Calabria 2021. Tansi: sì a De Magistris ma resto io il candidato a presidente. Prendere o lasciare

Dopo tanto tergiversare, Tansi, finalmente scioglie la riserva e palesa quello che ha sempre avuto in testa: si all’alleanza con De Magistris ma solo se riconosce a Tansi il “diritto” di essere il candidato a presidente dell’eventuale “coalizione civica”. Tansi non molla quello che ritiene suo dopo tutte le fatiche patite per mettere su un movimento politico competitivo sotto il profilo elettorale. Ritiene suoi e solo suoi, i voti che i calabresi hanno espresso al suo movimento alle scorse elezioni regionali: 60mila voti, che non sono stati sufficienti però per un suo ingresso trionfale al consiglio regionale. La soglia dell’otto per cento il limite da superare, e Tansi ci vuole riprovare, ma non è disposto a dividere con nessuno il suo bottino elettorale.

Ed è proprio nella giornata di ieri, a due giorni dall’incontro “ufficiale” in Calabria con De Magistris, che Tansi riunisce i suoi in video conferenza con un ordine del giorno da discutere in fretta e furia: “l’apertura ad una eventuale alleanza, per la corsa alla presidenza della Regione Calabria, con il sindaco di Napoli Luigi De Magistris”. Tansi ha già tutto in mente, e la riunione ha la sola funzione di ratificare quello che lui non è disposto a cedere a nessuno neanche sotto tortura: la candidatura a presidente alle elezioni regionali del prossimo 11 aprile. E nel comunicato, giunto in redazione, a firma “Tesoro Calabria” il passaggio è chiaro, e non trattabile: “Dopo lunga e approfondita discussione, animata da uno spirito costruttivo e collaborativo, i Candidati si sono espressi decidendo, a larga maggioranza, in modo positivo, ritenendo che una alleanza con De Magistris non può che arricchire, in termini di valori, affinità e intendi, la squadra di Tesoro Calabria. Detto ciò, hanno poi aggiunto, che debba rimanere, comunque, imprescindibile la candidatura alla Presidenza della Regione Calabria, di Carlo Tansi, leader e fondatore del Movimento Tesoro Calabria.”. “Quindi – continua il comunicato – sì ad un’alleanza con De Magistris purchè il candidato presidente sia Carlo Tansi”.

Ad esprimere il proprio parere, dice il comunicato, 65 candidati, su 72, presenti alla riunione che, sempre stando al comunicato, hanno così spiegato l’ardua decisione: “I candidati, hanno motivato la decisione partendo dal presupposto che, la loro adesione alla candidatura, l’impegno nella raccolta firme e la loro presenza sul territorio, tra la gente, nasce dalla profonda fiducia e garanzia che nutrono per Carlo Tansi, che vedono come unico garante del cambiamento, tanto auspicato, e assolutamente necessario per una Calabria si spera, ancora più  Arancione”.  Solo 3 sui 65 partecipanti alla riunione hanno espresso un parere diverso, ovvero: “… la candidatura alla presidenza tra i due leader, può scaturire dopo una attenta valutazione da approfondire”.

Una maggioranza bulgara, dunque, che osanna Tansi, e blinda la sua candidatura a presidente. Per i 65 partecipanti Tansi è l’unico leader in grado di guidare una coalizione civica da contrapporre al partito del Put (partito unico della torta) alle prossime elezioni regionali. Ora Tansi, finalmente, può dire che la fissazione di fare il candidato a tutti i costi non è solo sua, ma di tutto il movimento da lui creato. A sua immagine e somiglianza, verrebbe da dire. Ora è il popolo che glielo chiede. E se è il popolo a chiederlo, sia fatta la volontà del popolo.

La riunione organizzata da Tansi alla fine ha deliberato quello che il leader voleva sentirsi dire. Del resto si è speso tanto per preparare questo incontro e per giungere a questa conclusione: eliminare definitivamente ogni tentazione o possibile rivendicazione, da parte di possibili alleati, della candidatura a presidente. A casa mia comando io. È questo il senso recondito di questo arroccamento. E bisogna dirlo adesso, non c’è più tempo per far melina. Prendere o lasciare, è questo il messaggio che deve giungere ai “rivali”.

Trovare una spiegazione politica a questa alzata di scudi, prima ancora di aver promosso il benché minimo confronto pubblico con i possibili alleati, è difficile. O meglio, una interpretazione, a questa mossa, potrebbe esserci: la totale assenza del nobile pensiero Politico all’interno del movimento di Tansi. Tipico dei movimenti dove prevale il “leaderismo”. L’accentramento delle decisioni, al netto dei finti incontri democratici dove il risultato è scontato, ha sempre prodotto, storicamente, figure dove prevale, su tutte, una caratteristica: l’egocentrismo. Tutti i leader soffrono di narcisismo, e questo impedisce loro di ragionare politicamente. Perché se è vero che il movimento l’unica cosa a cui aspira è il bene comune, non si capisce il perché, allora, di questa chiusura preventiva alla discussione  di un possibile passo indietro per il bene della Calabria, del movimento e per avere qualche certezza in più di vittoria.  Un vero politico è disposto a fare non uno ma mille passi indietro se questo è necessario alla “causa”. E la causa, in questa scelta, non pare essere il bene della Calabria, perchè da questa mossa l’unica cosa certa è che le sue possibilità di vittoria sono pari a zero. Una corsa solitaria che fa capire, inoltre, una cosa: Tansi non gioca per vincere, ma solo per coronare il suo misero obiettivo di entrare in consiglio. Chissà se i 65 partecipanti alla riunione, si sono posti questo problema.

Ora la palla passa a De Magistris, da cui dipende il futuro politico di Tansi. De Magistris ha sempre parlato di una sua discesa in campo da candidato a presidente, e sarà difficile proporgli, nell’incontro fissato per martedì in Calabria, altro. A questo punto le strade per De Magistris sono due: accettare la proposta di Tansi e costruire qualche lista a suo sostegno. Un impegno marginale che non garantirebbe però, così come pensa qualcuno forte del risultato del movimento alle passate regionali, il superamento della soglia di sbarramento, perché i voti espressi la volta scorsa a Tansi, non si possono considerare “un pacchetto” di voti” su cui si può contare, le variabili che possono, in un battibaleno, cambiare i numeri, quando i voti non sono comprati, sono tantissime. Basta poco, quando il voto è legato “all’opinione”, per perdere consenso, e la decisione adottata da Tansi va decisamente in questa direzione; oppure decidere di correre lo stesso alla carica di presidente con un suo movimento (con o senza i partiti tradizionali, si vedrà) senza Tansi. Il che sarebbe una vera sciagura per il movimento di Tansi. Un’ipotesi che sicuramente avranno valutato i 65 partecipanti alla riunione di ieri. E se così è, allora si può dire che Tansi non è il solo a giocare a perdere. Tutti insieme appassionatamente a rincorrere quello che sempre più appare come un suicidio (politico) perfetto. Per noi, seppur nel rispetto delle altrui posizioni, non c’è altra spiegazione.