Cosenza, ecco perchè Occhiuto boicotta le piscine e il Parco acquatico

Ieri sera la vecchia questione del Parco acquatico sul fiume Crati – che Iacchite’ aveva riportato alla luce in perfetta solitudine un paio di anni fa – è ritornata d’attualità grazie ad un servizio di Striscia la Notizia nel quale Brumotti ci ha restituito impietosamente l’immagine del sindaco cazzaro che abbiamo. Un sindaco che mente spudoratamente sapendo di mentire affermando che lo spreco di denaro pubblico e il degrado del Parco Acquatico sarebbe un “pasticcio burocratico”!

A giugno 2018 era toccato invece alla deputata del M5s Anna Laura Orrico “accorgersi” della questione e porsi una serie di domande. “In una città che soffre la mancanza di spazi, per i giovani e non solo, mi domando: che fine ha fatto la progettualità riguardante il Centro sportivo polivalente sul fiume Crati? Quando questa struttura, sventrata e martoriata, vedrà la luce? Per quanto ancora staremo con le mani in mano?” (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=666502367023664&id=100009917194250)

A gennaio 2019, dopo che (finalmente!!!) la Guardia di Finanza aveva aperto gli occhi, l’amministrazione comunale aveva trasmesso un rapporto (anche alla Corte dei Conti) per quanto di sua competenza. Le Fiamme Gialle poi – come ci informava la Gazzetta del Sud – stanno completando il loro lavoro dopo avere esaminato gli incartamenti relativi alla realizzazione del Parco acquatico sul fiume Crati, nell’area del Lungofiume Boulevard. Ma, ahinoi, sono passato quasi due anni e nulla si è mosso…

Un’opera incompiuta, nonostante l’inaugurazione in pompa magna avvenuta addirittura all’epoca della giunta Perugini. Una piscina coperta (mai entrata in funzione) e altre scoperte (mai ultimate). Ma i conti non tornano su questo impianto i cui lavori si sono fermati dopo la rescissione del contratto con un’impresa di San Giovanni in Fiore, la Costram. Secondo quanto accertato dagli investigatori sarebbero state contabilizzate somme per opere mai completate.

Oggi, dunque, è più che mai necessario, riproporre i termini della faccenda, che – com’è facile immaginare – riguardano direttamente anche il cazzaro e il suo cerchio magico. Sperando che, dopo aver “appreso” il vero motivo dello scempio, qualcuno sputtani ancora pubblicamente Occhiuto e i suoi scagnozzi. 

Questa piscina (la vedete dall’alto, anche noi sappiamo usare i droni mica solo il cazzaro) è costata 5 milioni di euro e una ditta fallita per non essere stata pagata dal Comune (non era… Barbieri) mentre un sindaco (Perugini) aveva tagliato il nastro ancora prima che terminasse davanti alle emittenti locali una settimana prima delle elezioni del 2011.

In questa grande struttura, che poi sarebbe dovuta diventare il Parco acquatico sul fiume Crati, erano previsti il parco fluviale ma soprattutto un grande sistema di piscine. Composto da: una piscina olimpionica al coperto, una piscina per bimbi al coperto, una piscina per bimbi all’aperto, una piscina per adulti all’aperto, un ponte in legno sbarrato e pericolante, un impianto fotovoltaico sistema gas metano portato addirittura da Donnici. Tutto abbandonato al suo triste destino.

Occhiuto ha utilizzato i tracciati lungo Busento e destra Crati e la zona del Ponte Alarico, quella che più di altre si prestava a molti scopi ricreativi, per crearci il suo spregevole e squallido Lungofiume Boulevard. Ma di piscine e Parco acquatico, a quanto pare, non ne ha voluto sapere.

C’erano anche climatizzatori Toshiba, chilometri di rame, pezzi igienici, legno pregiato, sistemi di riscaldamento, docce e chissà quanta altra roba.

Ci vorranno 3/4 milioni di euro per ripristinarla. Quindi, 5 milioni già spesi più altri 4 per ristrutturarlo buttati al vento.

La fotografia dall’alto è eloquente: guardate quanto spazio occupa la piscina del Parco acquatico e guardate quello riservato ai campetti di calcio adiacenti.

Tanto per precisare, questa sarebbe dovuta diventare la piscina “concorrente” a quella di Campagnano… ci sarà qualche motivazione oscura a noi tutti perché non debba funzionare nonostante già pronta? Non serve essere un profeta per “indovinare” che si vuole proteggere, a tutti i costi, Carmine Manna, il gestore della piscina di Campagnano (quella dove hanno lasciato annegare il piccolo Giancarlo), che verrebbe travolto dall’apertura di una piscina realmente comunale e non “vigna privata” come quella che gestiscono lui e i suoi degni compari.

Tutta quella zona e tutte le infrastrutture fatte e lasciate li al caso…ispirano tanto materiale su cui indagare.

Più avanti, in linea d’aria, ci sono i Bocs Art (che qualcuno chiama cubetti/case) di Mario Occhiuto (45mila euro a cubetto), anch’essi già degradati e addirittura altri nuovi ancora in fase di costruzione con lo stesso futuro.

Al Lungofiume Boulevard una parte della città andava per ridere d’estate… Eppure bastava soltanto fare altri 200 metri a piedi per vedere anche il degrado che c’era e che c’è. E che adesso anche Brumotti ha fatto vedere a tutta l’Italia.

Altro che Cosenza bellissima e fantastica! Cosenza è funzionale solo alle esigenze di questa cricca di delinquenti e truffatori.