Calabria. Abramo CC e System House, c’è un progetto comune ma serve anche l’aiuto del Governo

CROTONE – Abramo CC e System House presenteranno al giudice un progetto di concordato indiretto per il passaggio dell’azienda dalla famiglia Abramo alla società guidata da Agostino Silipo. Però serve l’intervento del governo per avere dei vantaggi fiscali per evitare che ci possano essere esuberi tra i 3.000 dipendenti calabresi.

E’ questa la novità emersa dall’incontro svolto venerdì 2 aprile al tavolo di garanzia del Comune di Crotone sulla vertenza Abramo. Lo hanno fatto intendere sia Agostino Silipo, ad della System House azienda che ha presentato al Tribunale di Roma un’offerta di affitto della Abramo CC, sia Giovanni Orestano, direttore della Abramo CC. Una decisione presa dopo l’incontro di giovedì sera promosso dal deputato Sergio Torromino tra le due aziende.

Al tavolò di garanzia del Comune di Crotone – al quale va dato merito di aver sostituito di fatto il governo nel permettere un confronto sulla vertenza tra le parti – Silipo ha presentato alcuni particolari dell’offerta parlando di un progetto da presentare al Tribunale di Roma per accelerare il superamento della crisi e poter tornare sul mercato con una potenza maggiore.

Abramo Cc e System House hanno di fatto trovato un’intesa su quella che Agostino Silipo stesso ha chiamato più volte fusione per creare un polo calabrese del settore: “Abbiamo tracciato solchi ben delineasti e condivisi – ha detto Silipo – per un progetto da proporre al giudice e far capire che la tempestività diventa importante. Il tempo è tiranno perché dobbiamo dare tranquillità ai committenti”. In ballo, infatti, ci sono commesse importanti alle quali si potrebbe partecipare con un’azienda calabrese più forte e competitiva.

Proprio per essere più veloci non si procederà con un acquisto che prevede la messa all’asta dell’azienda che allungherebbe i tempi, ma con un affitto temporaneo con opzione di acquisto: “Tutto, naturalmente, – ha precisato Silipo – passa dal Tribunale di Roma che su di noi ha già gatto tutte le verifiche di consistenza e moralità. Nascerà una società che non avrà un debito con il fisco, con Inps, né rateizzazioni o altre situazioni strane”.

Silipo ha garantito: “Abramo e System House hanno una componente che li contraddistingue: i lavoratori.  Il piano industriale ha un obiettivo: non perdere alcun posto di lavoro. Dobbiamo consolidare quello che Abramo ha fatto negli anni e per il quale tutto il territorio deve dire grazie. Il lavoro che è attualmente della System House potrà essere trasferito in caso di fusione delle due aziende ai lavoratori provenienti da Abramo. Se necessario e possibile, e in parte sostenibile, faremo rientrare lavoro dall’estero”.

Sicuramente sulla base di scenari cambiati a causa dei ritardi del Tribunale e la perdita delle commesse, ci potranno essere degli esuberi. Per questo Silipo si è rivolto a politici e sindacati ribadendo: “Chiediamo allo Stato di darci il tempo necessario perché queste due aziende si amalgamino. Invece di avere casse integrazione dateci strumenti di esonero contributivo per una parte del lavoratori che ci permetta di assorbire eventuali esuberi in attesa di modellare e sistemare le commesse. I ministeri dello sviluppo economico e del lavoro lo hanno già fatto per altre situazioni: non facciano figli e figliastri. Ci serve che siano messi in campo strumenti già utilizzato per darci un paracadute. Serve un intervento della deputazione parlamentare calabrese e della Regione anche se non so se abbiamo ancora una Regione visto che non ha mostrato interesse per trovare una soluzione”.

Riguardo alle garanzie economiche Silipo ha detto: “Abbiamo già messo in campo banche che hanno definito linee di credito per una crescita pari all’acquisizione della Abramo. Abbiamo provviste necessarie per start up e per acquisizione”.

Giovanni Orestano ha precisato: “Il progetto accennato da Silipo sostiene il concordato in continuità. Sarà un concordato in continuità indiretta con affitto o cessione dell’azienda alla System House. I dettagli su come sostenere il piano di System House li stiamo approfondendo. Abbiamo un mese per fare il piano concordatario e dobbiamo dare concretezza alle intenzioni”.

Al tavolo di garanzia (svolto in diretta su youtube), mediato dal presidente del Consiglio comunale Giovanni Greco,  erano presenti i deputati Elisabetta Barbuto, Anna Laura Orrico, Sergio Torromino, il sindaco Vincenzo Voce, l’assessore alle attività produttive Luca Bossi ed i rappresentanti dei sindacati: Ligato (Cgil), Canino (Cisl), Tomaino e Ranieri (Uil). Fonte: Il Crotonese