Calabria 2021. Dopo la batosta elettorale Tansi fa mea culpa (a modo suo)

Dopo la sonora legnata elettorale ricevuta, Carlo Tansi dalla sua nuova pagina Fb “Carlo Tansi la voce scomoda della Calabria”, la tredicesima (in meno di due anni) da quando è sceso in politica, recita il mea culpa. Ha capito che deve smetterla di dare sempre la colpa a qualcun altro delle sue sciagurate scelte, e dire qualcosa anche su se stesso in merito alla tragica batosta elettorale subita, attribuendosi le giuste e oggettive responsabilità di cui si è macchiato. Anche perché lo hanno capito tutti che le responsabilità del triste e misero naufragio di un progetto politico nato bene e finito malissimo, sono ascrivibili solo ed esclusivamente alla sua complicata e labile personalità, e al suo spiccato e innato senso dell’io.

Nessuno nel suo percorso politico gli ha puntato la pistola alla tempia per costringerlo a fare scelte diverse da quelle che “gli appartengono”, che è quello che lui vorrebbe far credere alla gente: sono stato costretto da altri a fare scelte che non volevo, e questo è successo anche in virtù della mia ingenuità politica, sono stato abbindolato. Niente di più falso, e infatti anche lui lo ha capito ed oggi con il suo penoso mea culpa cerca di mettere qualche pezza: Tansi ha sempre deciso in totale autonomia e sempre da solo in perfetta simbiosi con la sua personalità narcisista ed egocentrica. Basta chiedere a chi gli è stato vicino per avere conferma di questo suo “atteggiamento”.

Del resto questo “dato caratteriale” di Tansi è oramai conclamato e incontrovertibile, perché riscontrato, oggettivamente, nella sua schizofrenia politica che ha caratterizzato il suo “agire politico” in questi due ultimi anni: un giorno di qua, un giorno di là, un giorno di sopra, un giorno di sotto, un giorno a destra, un giorno a sinistra. Una “storia politica” che neanche Tansi può più negare, nonostante la sua propensione alla bugia. Una demenza politica che lui ha cercato di attribuire ad altri, descrivendosi come vittima di una regia occulta e potente capace di controllarlo, contro la sua volontà, attraverso l’uso di arti magiche, contro le quali lui, povero mortale indifeso, non ha potuto niente. È stato stregato a sua insaputa con qualche filtro magico che lo ha indotto a compiere atti di cui lui non ha alcuna contezza.  Una storiella che andrebbe analizzata nello studio di qualche bravo dottore.

Tansi ci prova a svestirsi dall’abito di buffone che lui stesso si è cucito addosso, facendo autocritica. Anche se, com’è sua natura, preferisce conservarsi qualche diavoletto a cui affibbiare qualche scelta più inspiegabile delle altre. Ma lo capiamo, una guarigione immediata è impossibile: per un vanesio del suo livello non deve essere stato facile accettare, ad esempio, di passare dall’essere il più votato a Cosenza, al meno votato nella stessa città, e il tutto nell’arco di un anno e mezzo. Una ferita che non si rimargina in poche settimane, serve tempo. Tansi prova a dare una spiegazione di questo calo di consensi così vertiginoso, e lo fa ripercorrendo il suo tortuoso impegno politico, definendo sbagliate alcune su scelte: come quella di essersi alleato con la Bruni, o quella di essersi alleato con De Magistris. Salvo poi dire, sempre nello stesso comunicato, di aver sbagliato anche a lasciare De Magistris e di essersi alleato con il PUT. Chiede scusa anche ai tanti sinceri compagni con i quali ha condiviso la fondazione del Movimento, e che da tempo lo hanno abbandonato. Chiede scusa anche a Lino Polimeni con il quale non ha voluto, dopo la rottura con Dema, stringere una alleanza politica, e chiude, il suo triste mea culpa annunciando il suo addio a questa politica che non fa per galantuomini del suo livello. Bravo Carlo, è questa la via che devi seguire per arrivare ad una completa e giusta guarigione. Auguri.