Vorrei la pelle nera: gli zombies siete voi (di Ciccio De Rose)

di Ciccio De Rose

Carletto (Marx), un mio amico con un cervello grande e lungimirante, 150 anni fa aveva previsto l’esodo biblico e adesso il “Che fare?” diventa problematico e “l’emigrazione un fenomeno di oscura malattia sociale, enigma pauroso del nostro futuro” , come ammoniva Giustino Fortunato ai principi del ‘900 o come prediceva Jean Paul Sartre : “… nella notte vedrete stranieri riuniti attorno a un fuoco, avvicinatevi, ascoltate: discutono della sorte che riserbano alle vostre agenzie generali di commercio, ai mercenari che le difendono. Vi vedranno, forse, ma continueranno a parlar tra loro senza neanche abbassare la voce. Quell’indifferenza colpisce al cuore: i padri, creature dell’ombra, le vostre creature, erano anime morte, voi dispensavate loro la luce, non si rivolgevano se non a voi, e voi non vi prendevate la briga di rispondere a quegli zombies. I figli vi ignorano: un fuoco li rischiara e li riscalda, che non è il vostro. Voi, a rispettosa distanza, vi sentirete furtivi, notturni, agghiacciati: a ciascuno il suo turno; in quelle tenebre da cui spunterà un’altra aurora, gli zombies siete voi...”.

E’ venuto il momento che definirlo imprevedibile sembra un eufemismo e che canticchiare “Vorrei la pelle nera” sia quasi quasi auspicabile per via del pericolo di avere addosso quella bianca!