Vergogna Pd: una finta unità per ingannare la gente

A pochi mesi dalle elezioni il PD, che fino a ieri sembrava spaccato, lacerato, diviso, confuso, in Calabria ritrova l’unità, la serenità, la condivisione e la voglia di lavorare tutti insieme per il bene dei cittadini. Mmucca liù!

L’approvazione del Rosatellum bis (legge elettorale), un’altra porcheria targata PD, ha riacceso in tanti deputati e senatori eletti in Calabria la speranza di una nuova ricandidatura. E come per incanto sono sparite le guerre intestine, i conflitti tra correnti, le gelosie di partito, e tutte le schifezze a cui ci hanno abituato. Tutti insieme appassionatamente per meglio capire come dividersi la torta. Perché per questi lestofanti quello che conta più di ogni altra cosa è la loro sistemazione, che viene prima degli interessi dei cittadini, e pur di ottenere quello che si prefiggono sono disposti a tutto. Anche far finta di essere una bella famiglia unita che guarda al bene dei propri “figli”. Ovviamente contano sulla stoltezza e sul bisogno dei cittadini, e sperano che anche questa volta qualcuno ci caschi. Contano, inoltre, sulla poca memoria della persone e sperano che al solito ritornello del “noi faremo, noi daremo, e noi ci impegneremo”, altri abbocchino. E come al solito troveranno chi ci crede.

Il PD oggi in Calabria è veramente preoccupato di subire una sonora batosta elettorale, e per metterci una pezza hanno dato retta al buon Minniti che ha spiegato ai capi clan locali che questo è il momento di fare quadrato e di restituire alla gente, seppur facendo finta, l’immagine di un partito unito. Un’occasione che per personaggi come Madame Fifì, La Gatta morta, Palla Palla, e compari vari, vale tanto. Sperano nel “volemose bene” di recuperare qualche ricandidatura. Del resto il far finta di essere amici non è certo a gratis. Cercano di accreditarsi ancora una volta agli occhi di Renzi come indispensabili per il mantenimento dei voti in Calabria. Senza le loro truppe cammellate, e i loro clienti, il PD rischia di precipitare, in Calabria, a percentuali da prefisso telefonico.

Ancora una volta non si fanno scrupoli, pur di garantirsi un posto al sole, di ricattare la politica, e di porre condizioni a Renzi se vuole “disporre” del loro pacchetto di voti. Ma Renzi sa benissimo che questa unione è tutta una finzione, e sta al gioco con la consapevolezza di chi sa per certo che l’unico dramma per il PD in Calabria è la loro eventuale ricandidatura. L’unica speranza che ha il PD in Calabria di salvarsi, è quella di non presentare più agli elettori le brutte facce di questi parassiti che, più che votarli, la gente vorrebbe vederli votati ad una fatica.