Vergogna depurazione, chi tiene (ancora) in piedi il Consorzio Valle Crati?

di Francesco Iannucci, sindaco di Carolei

Lunedì 07 settembre 2020, ho incontrato, insieme ad altri sindaci del Consorzio Valle Crati, l’assessore De Caprio (capitano Ultimo) e l’ingegnere Trezzini, membro della Struttura del Commissario unico per la depurazione Prof Giugni.
Quest’ultimo ha definito DELUDENTI le risposte date dal Consorzio Valle Crati in merito all’adozione di tutti i provvedimenti atti ad impiegare i finanziamenti di cui all’ APQ rafforzato: “Depurazione delle acque”, delibera CIPE N. 60/2012 riguardante i lavori di ampliamento dell’ impianto consortile e del collettamento di acque reflue.

Ho ribadito, sostenuto da molti sindaci presenti, la necessità dell’adozione, da parte della Regione Calabria, dei poteri sostitutivi nei confronti del Consorzio Valle Crati; la necessità di dotare i singoli Comuni dei finanziamenti necessari per mappare l’intera rete fognaria; la necessità e l’obbligo, previsto dallo stesso contratto di gestione, di affidare immediatamente la gestione dei singoli depuratori presenti nei singoli comuni e gestiti, fino ad ora, dagli stessi comuni; infine la possibilità di avere un parere legale sulla correttezza della procedura di affidamento del project financing alla Kratos scarl in quanto, così come evidenziato dalla stessa ANAC, il capitale privato è considerato a minimo rischio (per il privato c è solo guadagno ma chi investe è solo il pubblico….non è questo il senso del project financing).

Vista la sua inutilità, molti sindaci hanno espresso la volontà di porre in liquidazione il Consorzio Valle Crati confermando che non si tratta, come qualcuno vuol far credere, di una “eccellenza Calabrese”.
Mi sono permesso, dopo la riunione, di chiedere all’assessore De Caprio, una riunione privata, a cui ha partecipato anche il sindaco di Rende Marcello Manna.
L’assessore, molto interessato e sensibile ai problemi della depurazione e dell’idrico e molto determinato a risolvere nel breve periodo il problema, ha accettato la mia richiesta… nell’ incontro ho espresso la necessità di far partire subito l’autorità idrica cosi da poter scegliere, entro il 31 dicembre 2020, la caratteristica che dovrà avere l‘ente gestore ( pubblico o misto)…

Ho ribadito, con forza, che è auspicabile scegliere la natura pubblica dell’ente che dovrà necessariamente partire dalla struttura (know how, dipendenti) SORICAL …i Comuni non dovranno più gestire le reti idriche (colabrodo)… è necessario predisporre un piano industriale serio che preveda investimenti adeguati e individui le fonti di finanziamento….tutto questo non può prescindere dalle competenze delle nuove governance che, dalle ultime interviste, continuano a colpevolizzare i Comuni rei di essere morosi….dimenticando che il servizio idrico integrato è tutta un’altra storia !!!
I Comuni, già da tanto, non avrebbero più dovuto occuparsi di gestione delle reti idriche, di bollettazione e di riscossione….

Ma la domanda è: riuscirà l’assessore all’Ambiente a lavorare per come intende senza ostruzionismi ??? Riusciremo a avere le giuste competenze nei vari enti (evitando nomine derivanti da spartizioni partitiche e caratterizzate da incompetenze specifiche e richieste) almeno solo per risolvere quei problemi atavici che attanagliano in una morsa la nostra Calabria tanto da non far mai partire quello sviluppo tanto agognato???
Dalle prime dichiarazioni di alcuni neo amministratori nominati, temo che sarà molto dura…serve una POLITICA SERIA E RESPONSABILE !!!