Calabria 2021: l’accozzaglia massomafiosa di Occhiuto è pronta e mobilita le truppe

Come vi avevamo annunciato il paventato strappo tra la Meloni e Salvini in Calabria non è avvenuto. E non ci voleva zingara per indovinare la ventura. Basta guardare la realtà con occhi sinceri per capire che siamo di fronte ancora una volta alla solita accozzaglia che si organizza per continuare il saccheggio delle casse pubbliche a favore di massomafiosi, politici corrotti, servitori dello stato infedeli, imprenditori collusi, e criminali di ogni sorta.

Il tutto con l’assenso e il voto di diverse centinaia di migliaia di calabresi ai quali, evidentemente, sta bene tutto ciò: in un modo o nell’altro migliaia e migliaia di famiglie calabresi traggono profitto dalla malagestione politica ed è per questo che, nonostante l’evidente ladrocinio messo in atto ad ogni legislatura dai soliti politici, continuano a votarli. Gli conviene, e se poi tutti gli altri ne pagano le conseguenze, a loro non gliene frega niente. Se mai dovessero avere bisogno di sanità, di lavoro, di denaro, gli basta fare la solita telefonata, e per loro il problema è risolto. È oramai un dato certo che tanti calabresi hanno scambiato volentieri il reclamare Diritti con il chiedere favori… perché u piaciri e a ‘mmasciata funzionano meglio del Diritto. Se vai in un qualsivoglia ufficio pubblico a reclamare i tuoi Diritti non ti fila nessuno, se invece vai nell’ufficio pubblico preceduto dalla telefonata dell’amico dell’amico, l’attenzione per la “tua pratica” diventa totale.  Chi nega questo, nega se stesso.

Così come nessuno può negare o far finta di non sapere quello che ci aspetta se mai dovesse vincere l’accozzaglia massomafiosa di Occhiuto, che poi sono gli stessi personaggi che siedono in consiglio e in giunta regionale da sempre. E allora le domande sorgono spontanee: se non hanno mai fatto niente per trent’anni, e la disastrosa situazione in cui versa la Calabria che nessuno può negare, è sotto gli occhi di tutti, perché dovrebbero iniziare proprio ora a lavorare per il bene dei calabresi? Perché di colpo, gli Occhiuto, i Gentile, i Cannizzaro, i Morrone, i Tallini, i Furgiuele, gli Orsomarso, gli Adamo, i Iacucci, i Boccia, i Graziano, dovrebbero rinunciare ai lauti e illeciti profitti che la gestione allegra della cosa pubblica porta da sempre nelle loro già gonfie tasche? Perché dovrebbero rinunciare a continuare ad ingozzarsi a gratis e senza correre rischi visto che molti di loro risultano intaccabili persino da Gratteri?

Le risposte sono più che scontate. E lo sanno bene tutti. Nessuno di questi parassiti politici rinuncerà mai a continuare ad arricchirsi sulla spalle dei cittadini: rubare i soldi pubblici ai calabresi per loro equivale, per facilità, a rubare le caramelle ad un bambino. Una “vigna” così, non l’abbandona nessuno, specie se l’impunità è garantita da certa magistratura al servizio del malaffare. Rubare i denari dei calabresi è un “lavoretto facile facile”. E poi di queste rapine nessuno si lamenta e nessuno indaga. Basta “redistribuire” le briciole dei sostanziosi bottini ai loro elettori, e il gioco è fatto. Il Paradiso per i massomafiosi dell’accozzaglia degli Occhiuto.

Spezzare questo insano legame è difficile. Lo scatto “culturale” richiesto per il superamento di “certe logiche clientelari”, non è nell’agenda dei loro elettori. Preferiscono, nella consapevolezza di votare massomafiosi, il vecchio e rodato sistema dell’illegalità, che a differenza dell’onestà, garantisce la loro sopravvivenza. Meglio la certezza delle briciole che il niente dallo stato. Meglio fidarsi della parola dell’amico degli amici che fidarsi delle istituzioni. È questo quello che pensano gli elettori dei massomafiosi. Ed è questo quello che interessa ai politici massoni, sta qui la loro forza: fino a che ci sarà gente disposta a votarli in cambio di prebende e ‘mmasciate, la Calabria non vedrà mai la luce della “modernità”. Agli Occhiuto conviene il buio culturale in cui vivono certi calabresi.

Ma la speranza è sempre l’ultima a morire, e prima o poi, la luce illuminerà anche loro. E quando questo avverrà l’era dei massomafiosi sarà finita, e i calabresi potranno ricominciare a sperare in un futuro migliore. Un futuro che è già iniziato per chi lo vuole vedere, e vuole cambiare. L’alternativa a tutto questo schifo, questa volta c’è, e Luigi De Magistris può essere la scintilla giusta per accendere il fuoco del riscatto che arde da sempre nel petto dei calabresi.  Provare non costa niente, tanto “cchiù scuro da mezzanotti un sì po’ fa”. Ed è per questo che serve una luce.