Mario a cena da Cracco: “signa ca pu passu”

Mario (Occhiuto) nella vita è stato ed è tante cose: architetto, imprenditore, editore, costruttore, truffatore, bancarottiere, vrusciatore, sindaco, e senatore. Giusto per restare sulle voci generali. Ma su tutto Mario era ed è un buongustaio. In tutti i sensi. Ama il gusto, la raffinatezza, l’eleganza. Ha speso tutta la vita, e i soldi dei caggi, per mantenere sempre un certo stile, cosa che gli riesce molto bene. Mario i soldi dei caggi sa come spenderli, e lo ha dimostrato: macchinoni, barche, attici, ville e villette, ristoranti, e dolce vita a go go, il tutto sempre svolto con finezza e buon gusto, qualità che nessuno gli può negare. Avrà anche tanti piccolissimi e impercettibili difetti, ma quando si tratta di spendere i soldi dei caggi, Mario è quello che si può definire senza ombra di dubbio un artista. Un bohemien dello sprido. Un Maestro del “signa ca pu passu”. Un artigiano della “partita di giro”.

Mario ci tiene all’immagine, costi quel che costi, tanto pagano i caggi, che ama combinare con il buon cibo. Una passione che Mario coltiva da sempre. Frequentatore assiduo di taverne, ristoranti, osterie, cantine, ha lasciato ovunque il segno, sulla libretta che non ha mai saldato, del suo passaggio. La conoscenza del Gusto, per Mario, è uno studio, in continua evoluzione, sempre alla ricerca di un nuovo locale da assaggiare. Una passione che, al pari dell’architettura, lo ha portato in giro per il mondo.

Ed è di pochi giorni fa il coronamento di un altro dei suoi tanti sogni realizzati con i soldi dei caggi, visitare il tempio mondiale della gastronomia: una bella cena da Carlo Cracco, nel cuore della Milano da bere, proprietario e chef di una delle migliori “mangiatoie” al mondo. Mangiare da Cracco è complicato, bisogna prenotare e il menù non è per tutte le tasche: menù degustazione 200 euro senza vino, e una cena per due può arrivare a costare anche 700 euro senza vino. Di sicuro Mario si sarà tolto delle belle soddisfazioni culinarie, del resto dopo l’elezione, e dopo averla fatta ancora una volta franca, una bella cena se la meritava. Il giusto premio per l’uomo che non deve pagare mai. Infatti a fine cena, com’è suo costume, ha tirato fuori il tesserino di senatore facendo finta di porgere la carta di credito e quando Cracco gli ha detto che non era il bancomat, Mario, da artista dello scrocco qual è, fingendo di averlo dimenticato, gli ha detto: signa ca pu passu… ti puoi fidare, sono un senatore!