Calabria 2021. Irto e Occhiuto hanno 80 miliardi di motivi per candidarsi

Il vero e reale motivo di tanto insistere sulla propria candidatura a presidente della Regione Calabria, da parte dei soliti noti, per chi non l’avesse ancora capito, sta tutta qui: 80 miliardi di euro del Recovery Plan destinati al Sud. Una montagna di denaro a disposizione delle regioni del Sud. Per la Calabria si prevede una bella fetta di torta. Ed è questa l’unica ragione che ha determinato la scesa in campo di Roberto Occhiuto e Nicola Irto: mettere le mani sul malloppo. E se per raggiungere questo risultato bisogna fare carte false, non c’è problema, gli amici degli amici sono già da tempo “in movimento”. Entrambi i vecchi marpioni, da sempre al servizio dei potentati politici/finanziari, e campioni mondiali di clientelismo e familismo amorale, hanno capito che l’occasione che si presenta è ghiotta e che, con l’aiuto degli amici degli amici, l’operazione potrebbe avere successo. E non importa chi vince dei due, perché i patti trasversali sottobanco sono già stati sottoscritti, l’importante è neutralizzare il pericolo De Magistris. Per la spartizione del bottino non c’è problema, tanto a fare carte false, tutti e due, ci sono abituati. Una garanzia per i ladroni di stato e i prenditori seriali di denaro pubblico, che più di tutti spingono la loro candidatura.

Ora capite perché Roberto Occhiuto e Nicola Irto continuano a dire che il loro futuro è in Calabria: l’unico scopo è mettere le mani sul bottino, per meglio indirizzare il fiume di denaro che sta per arrivare in Calabria. Un’occasione di questa portata, potrebbe non capire mai più. Perciò entrambi sono in perenne movimento per consolidare e ufficializzare, il prima possibile, la loro investitura. E le promesse di incarichi, determine, affidamenti, contributi, corsie preferenziali, appalti, fioccano. Alimentare e rassicurare la loro clientela politica con tutto questo denaro che sta per arrivare, è un gioco da ragazzi. Una fettina di torta c’è per tutti. Nessuno degli amici degli amici resterà scontento. È questa la sola promessa veritiera che i due stanno facendo girare nel sottobosco della malapolitica calabrese.

Un argomento che ha convinto boss e padrini di entrambi gli schieramenti, che già pregustano l’abbuffata. Resta però un bel problema da superare, prima di tagliare la torta: neutralizzare De Magistris. E su questo si stanno già da tempo adoperando, mobilitando giudici e pm disposti ad inventarsi “la qualunque” (taroccare inchieste e sentenze) contro il sindaco di Napoli con la speranza di azzopparlo giuridicamente per renderlo inviso agli occhi dei tantissimi calabresi che hanno capito che l’unica  alternativa per fermare il saccheggio che i due hanno in mente è votare De Magistris. Un’operazione, quella dei giudici corrotti, destinata a fallire.

Inoltre a rendere difficoltosa l’ascesa al ladrocinio dei due, non c’è solo la consapevolezza dei calabresi con cui dovranno fare i conti, ma anche il pentimento di Nicolino Grandi Aracri, che ha di fatto scombussolato i piani dei marpioni: molti amici degli amici potrebbero finire nella rete di Gratteri, e questo sarebbe un danno serio per entrambi. Sia la destra che la sinistra hanno avuto a che fare con il boss di Cutro. Presto i nodi arriveranno al pettine e per Irto e Occhiuto non ci sarà più niente da fare. E questo è più che sicuro perché se è vero che dalla loro hanno tanti magistrati corrotti, è anche vero che a guidare l’inchiesta “Grande Aracri” c’è Gratteri che, oltre ad essere incorruttibile, difficilmente mollerà l’osso.