Cosenza, all’Amaco tirava cchiu’ nu pilu ca na corda: il pool “traffichino” del prode Posteraro

Paolo Posteraro

Tira cchiu’ nu pilu ca na corda

Nonostante l’amministratore unico dell’Amaco Paolo Posteraro oggi dimissionario – perché avrebbe voluto scappare prima della dichiarazione di fallimento dell’azienda ma ahilui è rimasto ancora in carica e col cerino in mano – avesse rassicurato (e anche per anni dicendo le più sfrenate menzogne in perfetto stile… fratelli Occhiuto) la commissione Trasporti del Comune circa un risanamento delle casse aziendali, la reale situazione dell’Amaco era a dir poco disastrosa ormai già dal 2016.

Cioè da quando, per vincere le elezioni nel 2016, Occhiuto il cazzaro – in perfetto accordo col fratello parassita – aveva praticamente fatto fallire anche l’Amaco grazie al silenzio complice del Gattopardo del porto delle nebbie, al quale aveva assunto… il nipote nullafacente, tale Calabrese Giampaolo.

Non si versavano le somme trattenute mensilmente in busta paga ai lavoratori a favore delle compagnie di assicurazioni, i versamenti al Fondo Priamo erano (e sono) fermi a dicembre 2017, non venivano (e non vengono) versate le somme trattenute alle finanziarie, mancava (e manca) il versamento dei contributi sindacali, giornalmente venivano (e vengono) soppressi diversi turni per mancanza di mezzi efficienti.

I pezzi di ricambio, poi, non arrivano per i debiti verso i fornitori e allora si riparano alla meno peggio cannibalizzando i mezzi incidentati o fuori uso: in pratica si veste un santo e sene spoglia un altro. Gli autisti sono costretti a lavorare con mezzi obsoleti e senza le più elementari norme di sicurezza.

Si poteva salvare l’Azienda con una politica “severa” solo sulle spalle degli operai e dei viaggiatori?

Il contratto integrativo è fermo economicamente al 2005, si chiedono sacrifici ai lavoratori ma per alcuni, amici degli amici, si continuano a decidere e prospettare sistemazioni anomale provocando un clima di malcontento in tutto il personale, che è poi sfociato in azioni legali tutte a danno delle casse aziendali come nel caso dei conducenti del servizio al volo o degli ausiliari del traffico.

E mentre i lavoratori aspettavano il rinnovo del contratto di secondo livello, Posteraro cosa faceva? Chiedeva la modifica del regolamento avanzamento e promozioni esistente in Azienda!!!

Tutto questo, naturalmente, avveniva in vista delle elezioni regionali dello scorso anno, che hanno visto il successo del socio in affari di Posteraro ovvero l’Occhiuto parassita che oggi governa la Regione senza essere in grado di farlo.

Mentre il suo predecessore Capalbo sistemava capi e capetti, questa volta la posta era più alta: Posteraro si era circondato di un pool di arrivisti intenzionati a scalare i vertici aziendali a danno di autisti e operai, capitanati da una first lady, entrata nelle grazie di Posteraro, protagonista di tutte le decisioni aziendali. Sembrava addirittura che non si muovesse foglia che la first lady non volesse.

Il pool dettava le linee guida a Posteraro, facendogli di volta in volta rivedere le decisioni prese verso sindacati e lavoratori. I protagonisti di questo pool erano intenzionati a coprire posti apicali che solo con una modifica al regolamento avanzamento e promozioni avrebbero potuto raggiungere, quindi tutto fermo perché per prima cosa si doveva modificare il regolamento avanzamento e promozioni, poi si sarebbe discusso di tutto il resto. E tutto questo con un’azienda ormai praticamente già fallita…

Per sintetizzare, dunque, all’Amaco tirava cchiu’ nu pilu ca na corda…