Lettere a Iacchite’: “Catanzaro, l’associato al 416 bis Luberto è ancora in servizio: perché?”

Luberto

Egregio Direttore Carchidi,

seguo spesso le sue notizie con ammirazione, pur non nascondendo la vergogna che provo per le cose che succedono in questo 2020 bisestile. Chiedo il Suo intervento per non passare sempre come pecoroni della società. Oggi sta andando di moda purtroppo il Coronavirus, però alcuni mesi fa, come ha scritto anche lei nella giornata di ieri, abbiamo subito il Massomafia virus, e purtroppo non è ancora finita perché sto per dirle qualcosa di molto grave…

Adesso tramite il suo aiuto chiedo di far sapere ai cittadini onesti che l’associato al 416 bis Vincenzo Luberto è ancora in servizio alla Procura di Catanzaro, mentre Lupacchini e Facciolla sono stati bistrattati dalla sera alla mattina. Massomafia, o solo Mafia?

Difendo in qualità di legale di fiducia alcune persone imputate nel processo ancora in corso presso il Tribunale di Castrovillari in un’operazione di Polizia Giudiziaria denominata Tribunali, spulciando le carte e gli atti dal fascicolo processuale originariamente di competenza della DDA di Catanzaro, ho letto una trascrizione di verbale di intercettazione, indirizzata con lettere di trasmissione alla cortese attenzione dell’associato Luberto.

Nel predetto fascicolo era stata depositata la trascrizione che faceva riferimento alla mega cazzata dell’operazione Santa Tecla. Ormai è quasi inutile ripetere sempre le stesse cose: falsi pentiti, tossicodipendenti che si sono dichiarati quali capi del locale di Corigliano, e non andiamo oltre, tipo il pentito Carmine Alfano, che dietro suggerimento di un maresciallo dei carabinieri in servizio a Corigliano Calabro, complice dell’associato Luberto, consigliano al pentito di sparire in modo che la stampa lo dia come morto per lupara bianca… e il Gip possa confermare l’ordinanza di misura cautelare nei confronti degli accusati dell’omicidio del commerciante Luciano Converso consumato a Rossano. Poi tutti assolti dalla Suprema Corte di Cassazione…

Ritornando al fascicolo da me visionato nelle vesti di difensore di fiducia, posso sostenere che in detto fascicolo era presente una conversazione intercettata che scagionava in toto la nota famiglia Straface, ivi compresa l’ex sindaca Pasqualina. Non erano estorsori erano estorti, però continuavano a marcire nelle patrie galere.

L’associato Luberto, per coprire il suo fornitore di gioielli Pino Curto, ed il suo arredatore dalla calce ai mobili Piero Oranges ha fatto sparire la trascrizione di due dei testi principali dell’accusa.

L’associato Luberto, poiché ha la recidiva nella perdita dei processi, poiché il processo a carico della famiglia Straface era in fase d’Appello, non doveva chiedere l’assoluzione, però un nuovo processo avrebbe evitato lutti e vergogne in seno alla famiglia Straface.

Purtroppo è documentato nel procedimento penale che vede coinvolto l’associato Luberto, che i suoi coimputati, politici di rango come il suo simile Aiello, erano legati alla cosca che teneva sotto estorsione la famiglia Straface.

E’ lecito chiedere al ministro della Giustizia Bonafede il perché tiene ancora l’associato Luberto a Catanzaro? Non doveva trovarsi già a Potenza? Così mi sembrava di aver letto tempo fa.

Forse c’è un legame o un favore da rendere a Gratteri e a Lardieri per la “mancata” cattura di Matteo Messina Denaro a Sinopoli? O stanno aspettando che il sommo capo “Coperto” lo faccia ritornare autore di qualche maxiblitz? Non dimentichiamo che il ministro (lei scrive che è citrullo, io avrei qualche dubbio…) è paesano del latitante. E tutti i salmi finirono in gloria.

Lettera firmata