Belvedere, clinica Tricarico. Caldiero “controllore e controllato”: il socio occulto dei Tricarico

Ogni volta che un’azienda o una società partecipata dalla politica fallisce, viene fatta fallire o si prova a farla andare in liquidazione c’è sempre lo zampino dei colletti bianchi della massomafia calabrese. E non c’è dubbio che in questi casi dalle nostre parti il numero uno è Fernando Caldiero detto Nando, da Cetraro, vicinissimo a tutti i politici corrotti della nostra realtà ma in modo particolare a quelli del Pd e a Nicola Adamo. Ieri abbiamo appreso che gli “scienziati” del porto delle nebbie di Cosenza dopo aver dichiarato il fallimento dell’Amaco hanno nominato proprio Caldiero (!) come curatore fallimentare e l’occasione è ghiottissima per ricordare ai nostri lettori chi è questo colletto bianco. Partendo dall’ultimo caso tragicomico del Corap (https://www.iacchite.blog/calabria-la-liquidazione-del-corap-puzza-di-ndrangheta-il-ritorno-di-caldiero/) per arrivare gradatamente a tutte le sue altre “imprese” sul Tirreno e in particolare all’ex clinica Tricarico. 

Pasquale, Ciro e Fabrizio Tricarico non avrebbero mai potuto portare a segno i loro “colpacci” con i fondi della clinica se non avessero avuto al loro fianco i “colletti bianchi” giusti per aggirare i controlli dello stato. E in tutta l’ultima operazione “Clinica malata” – risalente a giugno 2020 – il principale convitato di pietra è il “colletto bianco” Fernando Caldiero, onnipresente commercialista specialista in fallimenti e che abbiamo già visto all’opera nelle vicende riguardanti la bancarotta del gruppo iGreco. Ne ha fatte tante di “prodezze” l’immarcescibile Caldiero. Le ripercorriamo insieme, aggiungendo anche le ultime “perle” della collezione, giusto per non dimenticare e per non far dimenticare che è stato lui per lunghi anni il “socio occulto” dei Tricarico.

La bellezza di un sistema che non conosce limiti alle ingiustizie perpetrate nel tempo e che la dice lunga sul comportamento tenuto da taluni professionisti che si sono interessati alle sorti della clinica Tricarico.

Non finiscono mai di emergere nuovi casi di lampanti ed evidenti incompatibilità del commercialista Fernando Caldiero, il quale, dopo le ripetute denunce a suo carico per il ruolo di controllore e controllato della casa di cura Tricarico, conferma tale ruolo a seguito di ulteriore esame degli atti in possesso dello stesso Tribunale di Paola dai quali si evince intanto che lo stesso Caldiero Fernando condivide il suo studio con suo fratello avv. Vito Caldiero junior, legale che risulta tra i difensori costituiti dell’Istituto Ninetta Rosano srl nei procedimenti di BNL /Istituto Ninetta Rosano srl per richiesta restituzione interessi anatocistici presso l’ex Tribunale di Scalea, per opposizione a Decreto Ingiuntivo e precetto presso il Tribunale di Paola, così rappresentando anche in questo caso una situazione di incompatibilità che appare incredibilmente assurda se si pensa che due fratelli sono stati chiamati a svolgere contemporaneamente l’uno le funzioni di difensore della società Istituto Ninetta Rosano srl e l’altro quelle di commissario giudiziale. Roba da Repubblica delle banane… 

Ed è sempre Fernando Caldiero che in data 5 febbraio 2018, nel presentare al Giudice Delegato del CP n. 4/2016, la relazione ex art. 172 l.f., indica a pag. 24 gli importi ancora spettanti a taluni dipendenti al 16.11.2016 per retribuzioni non ancora corrisposte per TFR, oltre ad un debito presso la BNL contro cui l’Istituto Ninetta Rosano srl si era costituita in opposizione facendosi difendere dall’avv. Vito Caldiero junior, fratello di Fernando Caldiero con il quale, come detto, condivide gli stessi locali dello studio in Cetraro Marina Via Pirrino.

Anche in questo caso però il controllore Caldiero non aveva controllato bene, se è vero che si è potuto facilmente accertare che uno dei dipendenti (e se questo è successo per uno potrebbe valere anche per altri presunti creditori) è stato destinatario, successivamente alla relazione ex art. 182 l.f., di ammissione allo stato passivo per somme già riscosse a titolo di arretrati al 31.12.2010 e per TFR. Per di più il dipendente beneficiario della ammissione alla consistente somma di € 76.214,62, è anche esso di Cetraro come Fernando Caldiero ed è parente del componente il Collegio Sindacale della Clinica Tricarico dottoressa Aita Maria (peraltro anche essa di Cetraro, già assessore al bilancio proprio del Comune di Cetraro), nominata con atto del 22 dicembre 2017 unitamente alla dottoressa Sganga Alessandra, figlia del dott. Giorgio Sganga, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialistoi e degli Esperti Contabili di Paola, di cui è vicepresidente, a pensarci bene, proprio il Dott. Fernando Caldiero!!!

Ma chi è il fortunato dipendente che si è visto recapitare un bel regalo pasquale quale può essere definita la somma di € 76.000,00 circa? Si tratta di Tundis Luigi, che a proposito di rapporti con la clinica Tricarico, si è sempre distinto per la vicinanza a Pasquale Tricarico, peraltro suo compare di nozze e comproprietario già nel 2008 delle quote della CE.ME.TAC. s.r.l. di Scalea che risultavano suddivise nella misura dell’80% proprio a favore del dott. Tundis e nella misura del 20% a favore del dott. Tricarico Rosano Pasquale che successivamente, ne diventerà unico proprietario nella misura del 100%.

Viene spontaneo chiedersi a questo punto quali controlli siano stati operati dai commissari del preconcordato dell’Istituto Ninetta Rosano srl quando hanno provveduto ad elencare i debiti verso i dipendenti, i quali, per essere in quel momento dipendenti della Casa di Cura Tricarico srl, avevano nel frattempo da tale società ricevuto somme quale obbligata in solido, circostanze che evidentemente non sono emerse e non sono state riscontrate. La stessa cosa vale per il Collegio Sindacale, che addirittura ha  relazionato sulla veridicità dei dati di bilancio e quindi ha legittimato i debiti verso i dipendenti. Non va dimenticato poi che con provvedimento del 18 agosto 2017, era stato lo stesso Tribunale ad autorizzare l’Istituto Ninetta Rosano srl allo scioglimento del contratto di affitto di azienda con la Casa di Cura Tricarico Rosano srl, di fatto autorizzando quest’ultima a procedere per la rinuncia della gestione a favore della società originaria, oggi dichiarata fallita (vedi pag. 8 della relazione ex art. 172 l.f. del 5.2.2018).

Alle pagine 25 e 26 della Relazione ex art. 172 l.f., a firma dei Commissari Giudiziali,dottor Fernando Caldiero ed avv. Pasquale Di Martino, si legge :

4.2  Per quanto riguarda il passivo, si è proceduto, in conformità a quanto disposto dall’art. 171 l.fall., alla verifica dell’elenco dei creditori sulla base dell’esame delle scritture contabili. Tale attività ha consentito di verificare la corrispondenza dell’elenco alle risultanze delle scritture contabili.

4.3 Anche le condotte pregresse dell’amministratore della Società e dell’Organo di Controllo sono state oggetto di verifica e valutazione, al fine di verificare il compimento di eventuali “atti in frode” taciuti agli organi della Procedura ed ai creditori. Tale verifica, compiuta sulla base dell’esame delle scritture contabili, dei bilanci e della consultazione delle banche dati pubbliche non ha evidenziato, con le eccezioni già dette, il compimento di atti pregiudizievoli taciuti ai creditori.

Eccole, dunque, talune verità del “controllore e controllato” Caldiero Fernando a cui non bastava evidentemente aver curato in passato la parte finanziaria dell’Istituto Ninetta Rosano srl ed i rapporti con i principali Istituti di Credito Bancari, e che, nella convinzione forse un po’ esagerata che tutto gli era concesso in una sorte di principio di “onnipotenza”, non ha esitato ad accettare l’incarico di commissario del preconcordato dell’Istituto Ninetta Rosano srl, pur trovandosi in evidente stato di incompatibilità e dichiarando, in tale veste, situazioni non rispondenti all’effettivo dato contabile del debito verso il personale dipendente. E come si fa a non considerarlo socio occulto a tutti gli effetti dei Tricarico?