Calabria, Autorità Idrica e rifiuti: la disfatta dei Granata scaricati (anche) dalla malapolitica

I fratelli Maximiliano e Vincenzo Granata ovvero due tra i peggiori rappresentanti della classe politica corrotta e truffaldina della città di Cosenza, ci avevano sperato fino all’ultimo. “Tranquillo, compà, tuttappo’… domani Oliverio nomina Vincenzo presidente dell’Autorità Idrica Regionale, ci pu minà ccu na mazza…”. E invece ccu na mazza c’hanno pigliatu a loro…

Palla Palla, in combutta con i soliti noti della malapolitica cosentina, aveva incoronato nientepopodimenoche Marcello Manna alias “Mazzetta”, l’irraggiungibile quaquaraquà del circo politico, come numero uno dell’Autorità, “replicando” la nomina per l’Ato dei rifiuti e confermando in pieno la loro alleanza, alla quale adesso – finalmente! – credono anche i più scettici. Questo è l’impresentabile soggetto che una parte dei rendesi ha rivoluto alla guida della città.

I Granata, nel frattempo, erano e sono tuttora inconsolabili – nonostante lo zuccherino dato al più impresentabile dei due che sta dietro al commissario come un cagnolino che aspetta le purpette – e, pur non facendo mai il nome di Manna (ché se no Occhiuto li avrebbe presi a calci in culo!), vomitavano veleno e bile nel loro improbabile e claudicante italiano, cercando inutilmente qualche “fesso” che abboccasse, lasciati ovviamente soli anzi solissimi da quella Lega che se ne strafotte di queste mezzecalzette del sottobosco della politica locale e che dopo qualche tempo finalmente s’è liberata di loro, mandandoli da quell’utile idiota di Toti, che non tarderà molto a capire chi sono veramente.

All’epoca i Granata ci dicevano – senza neanche un minimo di pudore – che la scelta del quaquaraquà era clientelare.. Invece quella di Vincenzo Granata sarebbe stata quella di un tecnico del settore (uno che non ha mai lavorato in vita sua)!!!
Invece Maximiliano Granata, che ha affidato la gara dell’affidamento dell’impianto di depurazione consortile alla Geko S.p.A. giusto 15 giorni prima della nomina di Manna, per far prendere i 780.000.000,00 mila euro ai 5 componenti del RUP, che cos’è? Un politico illuminato? Vabbé, roba da sbellicarsi dalle risate, come al solito. E che è servita per fare ottenere al fratellino “furbo” il pennacchio di una vicepresidenza nella stessa Autorità idrica che equivale a quello che lui rappresenta ovvero il Nulla.

E intanto i sogni mostruosamente proibiti dei due fratelli, che già “pregustavano” una candidatura alla Regione da supportare con il serbatoio dei voti della nomina all’Autorità Idrica Regionale, se ne sono andati lentamente in fumo per lasciare il posto ad una candidatura del fratellino “furbo” al Comune con la lista di Toti puntualmente “trombato”. E con la consapevolezza che molto presto andrà in fumo anche quella presidenza del Consorzio Valle Crati che neanche la malapolitica potrà confermare a Granata il truffatore. E sarà dolcissimo vedere ancora sbraitare i fratelli inconsolabili privati del loro osso da spolpare. A futura memoria.