Cosenza, “spiffero” dal porto delle nebbie: acquisiti documenti all’Asp. Ma li ha presi la polizia o la finanza?

Nel primo pomeriggio di oggi, qualche uccellino di passaggio dal porto delle nebbie ha sdoganato una notizia da far pubblicare ai media di regime.

Vediamo insieme le modalità con le quali è stata diffusa la notizia. Secondo il lancio di agenzia delle 14,08 “personale della Polizia di Stato ha acquisito documenti all’Asp di Cosenza. Secondo quanto si apprende, l’indagine in corso riguarda una serie di medici e dirigenti dell’Asp che avrebbero utilizzato indebitamente le auto di servizio e si sarebbero attribuiti ore di straordinario inesistenti. Un filone d’indagine che riprende quella del febbraio del 2021, quando due dipendenti in forza all’Asp di Cosenza furono iscritte nel registro degli indagati dalla Procura del capoluogo bruzio con l’accusa di assenteismo e truffa ai danni dello Stato”.

Secondo il lancio di agenzia dell 15.33 “la Guardia di Finanza ha acquisito documenti all’Asp di Cosenza negli uffici in via Alimena. Secondo quanto si apprende, l’attenzione delle fiamme gialle sarebbe rivolta all’ufficio del Personale e al settore legato all’acquisizione di beni e servizi. Nel febbraio del 2021, due dipendenti in forza all’Asp di Cosenza furono iscritti nel registro degli indagati dalla Procura del capoluogo bruzio con l’accusa di assenteismo e truffa ai danni dello Stato…”.

Ora, prima ancora di qualsiasi giudizio sulla patetica fuga di notizie dal porto delle nebbie, è del tutto evidente che siamo in presenza di un clamoroso autogol relativo a chi ha portato a termine l’acquisizione dei documenti. E’ pacchianamente evidente che non si capisce se sia stata la polizia o la finanza e non si tratta di un particolare secondario, anzi. Per tutto il resto, si intuisce anche una certa preoccupazione del Gattopardo capo, mista ad un senso di impazienza che per certi versi è tragicomico. Staremo a vedere cosa significa questa sortita della massomafia travestita da uomini dello stato, che non è la prima per il verminaio della sanità cosentina.