Cosenza, le grandi manovre della chiesa “a luci rosse”

Il vescovo di Cosenza Francescantonio Nolè ha fatto le nuove nomine della diocesi.

Tante conferme (scellerate) tra le quali le direzioni di uffici, parrocchie importanti, cappellanie. Promoveatur ut amoveatur per il suo segretario plenipotenziario don Bianchi che viene accontentato e rimandato nella “sua” Rogliano.

Si aspettava una nomina importante per il sacerdote che il prossimo 29 settembre si troverà in un’aula del Tribunale di Paola per rispondere dell’accusa d’aver fatto sesso con una romena mentre… il compagno (anche lui romeno) filmava tutto e ricattava il pio sacerdote. Ma le notizie uscite recentemente anche sui media di regime che “pubblicizzavano” il processo di settembre devono aver rallentato le manovre per un prete il cui nome continua a rimanere coperto nonostante sia stato anche il parroco di una parrocchia importante di Cosenza città per due anni. Ma prima o poi lo staneremo, tranquilli.

Nessuna novità invece per i preti seduttori di ragazzi neri delle parrocchie cittadine, che rimangono nelle loro piccole diocesi tra profumi da 100 euro e incontri notturni di passione pura. Una chiesa a candele una volta, a luci rosse al tempo d’oggi.

E rimangono pure i dehoniani all’Università della Calabria, che nello scompiglio della politica universitaria restano barricati nella loro chiesetta deserta, a botte d’aria condizionata, senza nemmeno uno studente. Ma questa è la rinnovata chiesa cosentina. Che non vede l’ora, per quanto se ne dice, del cambio della guardia.