Praia. Gli ex amministratori: “Il nostro ospedale ancora penalizzato: il decreto è un buco nell’acqua”

“Alla luce del nuovo decreto sulla riorganizzazione della rete ospedaliera firmato nei giorni scorsi da Occhiuto, possiamo dire che le battaglie in favore dell’Ospedale di Praia a Mare non sono finite”. Lo scrivono in una nota stampa gli ex appartenenti dell’amministrazione comunale della Città dell’Isola Dino, che hanno guidato il Comune fino al 2022. “Ancora una volta – scrivono – c’è un atteggiamento al ribasso con un Pronto soccorso senza osservazione breve intensiva, senza direzione sanitaria, senza Lungodegenza. Inoltre, non è indicata la dotazione ordinaria organica minima e non è quantificata la spesa. Non risulta rispettata la norma sugli standard minimi di posti letto per acuti accreditati”. Intanto, va ricordato che il 09 maggio si terrà, presso il Consiglio di Stato, l’udienza camerale di discussione del ricorso presentato, il 12 luglio 2023, dai comuni di Praia a Mare e Tortora sull’inerzia del commissario esecutore Eugenio Sciabica, che non avrebbe rispettato i tempi e i termini di ripristino del presidio.

Il comunicato stampa

Dopo oltre un decennio di battaglie legali condotte per ottenere il pieno funzionamento dell’Ospedale di Praia a Mare ci ritroviamo a dover costatare che le battaglie non possono ancora dirsi terminate. Come ex amministratori del Comune di Praia a Mare sentiamo il dovere civile e morale di comunicare alla Cittadinanza Praiese, nonché dell’Intero comprensorio, molte discrepanze rilevate nell’ultimo DCA.

Con il citato DCA della Regione Calabria, n.69 del 14/03/2024, è stato approvato, a modifica ed integrazione del DCA n.64/2016 e del DCA n.198 del 12.07.2023, il nuovo documento di riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete dell’emergenza/urgenza e delle reti tempo dipendenti, sulla scorta del DCA n.162/2022, recante il programma operativo 2022-2025 (Punto10.4).

Per quanto riguarda il Presidio Ospedaliero di Praia a Mare, si può dire che, nonostante le Sentenze del Consiglio di Stato, Sezione Terza, n.2576/2014, n.2968/2015, n.1153/2017, n.384/2022, il provvedimento del Commissario esecutore giudiziale, Dottor Eugenio Sciabica, del 18 Settembre 2017, che hanno imposto il ripristino del predetto nosocomio, quale Ospedale di Base, ai sensi del DM n.70/2015, con discipline mediche e chirurgiche di base, pronto soccorso con OBI (Osservazione Breve Intensiva), Emoteca, attività di supporto diagnostico, si persevera, a cura del Commissario ad Acta per l’attuazione del piano di rientro dai Disavanzi Regionali, in un atteggiamento al ribasso.

Ancora una volta abbiamo la sensazione, anzi la certezza, che si sia fatto il classico buco nell’acqua ed a pagare le conseguenze di tale inerzia sono tutti i Cittadini che ancora oggi sono privati del diritto alla salute che è sancito costituzionalmente. Si rileva l’istituzione di un pronto soccorso senza osservazione breve Intensiva, classificato quale struttura semplice a livello del DEA di Primo Livello. Manca la Direzione Sanitaria di Presidio, intesa qual UOC. Non si ha contezza della pesatura della Chirurgia Generale (12 posti letto ordinari + 2 posti letto in DS). Manca la pesatura del DS Ortopedico. Manca l’attivazione della Lungodegenza.

Non è indicata la dotazione ordinaria organica minima e non è quantificata la spesa. Non risulta rispettata la norma sugli standard minimi di posti letto per acuti accreditati, effettivamente in carico al SSR così come sancito dall’articolo 15, comma 13, lettera c, della Legge n.135 del 2012.Restando così le cose si sarà decretata la fine anche di quanto oggi presente nel nosocomio cittadino. Alla luce di quanto esposto ci sentiamo di poter affermare che la battaglia è tutt’altro che conclusa e che non resteremo fermi dinanzi ad una triste verità italiana del “ tutto cambia perché nulla cambi”. Costatato il silenzio assordante dell’attuale Amministrazione in merito a questa vicenda auspichiamo che in sede di Consiglio di Stato venga fatto rilevare che l’ultimo DCA non si discosta dal precedente, quindi violandola giusta ottemperanza di quanto già rappresentato, non soddisfa le giuste aspettative della Cittadinanza. E’ giunto il momento che i Cittadini tutti si uniscano e facciano sentire forte il proprio disagio pretendendo che venga ristabilito quanto previsto dalle molteplici sentenze e l’Ospedale di Praia a Mare possa serenamente offrire quelle preziose prestazioni sanitarie così come le offriva un tempo.