Berlusconi e Cetto Laqualunque: “Noi costruiremo un ponte di pilu con 8 corsie di pilu e una di peluche per gli amici”

Il ponte sullo Stretto di Messina è «una grande opera che è indispensabile per rendere più unito e più moderno il nostro Paese, un’opera della quale si discute da molti anni ma che purtroppo non è mai stata realizzata». Nel rapporto di Berlusconi (bonanima, tra i morti “eccellenti” del 2023 che ci ha appena lasciato) con il Sud e con la Calabria in particolare, è impossibile non inserire anche il ponte sullo Stretto. Il leader di Forza Italia diceva queste cose appena due anni fa, in una delle «pillole» del suo programma.

«Io ho sempre ritenuto – proseguiva – che il ponte sullo Stretto fosse una priorità assoluta e che costituisse uno dei progetti più importanti per il nostro Paese. Non ho cambiato idea. Il ponte rimane una priorità assoluta, non solo per collegare la Calabria e la Sicilia, ma per completare uno dei principali corridoi europei di traffico ferroviario e autostradale. Questa volta non ci fermeranno. Questo è il nostro progetto, questo è il nostro impegno a cui non verremo mai meno. Vincendo le elezioni (lo sapevano anche i bambini che le avrebbero vinte, ndr) potremo quindi dare finalmente il via alla realizzazione del ponte che collegherà la Sicilia alla Calabria apportando benefici non solo a queste due regioni, ma a tutto il Sud Italia e consentendo finalmente la realizzazione delle infrastrutture fondamentali per lo sviluppo, dalle autostrade ai collegamenti con treni ad alta velocità, autostrade e ferrovie alle quali 11 milioni di italiani hanno diritto e che aspettano da troppi anni».

Ora, non staremo certo qui a dissertare sulla “qualità” delle affermazioni di questo o quell’altro politico di turno e di zio Silvio in particolare proprio adesso che è defunto, ma ne approfitteremo per commentare una serie di eventi legati al ponte e per fare un po’ di satira. Perché la satira sul ponte praticamente è eterna e tutti i comici italiani hanno dato il meglio di se stessi sul tema.

Per esempio, Cetto Laqualunque, vero e proprio punto di riferimento per tutto il superclan dei calabresi, che spesso lo scavalca a… sinistra e a destra… qualche anno fa aveva le idee chiarissime sull’argomento e naturalmente faceva il verso a Berlusconi. “Qualunquemente… noi costruiremo un ponte di pilu, con otto corsie di pilu … e una corsia di peluche per gli amici… Costruiremo un paese nuovo, dove è possibile anche avere due mogli, anche non pagare le tasse… un Paese di pilu e cemento armato! E se il Ponte non basta, faremo anche il tunnel perché un buco mette sempre allegria!“.

Renzi, invece, se possibile, l’aveva sparata anche più grossa: “Investiamo due miliardi nei prossimi cinque anni in Sicilia per le strade e le ferrovie e poi faremo anche il ponte, portando l’alta velocità finalmente anche in Sicilia ed investendo su Reggio Calabria, che è una città chiave per il Sud”.

Ma il maggiore “illusionista” è stato senz’altro Silvio Berlusconi, immediatamente prima dell’era Renzi… ed è chiaramente a lui che Cetto Laqualunque si ispira nell’ormai celeberrima scena finale del film del 2011 “Qualunquemente” il cui testo abbiamo citato sopra. 

Probabilmente, in questo caso e ancora oggi, è quanto mai appropriato sostenere che “… tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare…”Anzi, u pilu: così è contento anche Berlusconi.