Cosenza, piazza Fera. Il ricatto di Occhiuto all’impresa svelato da Cirò: “Paghiamo quando ci date la piazza”

Dal decreto di sequestro di piazza Fera/Bilotti… le intercettazioni omissate annullate dal porto delle nebbie ma pronte per la madre di tutte le inchieste

Al fine di delineare i fatti che hanno condotto il pubblico ministero alla contestazione del reato di falso per il collaudo di piazza Fera, occorre esaminare una serie di conversazioni dalle quali emerge come, a fronte delle difficoltà riscontrate nell’effettuazione delle prove relative al controllo visivo delle saldature ed a quello magnetoscopico, gli indagati abbiano proceduto ad un declassamento dal livello dei parametri di accettabilità al fine di pervenire ad un esito positivo delle predette verifiche.

In data 23 dicembre 2016 Carlo Vernetti (rappresentante legale della Sigea Costruzioni Srl) chiedeva a Gianluca Guarnaccia, braccio destro di Barbieri, quando il sindaco avrebbe liquidato loro il SAL (Stato di avanzamento lavori, leggi PILA…, ndr), presentato in data 7 dicembre 2016. Guarnaccia rispondeva che la determina di liquidazione era stata pubblicata in data 22 dicembre ed a quel punto gli interlocutori riconducevano il mancato pagamento del SAL al fatto che il sindaco attendesse di avere la certezza di poter celebrare il concerto di Capodanno in piazza, subordinandolo alla conclusione delle procedure di collaudo.

Sul punto la PG acquisiva presso il Comune di Cosenza i seguenti documenti:

– lettera di trasmissione del direttore dei lavori Francesco Tucci relativa al 9° stato di avanzamento dei lavori… protocollata il 12-12-2016

– determina di liquidazione effettivamente pubblicata il 22 dicembre 2016, relativa al’approvazione SAL n.9 e liquidazione del relativo certificato di pagamento…

Anche Giuseppe Cirò, ex segretario di Occhiuto, poi denunciato dal sindaco per una questione controversa della quale, a distanza di anni, ancora non si sa nulla, complici sicuramente i “traffici” del porto delle nebbie di Cosenza, viene chiamato in causa dagli inquirenti rispetto alle vicende relative al SAL. E Cirò conferma in pieno quanto emerso dalle intercettazioni ovvero il ricatto del sindaco sulla “pila” dello stato avanzamento lavori per ottenere la conclusione delle procedure di collaudo.

“Per quanto attiene l’appalto di piazza Fera/Bilotti – riferisce Cirò – ricordo che rispetto alla presentazione del SAL, le liquidazioni erano molto celeri sulla base di precise indicazioni che provenivano direttamente dal sindaco. Preciso che vista la quantità enorme dei documenti allegati al SAL, a volte ritengo, sulla base della mia esperienza, non vi fosse il tempo sufficiente per analizzare i documenti col necessario scrupolo. A titolo di esempio, quando parliamo di materiale a piè d’opera, il Responsabile unico del Procedimento (RUP) dovrebbe verificare che i materiali siano o presso il cantiere o in alternativa presso una sede dichiarata dal fornitore…”.

OMISSIS

Ancora Cirò, a domanda risponde: “… In relazione a quanto mi chiedete circa la modalità e tempistica di liquidazione del SAL del mese di dicembre 2016 posso riferire che sino a quel momento la tempistica tra la presentazione del SAL e la sua liquidazione era particolarmente ravvicinata e celere. Dico questo per conoscenza diretta, tranne solo in un caso, quando si ebbero difficoltà nel reperimento delle disponibilità di cassa, se non erro nel 2015 (http://www.iacchite.blog/cosenza-piazza-fera-2015-tutte-le-bugie-di-occhiuto-il-cazzaro/). Il SAL di dicembre 2016 fu presentato dall’impresa i primi giorni di dicembre e stranamente non veniva pagato con la stessa tempistica con cui erano stati pagati i precedenti. Ricordo pressioni continue da parte dell’impresa e del direttore dei lavori (Francesco Tucci, ndr) per la liquidazione del SAL che ritardava. Quando mi rivolsi al sindaco perché ricevevamo continue richieste, il sindaco rispose alla presenza del direttore dei lavori “paghiamo quando ci date la piazza”…“.