti di foto e poi chi vuole può prendere un gelato da gustare al fresco della villa. Finito il quale, attorno alle 11,30, si riparte alla volta di altri lidi dove hanno già prenotato pranzo, cena e pernottamento. Nel migliore dei casi alcuni visitano il Castello, che però essendo gestito da privati, nessun introito porta nelle casse pubbliche.

Questa è. Non lasciano niente, se non qualche spicciolo ai bar presenti lungo corso Telesio.

Vantarsi di 20 turisti al giorno nei mesi estivi è tipico di chi, come la Succurro, vive d’immagine.

Di turismo si potrà parlare solo quando Cosenza entrerà nei pacchetti dei tour operator. Quando dalla Francia, dalla Germania, ecc. prenoteranno centinaia di persone, pranzo, cena e pernottamento. E’ questo che fa la differenza. E’ questo quello di cui ha bisogno la nostra economia: dobbiamo contare i nostri di turisti, non quelli degli altri. E se il trend è questo, mi sa che bisogna puntare su qualcos’altro. Che di turisti a Cosenza non si campa. Questo lo sanno tutti in città, tranne la Succurro.