Crotone. Festa Capocolonna, il vescovo: “Pellegrinaggio vero, non della tastiera e del mouse”

CROTONE – “Ho chiesto al Signore, attraverso Maria di Nazareth, che una pioggia benefica di vocazioni arricchisca la nostra chiesa”. Utilizza una metafora molto attinente il vescovo di Crotone, Angelo Raffaele Panzetta, rivolgendosi ai fedeli durante l’omelia della Santa Messa che ha concluso il pellegrinaggio del “Quadricello” al santuario di Capocolonna.

Un pellegrinaggio che si è svolto e si è concluso senza alcun problema nonostante i forti timori delle ore precedenti legati al maltempo che avevano portato alla decisione di posticipare la partenza della processione alla mattina di domenica. La decisione di svolgerlo all’alba e non in notturna ha reso ancora più affascinante l’ascesa verso il Capo Lacinio di migliaia di persone. “Ho vissuto questo pellegrinaggio con timore, stupore e gioia grande. Stanotte – ha detto il Vescovo – avevo timore visto che la pioggia non cessava. Poi ho vissuto lo stupore: noi sappiamo che dio esiste e che Maria agisce. Appena la cattedrale è stata aperta la pioggia è finita e quando stamattina sono entrato in cattedrale ho visto tanti giovani. Non avevo mai visto così tanti giovani nella nostra cattedrale come stamattina. Vederli, di mattina presto pregare mi ha fatto un gran bene ed ha generato tanta gioia”. Nel corso dell’omelia il vescovo ha evidenziato gli aspetti forti del pellegrinaggio: “E’ stato vissuto pregando dall’inizio alla fine: don Alessandro e don Bernardino creato condizioni che non mancasse mai la preghiera, i canti, da inizio a fine abbiamo avuto la possibilità d pregare”.

Non è mancato un riferimento alle polemiche innescate soprattutto tramite i social sulla scelta di posticipare la processione: “Benediciamo il Signore – ha affermato monsignor Panzetta – e ci portiamo a casa la gioia di aver fatto un pellegrinaggio vero, non un pellegrinaggio della tastiera e del mouse, dei presunti custodi della tradizione che bacchettano tutti senza sapere le questioni senza considerare le conseguenze delle parole. Abbiamo pregato anche per questi pellegrini della polemica che non so quanto bene facciano al nostro territorio ed alla chiesa. Io ho portato nel mio cuore anche le preghiere degli scontenti”.

Infine, il vescovo ha confessato la sua preghiera specifica nel mese mariano: quella per le vocazioni: “Per tutto il pellegrinaggio – ha detto – ho pregato chiedendo a Dio preti santi per la nostra Chiesa, religiosi santi, consacrati santi, sposi santi per la nostra Chiesa. Ho chiesto al Signore, attraverso Maria di Nazareth, che una pioggia benefica di vocazioni arricchisca la nostra chiesa. Sono certo che non torneremo a casa senza che il Signore abbia provveduto per quello che nella fede abbiamo chiesto”.