Bisignano, la procura indaga per disastro ambientale e peculato

Umile Bisignano

Umile Bisignano, sindaco di Bisignano, l ’ingegnere Natalino Cerlino, già responsabile dell’area tecnica e il geometra Francesco Ritacco responsabile del IV settore pare siano indagati dalla procura di Cosenza per i reati di disastro ambientale e peculato per aver creato una discarica abusiva a cielo aperto in contrada Macchia dei Monaci, nell’area dell’ex-depuratore Consuleco. 

In questa località a ridosso del fiume Crati, la situazione è a dir poco allarmante. Umilicchio o Umile Laqualunque continua quindi con la sua truppa a collezionare avvisi di garanzia senza pensare nemmeno un attimo alle dimissioni.

Attualmente è molto impegnato nella promozione tramite incontri pubblici con la cittadinanza del Piano Strutturale Comunale e Regolamento Edilizio – Urbanistico.

Umilcetto non ha un viso particolarmente intelligente, ma le apparenze ingannano: in realtà, è una volpe e avendo capito che la sua carriera politica è al capolinea ha fortissimi interessi a buttarsi negli affari immobiliari con future colate di cemento. Della serie: lo scempio continua insieme ai furbetti degli affidamenti diretti senza gare d’appalto.

L’ingegnere Natalino Cerlino da Acri nella pozzanghera bisignanese ha sguazzato a dovere, pensate che nei suoi studi ha dimenticato d’imparare cos’è il conflitto d’interessi. E infatti dava gli incarichi di collaudo dei lavori pubblici al suo stesso studio tecnico privato, regolarmente pagati dal Comune con parcelle d’oro. Poi sono arrivate provvidenziali e inevitabili, le dimissioni. Ma adesso che riappare Laqualunque si ripropone l’opportunità di fare affari. E quando c’è da far soldi, Cerlino c’è sempre.

Visto che parliamo di conflitto d’interessi non vogliamo dimenticare nemmeno il consigliere comunale di maggioranza Pasquale Sangermano, il quale si aggiudica con il sistema degli affidamenti diretti una bella fetta della torta (lavori pubblici svolti sempre in regime di somma urgenza) per non tirare a campare.

Il geometra Francesco Ritacco è un altro pedone della scacchiera, che come altri suoi sodali ha giurato fedeltà eterna al Re ubbidendo a suon di firme; la firma facile aveva già inguaiato la bella dirigente dell’ufficio tecnico del comune l’Ingegnere Roberta Straface già indagata con l’accusa di truffa e falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale.

Tutti questi processi hanno creato un buco di svariati milioni di euro alle casse comunali rifocillando le finanze degli amici avvocati di Laqualunque con i soldi dei soliti fessi dei contribuenti.

Anche i fondi destinati al sociale e quindi ai bisognosi che sono sempre in aumento sono stati dilapidati per creare quel bacino di voti necessari alla sopravvivenza politica dei furbetti che ultimamente attingono dai nuovi cittadini di origini rom o bulgare che sono serviti e riveriti in comune come nessun altro perché, come è accaduto anche a Rossano, ormai sono loro a portare più voti degli “italiani”.

Ma torniamo alla notizia. Il disastro ambientale della discarica a cielo aperto non è il solo, pare che tutti abbiano dimenticato lo scandalo Eni/Consuleco che vede impegnati i magistrati della Procura di Potenza e che presto porteranno guai anche nella media valle del Crati.

Lo storico depuratore di contrada Macchia di Monaci, poi dismesso, già in gestione alla Consuleco qualche decennio fa aveva visto proprio Umilicchio nelle vesti di ambientalista come titanico oppositore a questo impianto che sorge proprio a due passi della sua abitazione/maneggio che sforna ottimi purosangue e cavalieri della giostra cittadina del Palio. Chi non ricorda la protesta eclatante del sindaco sdraiato sull’asfalto per impedire che i camion della Consuleco transitasserò?

Umile/Cetto Laqualunque non ha guardato in faccia niente e nessuno, non si è fatto scrupoli, ha agito sempre e solo per i suoi interessi e per quei furbetti dei suoi amici. Non dimentichiano che il suo guru è il Cinghiale. E un guru ti protegge per sempre.