Calabria, Dipartimento Agricoltura. La dipendente di Terina “promossa” ad Arcea dal solito Gallo (cedrone)

Buongiorno direttore,

conoscendo la sua attenzione a rendere note le varie malefatte di chi gestisce la pubblica amministrazione nella nostra bella, mal governata Calabria, la voglio informare di un’altra bella bravata fatta a dispetto delle regole.

Il tutto è avvenuto in Arcea, l’ente regionale che eroga i contributi a sostegno della agricoltura calabrese.

Orbene, Arcea per coprire posti di organico scoperti (tra l ‘altro perché, pur in carenza di organico, hanno dato il nulla osta ad andare via a dipendenti che avevano esperienza, ma ovviamente super raccomandati) ha bandito un avviso di mobilità come previsto dal piano del fabbisogno. Fin qui tutto ok. Arrivano nove domande, vengono istruite e con decreto del commissario straordinario n. 60 del 22 febbraio si individua la persona da acquisire in mobilità. Sembrerebbe tutto normale, ma chi non sa non può capire che c’è il trucco, infatti il decreto nulla dice e di proposito, da dove la dipendente proviene. E qui casca l’ asino…

Guarda caso è una dipendente di Fondazione Terina, già nell’ occhio del ciclone perché piena di debiti e non si capisce perché la tengono in vita. Ho letto anche le pseudo inchieste del giornale di quel signore che lei chiama nano di Limbadi e mi sono fatto quattro risate…

Ma Terina non è pubblica amministrazione e i dipendenti sono stati assunti senza alcun pubblico concorso e quindi non possono passare nella pubblica amministrazione perché lo vieta l ‘art.97 della Costituzione. Eventualmente Terina si ritiene sottratta a questa regola.

Ma tale regola dovrebbe conoscerla la Regione e in particolare il Dipartimento vigilante che è l’ Agricoltura il cui direttore generale ha altri grilli per la testa, come altri grilli li ha il Gallo (rigorosamente) cedrone sotto pressing per candidarsi alle Europee, anche se lui non vorrebbe. E se si candida qualche voto lo deve portare, anche se non viene eletto, se no Robertino lo frusta col gatto a nove code… 

Detto per inciso, non ho nessuna speranza che intervenga il presidente, e intanto nessuno fa niente e impera la illegalità. Dico questo per fare sapere quanto accade nella nostra regione ormai nel baratro della illegalità  e per dare spunto agli altri candidati di potersi tutelare.

Lettera firmata