Calabria, (anche) Boccia smaschera i bollettini “zero contagi” della Santelli. “Pochissimi tamponi”

“La Calabria fa meno della metà dei tamponi del Trentino Alto Adige avendo il doppio della popolazione”.

Sono le parole che il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, ha pronunciato a chiare lettere nel corso di un’intervista pubblicata questa mattina da “Il Messaggero” e poi anche in una nuova intervista rilasciata a Sky TG24. Affermazioni che suggeriscono una riflessione doverosa per analizzare i dati della pandemia nella regione che di fatto è quella con la più bassa incidenza d’Italia, vale a dire la percentuale tra casi positivi totali (1.112 attuali) e la popolazione (1 milione e 947mila).

Innanzitutto, il ministro Boccia ha sottolineato come l’unica regione fuori legge, cioè non in linea con il Dpcm dello scorso 26 aprile, sia di fatto quella governata dalla Santelli, che il 30 aprile scorso, alle ore 22, ha emanato un’ordinanza per avviare dal giorno dopo la Fase 2, con apertura all’aperto di ristoranti e bar, che nel decreto del governo nazionale è attualmente prevista solo dall’1 giugno. Boccia ha accusato la Santelli di mettere a rischio la vita dei cittadini, dei lavoratori e dei clienti, e se non ritirerà l’ordinanza, domani si passerà al Tar. “Come Jole Santelli sa – ha detto Boccia – giovedì è partita la lettera, l’invito che si è trasformato in una diffida e le procedure sono partite. Lei conosce bene le procedure, ha ancora tempo per ritirare l’ordinanza. Se non dovesse farlo, sa quello che succede quando parte una lettera che diffida dall’andare avanti rispetto a quell’ordinanza”.

Il ministro Boccia ha poi ricordato che la governatrice “nelle ultime due videoconferenze non si è presentata, nemmeno confrontata, e questo non va bene. Io l’ho chiamata perché ci conosciamo da anni”. A chi accusa lui e l’esecutivo Conte di violare il principio di autonomia degli enti locali, Boccia risponde che “non era mai successo nella storia della Repubblica che un’emergenza sanitaria si trasformasse in pandemia – ha detto in un’intervista al Messaggero – E in questo caso le linee guida le dà lo Stato e le Regioni si devono adeguare e rispettarle. Ci sono state discussioni forti, però mai violazioni di regole, a parte la Calabria“.

Tornando alla frase di partenza del ministro, il paragone di tamponi effettuati sul territorio tra Calabria e Trentino Alto Adige, è certamente finalizzato a sminuire lo zero ed i bassi contagi che la Calabria registra da giorni, con la totale assenza di casi positivi ottenuta proprio ieri. Il ministro mette dunque in discussione – come stanno facendo del resto migliaia e migliaia di calabresi – (http://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-la-santelli-e-la-farsa-del-bollettino-double-face/) tutto l’apparato sul quale si tiene in piedi la motivazione che ha spinto la Santelli ad anticipare di un mese l’apertura di ristoranti e bar.

“Dalla Santelli mi sarei aspettato un impegno forte e radicale, come quello messo nell’ordinanza, anche sui tamponi. Ne abbiamo spediti 84mila ma ne hanno fatti solo 37mila per 2 milioni di abitanti”.

“La Calabria fa meno della metà dei tamponi del Trentino Alto Adige avendo il doppio della popolazione – ha detto Boccia –. Se ci sono zero contagi e pochi tamponi, la cosa è sospetta… Siamo stati rigorosi ma collaborativi, impugnando diamo alla Santelli ancora una chance. Dopo di che penso che in un momento come questo nessuno possa permettersi di anticipare scelte che non sono considerate sicure, mettendo a rischio la vita di lavoratori e clienti. Questo non è giusto”.

La Calabria ha circa due milioni di abitanti, il Trentino poco più di un milione. Significa che in rapporto alla popolazione la Calabria ha eseguito pochissimi tamponi, dunque il governo nazionale contesta i risultati esaltati in questi giorni, non avendo certezza dei reali contagi possibili, vista la bassa percentuale di tamponi fatti rispetto alla densità della popolazione. Vedremo cosa succederà adesso…