Calabria 2020, diritto di replica ad Alessia Bausone

Come il periodo alle porte delle elezioni regionali ha risvegliato i dinosauri della vecchia politica, la vigilia della notte di San Silvestro ha visto riesumare, munito di rancore, anche Matteo Olivieri, fresco di trombatura dal voto su Rousseau.

Si, perché il ‘collaboratore’ di Iacchite’, sito che ha accolto in un passato anche recente taluni miei interventi e che apprezzo (in primis per i curiosi nomignoli del buon Santagata), si è candidato alle ultime regionarie del M5S, risultando sonoramente cassato dagli attivisti della provincia di Cosenza.

Ed ecco che il mantra “E allora il PD???” torna ricontestualizzato ad uso e consumo di un rosicamento casereccio di taluni ex attivisti-passivisti (già definiti dalla senatrice Bianca Laura Granato “squallidi troll”) di cui Olivieri si vuol far portavoce in maniera diffamatoria.

Il M5S si basa su uno Statuto e un codice etico. In particolare lo Statuto all’articolo 3-d) prevede l’obbligo degli iscritti di: 2- di rispettare le decisioni assunte dagli organi del MoVimento 5 Stelle; 3-di astenersi da comportamenti che possano pregiudicare l’immagine o l’azione politica del MoVimento 5 Stelle; 4- di attenersi a criteri di lealtà e correttezza nei confronti degli altri iscritti.

Tutte norme interne che l’iscritto Olivieri non conosce o se ne è edotto, le sfuma fino ad annebbiare.

Già, perché con voto (su scala nazionale) sulla piattaforma Rousseau dello scorso 21 novembre tutta Italia ha chiesto al M5S di presentare la sua lista in Calabria e col successivo voto (su scala regionale) dell’11 dicembre si è votato per la coalizione civica con Francesco Aiello Presidente e per i candidati consiglieri regionali della lista del M5S.

La realtà è che gli attivisti della mia circoscrizione elettorale hanno apprezzato il lavoro che da molti mesi svolgo nel meetup di Catanzaro e a favore del M5S, in linea con le nostre regole, seguendo gli insegnamenti del Capo politico.

Si, perché Luigi Di Maio lo scorso 28 luglio a Cosenza, mentre alcuni ‘cattivisti’ lo registravano per mandare in pasto alla stampa le sue parole, tra l’altro strumentalizzate, indicava agli attivisti su scala regionale di non fare a gara tra vecchi e nuovi arrivati, ma di contribuire fattivamente e insieme per un obiettivo comune.

Lo stesso Luigi Di Maio, due settimane fa a Catanzaro, dal palco ha dichiarato: “So che tra noi ci sono persone con trascorsi politici e dai quali sono rimasti delusi. Dobbiamo accoglierle e non respingerle”. E ha ragione perché un M5S plurale è un M5S finalmente forte in Calabria.

Certo, a fronte della democrazia digitale c’è chi è foriero di anti-democrazia digitale non accettando i verdetti della rete e volendo dettare una linea frutto di risentimento e frustrazione. Ma le regole e il capo politico rimangono un baluardo fondamentale. Per il resto, va bene un maalox pre-cenone.

Alessia Bausone