Bomba a piazza Fera: se la procura minimizza, la politica locale tace. Paura o collusione?

Se la procura e i carabinieri minimizzano il grave attentato in pieno centro cittadino con una bomba che ha completamento distrutto il Bilotti Cafè, riconducendolo quasi ad una ragazzata, la politica fa di più: tace. E nel suo imbarazzante silenzio qualcuno, magari, tifa per i malandrini. Il che non è peregrino.

Non una sola parola si è levata contro questi barbari che hanno messo a repentaglio la vita non solo degli abitanti del palazzo, ma anche quella dei ragazzi che in quel posto bazzicano. Solo un miracolo ha fatto sì che non succedesse niente alle persone, mentre del bar rimane poco, solo le chiavi attaccate alla saracinesca, a detta dei carabinieri. Tutto il resto è stato scaraventato fuori a metri e metri di distanza: frigorifero, tavoli, sedie, bancone, e quello che è rimasto dentro è andato completamente carbonizzato. Natra pocu crollava a palazzina, ma le chiavi, indomite, sono rimaste infilate nella saracinesca che è stata totalmente sventrata. Ognuno crede a quello che gli pare.

Ritornando ai politici nostrani e casarecci, nessuno di loro ha sentito il bisogno di dire due parole sull’accaduto, come se nulla fosse successo. Del resto che vuoi che sia una bomba in pieno centro e in piena movida. Ci sono cose più importanti di cui occuparsi, non hanno certo tempo da perdere a commentare fattarelli di cronaca senza nessuna importanza che destano allarme solo nella testa di qualche drogato. Ed infatti il silenzio è stato totale: consiglieri comunali, assessori, deputati e senatori eletti a Cosenza.

A dire il vero l’unico intervento è stato quello del sindaco Occhiuto, intervenuto sull’accaduto solo dopo qualche sollecitazione.

Ma perché i consiglieri, gli assessori e i deputati non parlano? Facile: gli onesti, tra di loro, non parlano per paura e gli altri perché non possono. Evidentemente diversi consiglieri, qualche assessore, alcuni deputati e senatori in particolare, non possono parlare perché con chi mette le bombe, o meglio con chi manda picciotti a mettere le bombe, fanno affari.

È chiaro che non possono parlare male di chi gli procura voti e protezione. Ci vuole un po’ di gratitudine. E qualche altro cottimuccio fiduciario. E poi compari più di prima. È questa la triste realtà di questa città e il loro silenzio lo conferma. Altrimenti perché tacere di fronte a tale violenza?

In questa città solo chi si ribella alla prepotenza e al malaffare viene perseguito. Perché qui è tutta na paranza. Ma non bisogna dirlo, anche quando esplode una bomba. Bisogna farsi i fatti propri, e tacere: meno se ne parla e meglio è.  E se non  fai parte del “giro” peggio per te. Forse hanno ragione i collusi perché contro la prepotenza e il malaffare, a Cosenza, è tutto inutile, ogni denuncia è vana, godono di protezioni istituzionali a tutti i livelli. Perciò conviene accriccarsi: stai tranquillo e magari ci alzi pure qualche lira. Direbbe Sciascia: “… non ci saranno mai prove sufficienti, per condannare corrotti e mafiosi, il silenzio degli onesti e dei disonesti li proteggerà sempre”. Ecco perché stanno tutti zitti.