Regione, la vigna dei colletti bianchi: gli incarichi con bando pilotato per i parenti di Anastasi e Tursi Prato

Il commissario Anastasi e Palla Palla

Dovendo trattare dello strapotere dei cosiddetti “colletti bianchi” alla Regione Calabria, non c’è dubbio che oltre ai “campioni” assoluti Domenico Pallaria, Luigi Zinno e Fortunato Varone, in pole position ci sia stato per decenni anche Pasquale Anastasi, deus ex machina del settore Turismo nonostante sia ufficialmente in pensione. Ieri è arrivata la notizia che (finalmente!!!) Gratteri si è ricordato di lui. E non possiamo proprio fare a meno di ricordare come si misero d’accordo per truccare un concorso qualche anno fa… Giusto per farvi capire come funziona il sistema alla Regione Calabria.

Si trattava in particolare della rimodulazione dei Piani di Coesione (Pac) nel settore turismo, deliberati il 24 febbraio 2016 dalla Giunta regionale. Il bando complessivo era di 61 milioni di euro ed era destinato ad azioni sul turismo, ma le caratteristiche per la selezione del personale sembravano essere tagliate apposta per consentire a Medina Tursi Prato, figlia di Pino, a due nipoti del dirigente generale del Dipartimento Turismo della Regione Calabria, Pasquale Anastasi e al sindaco di Lappano, Maurizio Biasi, di poter essere presenti.

In ballo c’era il conferimento di 16 incarichi di collaborazione coordinata e continuativa: n. 3 figure di coordinamento per i settori ricerca-statistiche n. 8 ricercatori senior n. 4 ricercatori junior n. 1 Unità di segreteria.

La bella Medina Tursi Prato è la figlia di Pino, ex consigliere regionale del PSDI ai tempi di Paolo Romeo (1990), condannato in via definitiva tra mille vicissitudini per voto di scambio qualche anno dopo ma sempre ai margini della politica ufficiale del PD. E a quanto pare anche con un bel “lavoretto”all’Opus Dei. Non a caso Medina è stata anche candidata nella lista del partito alle ultime comunali scatenando malumori e dissensi. Ma l’obiettiva era ed è questo (ennesimo) incarico alla dolce Medina.

I due nipoti di Anastasi si chiamano Marco Borgese e Antonino Coppola.

Il bando è stato fatto su misura per consentire a Medina Tursi Prato, figlia del “leader”, ae ai parenti del potente direttore generale Anastasi di poter avere un altro contratto alla Regione.

Tursi Prato

E Medina, che tiene famiglia, ha già un contratto in essere a Fincalabra di trentamila euro.Un bando cucito su misura miagliu i chiri vestiti ca tannu regalatu a Napoli (capisci a me…).

In realtà, in contemporanea a questo contrattino, la Regione Calabria le aveva affidato anche un altro contratto all’assessorato al Turismo!

Lo avevamo ampiamente anticipato già a febbraio di due anni fa ma non si sono fermati, hanno lasciato passare qualche mese per far calmare le acque e sono tornati alla carica. E così siamo in grado di anticiparvi ancora una volta che hanno avuto quello che volevano ossia l’incarico con bando pilotato! IL REGALO DI NATALE a cavallo tra il 2016 e il 2017.

Eh sì, perché all’epoca pubblicammo anche le graduatorie provvisorie del bando (rese note proprio qualche giorno prima di Natale) e le categorie dei ricercatori senior (quella di Medina Tursi Prato e dei nipoti di Anastasi, Borgese e Coppola) e dei coordinatori per il settore della ricerca scientifica (quella di Biasi) parlano come un libro aperto. Insomma, mancava solo l’ultimo passaggio e poi tutto andò per il meglio.

Pasquale Anastasi e Pino Tursi Prato sono evidentemente due pezzotti ai quali non si può dire di no, colletti bianchi che bisogna soddisfare in tutto e per tutto.

Visto che l’incarico della dolce Medina era scaduto, hanno fatto il nuovo bando per ricollocarla in Regione e scambiare il favore della sua candidatura al Comune di Cosenza. La solita addizione: 2+2. Che quasi sempre fa…3 come diceva sempre quel mio amico.

I soldi li avevano già stanziati e cioè 1 milione 300 mila euro per un non meglio specificato “Osservatorio sul Turismo a supporto delle azioni di promozione per l’attrazione di flussi turistici”. La selezione richiedeva gli stessi criteri di prima, ovviamente con un’esperienza maggiore per questa geniale figlia d’arte, per il sindaco rampante e per questi geniali rampolli del boiardo regionale.

Dietro l’operazione, il solito duo Nicola- Madame Fifì, con Palla Palla da regista.

Qualche altra nota la spendiamo volentieri ancora per Pasquale Anastasi, che è stato anche commissario della Calabria Film Commission e in tale qualità ha scontentato sia l’ultimo presidente, tale Zinnato, che ha smentito categoricamente di aver prodotto i debiti che ha rilevato Anastasi ma soprattutto il regista acrese Massimo Scaglione, che gli ha giurato guerra.

“Hanno rubato i miei soldi, già rendicontati e deliberati – scriveva solo qualche mese fa Scaglione – . Questo buffone, analfabeta, dichiara che hanno azzerato il debito della Calabria Film Commission ! FALSO

Sono 5 anni che non pagano nessuno: la mia produzione, la 11 Marzo di Matteo Levi, Antonio Albanese per Cetto La Qualunque e non pagano alberghi e altre realtà che sono letteralmente in ginocchio. Sono false le produzioni annunciate, tranne la Izzo che ha fatto una settimana di quadrucci in esterno per giustificare il finanziamento, che per onor del vero, ancora non gli hanno dato. Falso/vero… Come una biondina che imperversa nei saloni della Regione che si spaccia per animatrice culturale, ma credo che rianimi altro…”.

Non ci vuole un interprete per capire chi sia questa “biondina”. Siamo sempre nel cerchio magico di Palla Palla.