Rende, ma quale rimpasto… questo è Mazzetta aiutato dai suoi “servi” che prova a far quadrare i conti

Se a Rende ormai da quasi un decennio comanda la massomafia delle mazzette, è chiaro che dietro c’è tutto un sistema che la sostiene e l’informazione gioca un ruolo fondamentale. In questo senso, diventa sempre più grottesca la funzione di alcuni “servi” che scrivono sui media di regime e che fanno circolare le voci che più aggradano a Marcello Mazzetta, al secolo Manna, il re delle mazzette e della corruzione.
E allora, tanto per fare nomi e cognomi, pare che dietro le indiscrezioni di un possibile rimpasto di giunta voluto dal sindaco vicario Franchino De Rango detto il voltagabbana, si nasconde – in maniera grossolana e pedestre, visto l’improbabile italiano di chi la descrive – una operazione la cui regia è del sindaco che sussurra alle banconote dentro le mazzette.
Il rimpasto, infatti, tutt’altro che farina del sacco del vicario voltagabbana, non avrebbe altra finalità che favorire per esempio l’ingresso in Giunta di alcune consigliere – Rachele Cava della famiglia dei costruttori e Romina Provenzano che è solo omonima della famiglia più famosa… – che hanno già dichiarato di non votare il Psc o sono incompatibili. Questo porterebbe in consiglio i primi dei non eletti delle rispettive liste ai quali sarà richiesta fedeltà e voto favorevole al Psc. Peraltro gli ingressi potrebbero riguardare alcuni “parenti e/o affini” del sindaco stesso.

Dunque, non si tratta di un rimpasto ma di un palese espediente per recuperare i numeri che Mazzetta non ha più. L’interesse all’approvazione del Psc è evidentemente di tale dimensione che l’unica cosa che conta a questo punto per il sindaco è portare a casa questa variante mascherata al piano regolatore. I nuovi assessori potrebbero accettare per “convenienza” o per vanità mentre la sorella di Ariosto, Lisetta Mazzetta e la moglie di Piperno verrebbero sacrificate senza nessun problema, visto e considerato come sono piegate al volere della mazzetta travestita da “umano”. Ormai non ci crede più nessuno che il vicario voltagabbana abbia un cervello, nemmeno il “servo” incaricato di far circolare la notizia, non sappiamo in cambio di quante mazzette. Povera Rende, che fine che hai fatto…