Pediatri da Cetraro a Corigliano, le disposizioni contestate del commissario Bettelini e di Gianfranco Scarpelli

Simonetta Bettelini

di Francesca Canino

Un ordine di servizio urgente firmato dal commissario straordinario dell’ASP di Cosenza, Simonetta Bettelini, e da Gianfranco Scarpelli ha disposto che a decorrere da ieri, 8 ottobre, il direttore dell’UOC di Pediatria del P.O. Paola-Cetraro «assicuri, già a partire dai turni che vanno dalle ore 20.00 di oggi alle ore 8.00 di domani, la guardia attiva pediatrica presso il Punto nascita del Presidio Rossano- Corigliano stante la necessità e l’urgenza di garantire la continuità dell’attività del Punto Nascita in oggetto… il mancato rispetto di quanto disposto avrà ricadute dirette sulla S.V. in termini di responsabilità dirigenziale e di interruzione di pubblico servizio».

Perentorio. Si depaupera Paola-Cetraro, nella speranza che non vi giungano casi gravi, per garantire l’attività nel Punto nascita di Corigliano-Rossano, seppur legittima. Lo Spoke jonico è in sofferenza da anni a causa della mancanza di pediatri e finora si è cercato di arginare il problema facendo fare turni aggiuntivi ai neonatologi, al costo di 720 euro a notte. Una cifra esosa.

Alle disposizioni del commissario Bettelini ha fatto seguito una interrogazione urgente del consigliere regionale Aieta, che ha chiesto l’intervento del presidente della Regione al fine di impedire al Commissario straordinario dell’Asp di Cosenza «Simonetta Cinzia Bettelini la chiusura definitiva del reparto di pediatria dello Spoke Cetraro Paola… Un ordine di servizio che ancora una volta si mostra indifferente alle varie richieste formulate e dimostra come l’inadeguatezza del management dell’ASP di Cosenza sta solo causando danni…».

Il consigliere, però, non cita che il cofirmatario dell’ordine di servizio è Gianfranco Scarpelli, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’ospedale di Cosenza, che, non essendo un dipartimento interaziendale, non ha alcuna influenza sull’Asp bruzia. Un abuso questo che non è preso in considerazione alcuna nemmeno dai sindacati, dormienti anche nei confronti dei comportamenti medievali messi in campo.

Non è da sottovalutare, infine, lo spreco di denaro pubblico per i turni aggiuntivi, 720 euro a notte, in una regione che è soggetta a Piano di rientro da dieci anni.