Calabria, c’è il commissario: è il prefetto Guido Longo. Garantisce Conte

Il Consiglio dei Ministri ha deciso. Sarà Guido Longo, ex prefetto di Vibo Valentia, il nuovo commissario della Calabria. Dopo una lunga serie di rifiuti, gaffe e imbarazzi, il caso sembra arrivato a una svolta. L’ultimo colpo di scena in mattinata, quando è tramontata l’ipotesi di Miozzo, coordinatore del Cts.

“Un uomo delle istituzioni, che ha già operato in Calabria, sempre a difesa della legalità”, ha twittato il premier Giuseppe Conte subito dopo la nomina di Longo.

Guido Longo – 68 anni, nato a Catania –  ha lavorato a lungo a Palermo, come investigatore della squadra mobile, addetto alle sezioni Narcotici e Omicidi. Era la fine degli anni Ottanta, la stagione dell’aggressione dei corleonesi di Riina e Provenzano. Longo è stato poi alla Direzione investigativa antimafia, dove ha indagato sull’attentato a Giovanni Falcone, del 23 maggio 1992. Nel 2009, è stato nominato questore di Caserta, poi ha ricoperto lo stesso incarico a Palermo. È stato prefetto a Vibo Valentia. Gli è rimasta la fama di essere un superpoliziotto, “sbirro vecchia maniera – come ama definirsi lui – sempre in strada, a contatto con la gente, che va ascoltata”.

Vincitore di concorso, nel 1978 ha avviato la carriera di Funzionario di Pubblica Sicurezza. Nel 1979 gli è stato attribuito il premio ‘Luigi Calabresi’ per essere stato il migliore allievo della Scuola Superiore di Polizia. Sempre nello stesso anno è stato assegnato alla Questura di Reggio Calabria con l’incarico di dirigere una Sezione della locale Squadra Mobile. Successivamente, sempre della locale Squadra Mobile, ha ricoperto l’incarico di Dirigente della Sezione omicidi, coordinando importantissime operazioni di rilievo internazionale.

Dopodiché è stato trasferito a Palermo nel periodo delle stragi del ’92, prima alla Squadra Mobile come dirigente delle sezioni narcotici e omicidi e poi come vice capocentro della Dia. Quindi i trasferimenti a NapoliRoma (promosso al servizio centrale), Caserta (dopo la strage di Castelvolturno), quindi nuovamente a Reggio e Palermo.

A lui si devono, in Campania, i risultati di importanti operazioni antimafia, tra cui la cattura dei superlatitanti dei Casalesi Antonio IovineMichele Zagaria e del capo assoluto del clan Francesco Schiavone detto “Sandokan”. È stato prefetto di Vibo Valentia dal marzo 2017 al 30 maggio 2018, quando si è congedato per sopraggiunti limiti di età. Dal 28 luglio scorso guida la terna commissariale del Comune di Partinico, in Sicilia.

Al neo commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario della Regione Calabria Guido Longo, si legge nella delibera del Cdm, sarà affidato “l’incarico prioritario di attuare i Programmi operativi 2019-2021 di prosecuzione del Piano di rientro nonché di tutti gli interventi necessari a garantire, in maniera uniforme sul territorio regionale, l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di efficienza, appropriatezza, sicurezza e qualità, nei termini indicati dai Tavoli tecnici di verifica, ivi compresa l’attuazione del decreto legge 10 novembre 2020 n. 150”.

“Nell’ambito della cornice normativa vigente, si affidano al Commissario ad acta” diversi interventi e tra questi “l’adozione di ogni necessaria iniziativa al fine di ricondurre il livello di erogazione dei livelli essenziali di assistenza agli standard di riferimento, in particolare con riguardo all’adesione agli screening oncologici, all’assistenza territoriale ed alla qualità e sicurezza dell’assistenza ospedaliera” oltre che il “completamento ed attuazione del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete di emergenza-urgenza e delle reti tempo dipendenti, in coerenza con il fabbisogno assistenziale” e la “definizione ed attuazione delle reti cliniche specialistiche”.

Tra gli interventi anche il “monitoraggio delle procedure per la realizzazione dei Nuovi Ospedali secondo quanto previsto dalla normativa vigente e dalla programmazione sanitaria regionale”, la “definizione dei tetti di spesa e dei conseguenti contratti con gli erogatori privati accreditati per l’acquisto di prestazioni sanitarie in coerenza con il fabbisogno assistenziale, con l’attivazione, in caso di mancata stipula del contratto e ridefinizione delle tariffe delle prestazioni sanitarie, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente”.

Prevista anche l’attuazione “dei nuovi compiti assegnati al Commissario ad acta dal decreto legge 10 novembre 2020, n. 150” e tra questi l’adozione del “Programma operativo per la gestione dell’emergenza Covid-19 previsto dall’articolo 18 del decreto legge 17 marzo 2020″.