I dipendenti della clinica Misasi-San Bartolo, quella controllata dalla famiglia Morrone, tornano sul piede di guerra. Va avanti ormai da tempo un deprimente balletto tra i Morrone e le maestranze, che dovrebbe vedere la procura di Cosenza super partes. Ma quello che accade ogni giorno conferma solo il contrario.
La famiglia Morrone ha chiesto il concordato, a parole dice di essere pronta al pagamento degli stipendi ma l’amara verità è che i dipendenti accreditano ancora il pagamento dello stipendio del mese di novembre e rischiano concretamente di arrivare a Natale senza un euro.
Soltanto una settimana fa l’amministratore unico Nicola Chiarelli proponeva un acconto dello stipendio di novembre garantendo che entro 48 ore avrebbe liquidato il resto. Sono passati i giorni e non c’è stata nessuna novità .
Lo stesso Chiarelli, nell’ultima riunione con i dipendenti, assicurava che non ci sarebbero stati più problemi di pagamento grazie a quel contratto di prossimità firmato solo dall’Ugl, con il quale si sarebbe liberato un “bel gruzzoletto”. Fatto sta che benefici ai dipendenti non se ne sono visti. E la forza lavoro è convinta che quei soldi, in realtà , siano finiti nelle capiente tasche di coloro che gestiscono la cooperativa Sant’Anna (i figli gemelli di Ennio Morrone), che offre servizi anche alla clinica Misasi-San Bartolo.Â
I dipendenti hanno anche cercato di capire quanti soldi avanza dall’Asp la clinica Misasi-San Bartolo per fare un calcolo preciso dei fondi pubblici che sono in circolo, ma da via Alimena si è alzato il solito muro di gomma.Â
Certo è che, così facendo, si porta la gente all’esasperazione. Speriamo che un minimo di buonsenso alberghi ancora nella testa di questi signorotti mai sazi della politica e dell’imprenditoria.