Calabria corrotta, l’indegno spettacolo degli scagnozzi: il caso Audi Zentrum

Calabria corrotta: l’indegno spettacolo degli ascari

Mentre i calabresi attendono che la magistratura compia il proprio lavoro facendo chiarezza sul pentolone “Regione Calabria” appena scoperchiato, a noi non resta che continuare a fare i “grilli parlanti”: chi fosse la Guzzo, dirigente della ragioneria regionale nonché plenipotenziaria del CORAP, carte alla mano, ve l’avevamo detto. Inascoltati, abbiamo continuato per circa due anni a raccontarvi di quanto l’arrogante e illetterata signora andava combinando, trasferendo sul neonato ente gli stessi metodi e modalità a lei consoni e già utilizzati a piene mani presso l’ufficio ragioneria della Regione Calabria. Nessuno, in questi anni, ha sentito l’urgenza di  intervenire ponendo fine a quello che è stato lo strazio delle ex ASI: a cominciare dal primo commissario (il meno peggio, ad essere di cuore) nominato nell’agosto del 2013, per finire proprio alla casalinga silana (la peggiore in assoluto).

Ma se all’era Guzzo sembra aver posto fine, non già il governatore della Calabria come sarebbe stato nel suo dovere fare, bensì la magistratura giocando anche quel ruolo di supplenza che la politica continua a criticare senza però far nulla per porgli un argine perché significherebbe cominciare a lavorare seriamente, ecco che se ne attende un’altra le cui premesse nulla di buono fanno sperare: signore e signori, ladies and gentlemen, è finalmente arrivato il turno del dipartimento sviluppo economico!

All’inizio dell’anno, infatti, dopo l’arresto della Guzzo, si è svolta una tragicomica riunione presso la Cittadella, presenti il vicegovernatore Russo nonché la dirigenza del CORAP, e, mentre ci si sarebbe potuti attendere dagli esimi dirigenti una decisa presa di posizione raffigurante l’urgenza di procedere alla nomina degli organi del CORAP così come prevede la legge, che cosa ne è venuto fuori?  Russo -schiena dritta e petto in fuori!- ha finalmente raddrizzato la rotta: ecco il nuovo (il quarto!) commissario nella persona –nientepòpòdimeno– di un dirigente regionale ovvero il fedelissimo Carmelo Salvino, già chiacchieratissimo per le sue frequentazioni con Nicola Adamo e per il suo “modello Fincalabra” che non ha nulla da “invidiare” – si fa per dire – al Corap…

Non solo: questa volta il commissario risponde direttamente al dipartimento sviluppo economico (cioè, il dipartimento cosiddetto “vigilante” che non ha vigilato un amato bene), nei cui cassetti -per dirne solo una- è chiuso da un paio di anni il bando per la ricerca del Direttore generale dell’ente! Capito come funziona?  Ma, per quanto Russo giochi a fare il rimbambito, affermiamo con la massima certezza che avere individuato il quarto commissario in un dirigente del “dipartimento vigilante” aveva già aperto l’ennesimo caso di commistione fra controllori e controllati, che, sia pure assai ricorrente presso la Cittadella così come proprio “Lande desolate” ha dimostrato, colma la misura delle porcherie a carico del moribondo CORAP, messe in atto dal cosiddetto governo regionale. Insomma, ce lo vedete un Salvino (!!!) che punta il dito contro il dipartimento di appartenenza evidenziando che, se la Guzzo ha avuto campo libero nelle sue scorribande, esiste una evidente serie di omissioni le cui responsabilità ricadono proprio sui colleghi di Salvino nonché su egli stesso ed, infine, anche sul distratto assessore delegato allo sviluppo economico? E alla fine, come se non bastasse, dopo qualche mese, hanno nominato “nuovo” direttore generale un altro “cameriere” di lungo corso, tale Filippo Valotta da Vibo, già firmatario di alcuni atti incredibili, per come vedremo subito.Allora, caro Russo, adesso glielo diciamo a chiare note.

Al di là della vicenda giudiziaria a firma Gratteri ed in attesa dei suoi esiti, che cosa avrebbe dovuto rendere chiaro ai suoi occhi l’operazione “Lande desolate”? Che circondarsi di servi può anche risultare  utile per il soddisfacimento di effimere e momentanee “necessità”, ma può anche costare molto, molto caro; così come purtroppo è successo al povero Palla-Palla. E che il marcio ribolle proprio dal vostro interno, lì dove il nostro Oliverio non ha voluto metter mano, perpetuando un andazzo che ha fatto della Calabria non una landa desolata, ma una terra senza futuro.

Noi che, non solo siamo schiettamente garantisti, ma anche persone buone, speriamo sinceramente che Gratteri si sia sbagliato e che -alla fine- tutti risultino innocenti. Epperò, rimarrà indelebile lo squallore dello spettacolo indegno offerto dalle intercettazioni.

Dirigenti che si prestano ad annullare la dovuta distanza fra quanti esercitano una funzione pubblica e quanti attività di impresa, annegandola in una fanghiglia di case al mare, assunzioni in cambio di pagamenti, forniture fantasma, verifiche edulcorate e politici che utilizzano i pubblici finanziamenti per occupare potere, schierando eserciti di ascari credendoli asserviti essendone, in realtà, schiavi.

Il tutto condito da una giunta che fa finta, semplicemente, di non vedere; complice un consiglio regionale popolato da analfabeti il cui unico merito consiste nella tenuta di pacchetti di voti, utili alla prossima campagna elettorale a seconda del fluttuare dell’appartenenza a questo o a quell’altro polo.

Tornando al CORAP, caro governatore facente funzioni, siete stati ciechi e sordi e avete fatto finta di non capire che la legge di accorpamento delle ASI, la ormai famosa legge regionale 24/2013, al di là dei veri autori (e di ciò che li ha guidati) sui quali Gratteri potrebbe aprire una indagine infinita, è una legge che fa acqua da tutte le parti; volta non già al raggiungimento degli obiettivi “specchietto per le allodole”, bensì ad attuare miserevoli vendette e a far cadere le ASI dritte, dritte nelle fauci dei mafiosetti che popolano indisturbati il dipartimento Mammasantissima, con buona pace dell’ex assessore Caridi che, al momento, è l’unico ad aver pagato a caro prezzo per il ventre molle offerto senza scrupolo alle cosche.

Rosaria Guzzo e il suo media di riferimento (e che ve lo dico a fare?)

Su quanto la Guzzo andava combinando non vi abbiamo taciuto nulla e, documenti alla mano, vi abbiamo ampiamente illustrato le sue pratiche manipolatorie, i trucchi e le pastette che distribuiva così a sinistra come a destra procurandosi, nefandezza dopo nefandezza, la patente di capo assoluto di un ente ridotto a colabrodo dalla sua e dalla vostra incoscienza. Avete trascinato le ex ASI in un inferno lasciando che l’arroganza della silana si scontrasse con le velleità e le bramosie dei Mammasantissima del dipartimento sviluppo economico che fate finta di non conoscere al pari –né più né meno- dei vostri predecessori.

Gliene abbiamo raccontate tante, ma “Lande desolate” -ora e finalmente!- deve insegnare a lei ed ai suoi colleghi che non siamo scemi e avevamo capito da tempo perché la Guzzo teneva il proprio pingue sedere incollato alla poltrona di capo assoluto del CORAP. La squallida legge è sempre la stessa: io dò una cosa a te e tu dai una cosa a me; fedeli a chiunque, ma soprattutto a se stessi. Non vi piacciono i commissari nominati dal governo centrale, ma gradite molto quelli promossi da voi, decreto dopo decreto, delibera dopo delibera, in un marasma di provvedimenti che farebbe accapponare la pelle ad un neo-laureato in legge.  Vede, caro assessore, un politico di alto rango, se non vuole essere sgamato all’istante, deve perlomeno tenere le “carte alte”, evitando di partecipare “nella qualità” all’inaugurazione (sempre per fare un esempio e per raccontare l’ultima) dell’Audi Zentrum allocato nell’Area Industriale di Campo Calabro (RC), essendo stato preceduto da una determina CORAP (la n. 179 del 13 novembre 2018) a firma del lacchè della Rosaria Guzzo (la quale appone, ad ogni buon conto, un non meglio precisato “visto di congruità ed esecutività”-?-) che, in pratica, nell’elargire una provvidenziale sanatoria, non solo abbona alla società locatrice dell’immobile le congrue somme dovute all’ASI di Reggio Calabria, ma prelude ad ulteriori futuri “sconti” da accordare alla locataria (la famiglia Ionà, concessionaria Audi, per l’appunto), in virtù di una ulteriore modifica non ancora attuata, ma annunciata nella determina stessa, del “Regolamento Unico per la cessione dei suoli e degli immobili” del CORAP.

E il lacchè della Rosaria Guzzo, tale Filippo Valotta appunto, la cui firma è ben visibile sopra quella della casalinga silana prestata alla politica di Palla Palla adesso ha addirittura preso il suo posto, quasi per essere premiato per la sua “fedeltà”. Ma vi rendete conto?

Cioè, per dirla in soldoni, il Regolamento destinato a preservare il patrimonio immobiliare delle ex ASI a favore delle imprese, già falcidiato dalla Guzzo e ridotto ad una vacua, inefficace e confusa elencazione di articoli da “adattare” alle esigenze del momento, è pronto a subire un’ulteriore modifica così da favorire ulteriormente questo o quell’altro tizio.

Ma si può? Si può, in nome del proprio meschino tornaconto, tenere prigioniero un ente nelle mani di una genia di dirigenti regionali che, fatta qualche rara eccezione, non solo è incompetente, ma viene facilmente a patti?

E ci venite a dire che avete contrastato la ‘ndrangheta? Ma se ve la siete tenuta in casa e pure della peggiore specie: quella che si nasconde, per dirla con Sciascia, dietro apparenti limpide condotte, indifferente a tutto e pronta ad uccidere chiunque per un pugno di miserabili dollari.

PS.: Non dev’essere certo un caso che Audi Zentrum finanzi generosamente i due giornali on line più politicizzati e fasulli della Calabria (non c’è neanche bisogno di fare i nomi), che ormai da tempo non vengono neanche letti dai calabresi, che hanno capito a quali poteri rispondono. Povera Calabria nostra!

Rosario Perrotta