Calabria 2021, continua lo psicodramma di Tansi: “Abbandono De Magistris, mi ha deluso”

Prima lo prende, poi lo lascia, poi lo riprende e oggi lo rilascia… Carlo Tansi, coerente alla sua linea di saltimbanco della politica, annuncia oggi dalla sua pagina FB che va via dalla coalizione di De Magistris, dopo aver capito che il sindaco di Napoli (e non poteva essere altrimenti) allargherà la coalizione che lo sostiene. Per l’ex capo della Protezione civile nominato dalla Giunta Oliverio (mai vinto nessun concorso) si tratta dell’ennesimo “ribaltone”, che ormai non sorprende più nessuno. Il suo egocentrismo esasperato e la sua continua ricerca di visibilità hanno avuto il sopravvento, com’era facilmente prevedibile. Del resto, anche la sua ultima mossa ovvero quella di “arruolare” Luigi Vircillo, lo spin doctor della defunta Jole Santelli, già esponente dello staff di Mario Occhiuto al Comune di Cosenza e socio dell’attuale sindaca di San Giovanni in Fiore Rosaria Succurro, era un chiaro segnale dell’ennesimo cambio di casacca del Nostro, che adesso – insieme a don Magorno – si candida a rappresentare il ruolo di “stampella” del centrodestra contro De Magistris. Sarà veramente molto interessante verificare chi, tra lui e lo “statista” di Diamante, prenderà più consensi. Una sfida… all’ultimo voto! Di seguito alcuni tra i passaggi più esilaranti del suo addio a De Magistris.

“… Pareva allora tutto perfetto agli occhi pieni di speranza di chi, come me, si accende all’inverosimile e si concede generosamente, in tutto e per tutto, quando crede in un’idea e in un ideale. Un progetto come il Tan-Dem, dalle iniziali dei nostri nomi come ovvio, su cui avevo iniziato a pedalare con la massima generosità, ispirandomi allo storico scambio di borraccia tra Bartali e Coppi. Ma poi questa energia è andata spegnendosi, perché vedevo che De Magistris non rispettava gli accordi lasciandomi a pedalare da solo.

Mi ha abbandonato, andando avanti senza coinvolgermi né nell’individuazione dei candidati né nella condivisione dei percorsi per le strade della Calabria. E che dire poi del rendermi partecipe delle strategie politiche con candidature che si sovrapponevano alle mie nei territori con il conseguente malumore dei miei candidati. Ma De Magistris ha fatto di più, andando anche in questi stessi territori senza avvisare delle sue visite e peccando così di tatto sul piano umano e difettando del famoso gioco di squadra, quello che per assurdo secondo alcuni non piacerebbe a me, sotto il profilo politico. Pensate quindi quanto mi abbia amareggiato scoprire come un candidato di Tesoro Calabria della prima ora, il sindaco di Santa Maria del Cedro Ugo Vetere, per mero opportunismo aveva abbandonato le mie liste per approdare a quelle di De Magistris. Un atto meschino che avevo chiesto a De Magistris di non consentire mentre lui, infischiandosene, lo presentava ufficialmente in pompa magna. E questo argomento e le tante altre ragioni che ho parzialmente fin qui elencato, le avevo scritte in una lettera che gli avevo inviato il 3 maggio scorso, a cui è però seguito un assordante silenzio.

Nella lettera gli avevo anche sottolineato come fosse opportuno, considerato il carattere puramente civico della nostra coalizione, di approcciarci ai Calabresi mettendo da parte le ideologie, i partiti e i politici responsabili del fallimento della Calabria. Impegno subito disatteso quando il comunista Mimmo Lucano, che De Magistris ha fortemente voluto in coalizione a lui ideologicamente affine, mi chiedeva, per ben due volte, cosa pensassi di inserire l’ex presidente Mario Oliverio nel nostro entourage. Lucano che molti candidati delle mie liste ritengono essere un candidato imbarazzante e incandidabile, considerate le sue vicende giudiziarie, e che si ritrova come candidato capolista di punta di De Magistris in tutte e tre le circoscrizioni della Calabria.
E che dire dei contatti romani tra De Magistris ed esponenti del Pd e del M5S senza che io ne fossi minimamente informato.

Quando, dopo alcune incomprensioni, circa tre settimane fa avevo messo in discussione la mia alleanza con lui, sul punto di rompere, per superare la crisi, gli avevo chiesto di sottoscrivere insieme un accordo di programma in cui tutte le cose fin qui elencate erano state messe nero su bianco. Aspettavo la bozza del documento che – come da lui promesso – doveva verificare entro “3/4 giorni” dall’incontro, ma solo avantieri ricevevo il documento con modifiche sostanziali che, di fatto, snaturavano le finalità dell’intesa, facendo venir meno la perentorietà dei punti indicati nell’accordo. Accordo che avrei voluto rendere pubblico, contrariamente alla sua volontà di tenerlo secretato.
Per tutti questi motivi – sollecitato fortemente dalla quasi totalità dei miei candidati – a malincuore scendo dal Tan-Dem, abbandono la coalizione di De Magistris…”.