Corigliano-Rossano 2019, festa di popolo per Flavio Stasi: “Mandiamoli tutti a casa!”

Flavio Stasi primo sindaco di Corigliano-Rossano. Ricostruiamo le tappe salienti del suo trionfo. Il 6 giugno indimenticabile comizio nel centro storico di Rossano.

Un’accoglienza incredibile, una Piazza Steri affollatissima come non mai per ascoltare Flavio Stasi, il giovane figlio di questa terra che sta per guidare la sua gente ad una “rivoluzione” storica e memorabile, che manderà a casa tutta una classe politica di impresentabili e succhiatori del sangue dei coriglianesi-rossanesi. Una festa di popolo più che un bagno di folla, con la consapevolezza di ascoltare un giovane che ha veramente a cuore le sorti della sua città e che ha voglia di dare il via ad una ripartenza assolutamente indispensabile per questa gente e per questa terra.

“Fino a qualche settimana fa – esordisce Stasi – eravamo gli scemi del villaggio, ci ridevano in faccia perché parlavamo di acqua e fogne mentre loro parlavano di aeroporti e stazioni e stavano e stanno ancora a promettere assunzioni pubbliche e a prendere in giro i precari. Adesso invece anche il nostro avversario come tutti gli altri parla di quello che parliamo noi ed è la nostra seconda vittoria dopo quella del 26 maggio. Con la differenza che noi sappiamo come risolvere questi gravi problemi mentre lui no, per il semplice motivo che neanche li conosce, accecato com’è dalla sete di potere e dall’ossessione della vittoria che sente sempre più lontana. La nostra è un’idea nuova di città nella quale il termine “clientela” non esisterà mai più, così come non esisteranno più i cittadini di Serie A e di Serie B…”.

Si ferma un attimo, Flavio, e irride l’avversario sottolineando che gli ha “copiato” anche l’ultima battuta e poi riattacca: “Hanno pilotato e assegnato appalti da 3, 5, 7, 15 milioni con una sola offerta: hanno messo in ginocchio il sistema delle imprese, hanno bloccato gli investimenti, si credevano invincibili… Hanno governato per decenni senza trasparenza, senza dare decoro urbano, senza supportare il sistema produttivo e mettendo sotto ricatto migliaia e migliaia di cittadini, costretti a chiedere il loro intervento anche per tagliare l’erba…”.  Flavio Stasi urla al cielo di una bellissima Piazza Steri: “Diciamo basta ad una classe politica che ha trasformato i diritti in favori!”. E la piazza risponde al grido di “Fla-vio; Fla-vio” creando un’atmosfera di grande partecipazione e che fa venire i brividi a chi ancora si appassiona di politica e non è un servo del potere. E ieri sera c’era tanta gente libera al comizio di Stasi, un segnale chiarissimo della volontà della città di spazzare via i papponi.  “Anche a Corigliano-Rossano, dal profondo Sud in un’Italia devastata – urla ancora Stasi – si possono capovolgere le sorti di una terra e vincere le battaglie di civiltà”.

Stasi alterna, com’è giusto che sia, la profondità dei concetti all’ironia e alla satira e per il generale ci sono solo sorrisi di scherno e mai rabbia. “Abbiamo dimostrato che si possono vincere le elezioni pagando la campagna elettorale con 100 euro a testa… Pensate che lui ancora non ci può credere… Con tutti gli assegni che ha “staccato” e con tredici liste ha preso 4 mila voti in meno! Ha speso tutti i soldi che abbiamo speso noi solo per allestire un palco e ancora non riesce a crederci, non riesce proprio a darsi pace…”. E piovono applausi e sorrisi.

Poi entra nel merito delle questioni: i servizi sociali, la riqualificazione dei centri storici e il significato della fusione. “Loro la volevano soltanto per dare il via all’ennesima colata di cemento, principalmente su Insiti ma anche altrove e resteranno con un pugno di mosche in mano”. Dà un messaggio di speranza, Flavio Stasi per una città che vuole ripartire all’insegna della trasparenza e della partecipazione dei giovani a gare e concorsi che per tutti questi anni è stata monopolio dei soliti rampolli e dei soliti noti. “Volevano lavori e cemento per pagare le loro infinite cambiali elettorali, firmate a volontà per la smania di vincere le elezioni ma non hanno capito l’aria che tirava in città”.

Con Flavio Stasi a Corigliano-Rossano nascerà una classe politica giovane, nuova, degna e soprattutto libera senza l’assillo del “do ut des” e della fatidica clientela: la gente saprà attendere che si realizzino i progetti perché si fida di questo ragazzo con la faccia pulita che ha messo in ginocchio i dinosauri, gli arrivisti e i traffichini.

Manda un messaggio a Oliverio e Pacenza, ‘u guagnuni, come lo chiamano affettuosamente i suoi sostenitori. “Andrò a sbattere i pugni a Catanzaro – afferma – e sarò chiaro con tutti e due: l’Ospedale della Sibaritide dev’essere realizzato immediatamente senza tatticismi per spostare i finanziamenti a Locri o a Cosenza.

Avviandosi alla conclusione, Stasi infiamma ancora Piazza Steri: “Chi c’è dietro Flavio Stasi? Urliamolo a chi non riesce ad accettare la sconfitta: decine di migliaia di cittadini liberi che hanno deciso a testa alta di dire no alla classe politica. Il 9 Giugno mandiamoli tutti a casa!”. E la piazza risponde con un altro urlo da stadio che si sarà sentito anche a grandissima distanza per testimoniare che stavolta il risultato finale non sarà quello pronosticato alla vigilia. Stavolta vince davvero il cambiamento, avanti Flavio fino alla vittoria!