Calabria 2021. La deriva del Pd: Muraca incandidabile e la scienziata cade dalle nubi

Il codice etico del Partito Democratico è lapidario. Al paragrafo 5 detta in maniera perentoria «le condizioni ostative alla candidatura e obbligo di dimissioni». Recita l’articolo 1: «Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione anche di carattere interno al partito, coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stato: a) emesso decreto che dispone il giudizio…». Poi continua elencando gli altri casi che sono ostativi alla candidabilità. Evidentemente il codice etico del Pd così strombazzato o non è tanto etico oppure non è stato letto in maniera accurata al momento della compilazione della lista del Pd, nella circoscrizione Sud. Perché altrimenti, seguendo pedissequamente quando sottoscritto da tutta la coalizione che ha in Amalia Bruni la candidata a presidente della Regione, l’assessore del Comune di Reggio, Giovanni Muraca, di professione poliziotto, non sarebbe potuto essere un candidato al Consiglio regionale. Muraca, infatti, non solo è destinatario di un decreto che dispone il giudizio così come previsto alla famosa “lettera a”, ma è già imputato in un processo delicato scaturito dal cosiddetto “caso Miramare” che ha mandato davanti al Tribunale di Reggio quasi tutta la prima giunta Falcomatà, compreso il sindaco, che è il grande sponsor politico di Muraca.

Ma passiamo alla candidata presidente Amalia Bruni che per settimane ci ha rotto i maroni col presunto “codice etico” del Pd e che quando apprende della incandidabilità di Muraca ovviamente cade dalle nuvole o dalle nubi come dice Zalone. «Questa di Muraca è una cosa che è arrivata ora, ed è difficile da digerire. Procederà la magistratura è evidente. Anche perché si tratta di una cosa che non era prevista e non era nota. Siamo sotto questo cielo e speriamo bene. Sono certa che la situazione sarà attenzionata con grande serietà, come normalmente accade in questi casi, da parte della magistratura».

È davvero sconcertata dalla vicenda-Muraca la candidata a presidente della Regione Amalia Bruni, che ieri sera si trovava a Reggio per accogliere il ministro Luigi Di Maio. Il codice etico del Pd, infatti, prevede tra le cause ostative alla candidatura, anche per elezioni interne al partito, che nessuno sia destinatario di un decreto di rinvio a giudizio e Muraca addirittura è imputato nel processo “Miramare” – che riprenderà giovedì prossimo nell’Aula bunker del viale Calabria – ma è stato candidato lo stesso. La Bruni non sapeva nulla e avere scoperto che un candidato della coalizione che la sostiene è imputato ed è stato lo stesso messo in lista in contrasto con il codice etico del Pd ha avuto per lei un effetto devastante… Come dite? Se è devastata al punto di abbandonare la campagna elettorale? Al momento pare di no ma di sicuro la sua credibilità – ammesso che ci fosse – è definitivamente crollata.