Dda di Catanzaro sotto organico, la Ferro rilancia l’appello di Roberti

“Proprio mentre il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, iniziava il suo viaggio nei tribunali italiani piu’ in difficolta’, partendo dalla Calabria, il procuratore nazionale antimafia, Roberti, da Roma, lanciava l’ennesimo allarme che segna il dato piu’ preoccupante per la Calabria: la direzione antimafia di Catanzaro dispone di soli sei magistrati che sono costretti addirittura a chiedere il rinvio dei processi perche’ non riescono a coprire le udienze”.

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A dichiararlo e’ l’esponente di Forza Italia, Wanda Ferro. La vicecoordinatrice regionale del partito, nel suo intervento, mette in evidenza i problemi del sistema giustizia sul territorio e, in particolare, le “carenze di organico” alla Dda di Catanzaro.

“Quello del procuratore nazionale antimafia e’ un vero e proprio grido di aiuto che non puo’ rimanere inascoltato, specie quando afferma – prosegue Ferro – che il gap tra nord e sud puo’ essere superato solo attraverso una vera lotta alla criminalita’ organizzata che necessita di apparati e di organici giudiziari adeguati e che buona parte della questione meridionale e’ la questione criminale e la lotta alle mafie deve essere una priorita’ del governo. Senza alcuna vena polemica, viene da chiedersi se il ministro della Giustizia fara’ tesoro delle parole ‘consegnategli’ dal procuratore nazionale antimafia proprio durante la sua visita in Calabria, in un contesto – continua la vicecoordinatrice azzurra – che sembra aver sancito la ‘fine della partita’ dei tagli dei tribunali, nonostante, nel corso degli ultimi anni, altri autorevoli magistrati seriamente impegnati nella lotta alla mafia avessero espresso il proprio disappunto”.

Tutti ricordiamo – aggiunge l’esponente di FI – che all’indomani del decreto sulla spending review, il magistrato Nicola Gratteri, procuratore aggiunto a Reggio Calabria, aveva puntato anch’egli il dito sul paradosso del sistema giustizia, affermando: ‘Vogliono tagliare i tribunali in Calabria, ma nessuno sa che in Piemonte ce ne sono 17 a venti chilometri l’uno dall’altro’. Sono questi i veri sprechi. Nonostante tutto, la riforma della geografia giudiziaria – sottolinea Ferro – e’ proseguita, senza un progetto serio, ed ha condotto alla soppressione o all’accorpamento di molti tribunali e di molte procure con risultati disastrosi sotto il profilo della efficienza della macchina della giustizia. E’ evidente che la riduzione della spesa e’ uno degli obiettivi cui tendere, ma e’ altrettanto chiaro che tale risultato non puo’ essere ottenuto a spese della lotta contro la criminalita’ organizzata, specie in una regione come la nostra dove non si puo’ correre il rischio che la sovranita’ dello Stato sia una sovranita’ limitata”.