Calabria corrotta, la “quarantamila” di Nicola Adamo e la dirigente dell’Avvocatura indagata e promossa

Nicola Adamo è tornato di prepotenza alla ribalta delle cronache per essere stato prosciolto dall’inchiesta Lande desolate. Ma, come stiamo dimostrando con carte alla mano, non si contano le inchieste nelle quali è ancora indagato e quelle dalle quali è stato “assolto” solo per intervenuta prescrizione. E tutti i calabresi sanno che la sua specialità preferita è la corruzione. L’operazione “Passepartout” della procura di Catanzaro, per la quale Gratteri ha chiesto e ottenuto il suo rinvio a giudizio, è piena delle sue “prodezze” e delle sue ormai leggendarie intercettazioni nel corso delle quali è sempre pronto a dispensare “consigli”. Tipo: attenti alla mozione di sfiducia che se viene vista dalla gente come congiura di palazzo rischia di diventare un boomerang. Oppure: al figlio di Morrone (Luca bambino mio) fategli fare il vicesindaco o dategli un incarico. Ma il meglio di se, ovviamente, lo dà quando deve prendersi i soldi.

Scrive il Gip: “… E’ chiaro che Adamo sfrutti il suo potere per ottenere nomine di fiducia per gli uomini del suo schieramento o, in alcuni casi, anche vantaggi di natura personale, come è avvenuto nel caso dei condizionamenti esercitati nei confronti del dirigente dell’Avvocatura regionale, Eugenia Montilla, per accelerare l’istruttoria relativa alla liquidazione di un rimborso in suo favore…”.  

Eugenia Montilla, dunque, viene pesantemente condizionata dal carisma oseremmo dire criminale del popolare Capu i Liuni, che evidentemente sa di essere tenuto ed esercita la sua influenza per i suoi porci comodi, che è quasi esprimere un eufemismo rivolto a lui…

La signora Montilla viene presa di mira da Nicola Adamo ed è praticamente costretta a compiere un atto contrario ai suoi doveri di ufficio, nello specifico per accelerare l’istruttoria relativa alla liquidazione in favore del soggetto in questione di un rimborso della somma di 40.000 euro (benedica!), evitando l’obbligatoria e preliminare interrogazione presso l’Agenzia Equitalia circa la correlativa situazione debitoria dello stesso Nicola Adamo.

Eh sì, perché anche Capu i Liuni, nonostante tutti i miliardi di vecchie lire prima e i milioni di nuovi euro dopo che ha sgraffignato insieme alla moglie, riesce anche ad avere debiti nella foga di imboscare tutto il possibile – ma anche l’impossibile – nei suoi paradisi fiscali.

Quindi, la dirigente dell’Avvocatura regionale Eugenia Montilla, pressata da Adamo, emette direttamente il decreto di pagamento e – come si legge nell’avviso di chiusura indagini – “… riceveva da Nicola Adamo (che, per questo, indirizza l’amministrazione regionale ed in particolare il presidente della Giunta della Regione Calabria Mario Oliverio sulla selezione del profilo di Eugenia Montilla per le nomine dirigenziali) l’utilità rappresentata dal nuovo incarico stabilito con D.G.R. n. 214 del 21-7-2015 di “Riassegnazione del Dirigente, avv. Eugenia Montilla al Dipartimento Segretariato Generale, in posizione individuale di studio e ricerca”. Per dovere di cronaca, va segnalato e ricordato che l’avvocatessa Montilla ha continuato a fare “carriera” e recentemente è stata nominata alla guida del Segretariato generale del Dipartimento Tutela della Salute.