Calabria in fiamme, due anni di nulla. Occhiuto e i suoi droni come le “volanti” di Arbore. Breve storia (triste) della campagna “tolleranza zero”

LA CAMPAGNA DI RUSSIA DI ROBERTINO “CAPITAN TRINCHETTO”

La storia del fallimento della campagna “tolleranza zero” ideata e condotta da Roberto Occhiuto è tutta scritta sulla sua fantasmagorica pagina Facebook.

La campagna “TOLLERANZA ZERO“ inizia ufficialmente il 22 luglio 2023, quando il  presidente della borghesia mafiosa calabrese pubblica un post con la scritta “CON IL FUOCO E CON IL MARE NON SCHERZIAMO” #tolleranzazero. Si vede il presidentissimo eletto dai mafiosi in camicia rigata al tavolo di comando della control room (come suona bene detto in inglese ma non fateglielo dire a Robertino, ché già di italiano ne mastica poco) installata alla Cittadella regionale.

Davanti a lui scorrono le immagini di incendi che trasmettono i celeberrimi 30 droni distribuiti in tutta la Calabria. Tra un’immagine e un’altra Occhiuto dichiara aperta la guerra ai piromani in Calabria e anche quella all’inquinamento del mare.

Inizia la cavalcata delle valchirie di Robertino il parassita che  grazie a questa campagna di Russia  si trasforma, giorno dopo giorno, nello sceriffo di Calabria, anzi di… Cusenza (amarannua cusentini…).

In un secondo post, il 24 luglio, ci comunica: “PIROMANE BECCATO, INSEGUITO E DENUNCIATO”, “PIROMANE COLTO SUL FATTO”. Dopo due giorni, terzo post con  scritta cubitale “Attenzione! Arresto per chi appicca incendi”. Il 27 luglio quarto post: “CHI INCENDIA LA CALABRIA E’ UN CRIMINALE”. Già in questo post  Occhiuto  parla dei risultati mirabolanti della sua campagna tolleranza zero: “Ieri dopo aver postato sui social il video che incastrava uno di questi mentre appiccava il fuoco, abbiamo registrato una tendenza opposta rispetto al giorno precedente con un calo del 50% degli incendi”. Cose da Capitan Trinchetto: in 24 ore la campagna occhiutiana ha dimezzato gli incendi in Calabria. E il nostro sceriffo diventa Capitan Trinchetto, al quale nella celeberrima pubblicità della Recoaro viene intimato di “calare” quando parla delle sue presunte “imprese”.

Un primo grande riconoscimento al nostro Capitano Roberto Trinchetto viene dal Tg 1 che trasmette un servizio il 31 luglio. Lui, il nostro Trinchetto, lo posta subito con la scritta: “Il Tg1 parla del modello Calabria”. La giornalista dallo studio presenta il servizio: “La Calabria è un modello unico, sperimenta la caccia ai piromani con i droni”. Il servizio mostra il decollo di un drone e la spiegazione di un tecnico che afferma che grazie ai droni si è passati da 70 incendi della settimana precedente ad una ventina di incendi (!).

Un  altro afferma come siano “molto molto silenziosi per osservare il territorio”. La giornalista ormai preda dell’entusiasmo afferma che il cuore del progetto è la sperluccicante control room nella sede della Cittadella regionale che monitora il territorio. E’ qui, in questo posto magico, che si dirigono i 30 droni, anzi 32 per la precisione. La nostra giornalista chiede: “Qui dove siamo?” mostrando le immagini di una postazione e il tecnico risponde: “Qui siamo a Briatico”. E si sente la voce dell’operatore… OPERATIVO DRONE E2. Sembra la famosa “Volante uno a volante due” di arboriana memoria. Indimenticabili le “interferenze” di “Indietro Tutta”.

Per inciso, Briatico è la località che è stata devastata dagli incendi di fine settembre. Forse il drone E2 era a riposo o in ferie. Il servizio finisce con le parole ormai apologetiche della giornalista: “Un modello da esportare, a cui guardano da fuori regione molte altre regioni e molti  paesi europei”. Povera informazione e poveri noi.

Arriviamo al 9 agosto con il post  famosissimo in cui lo sceriffo di… Cusenza mette al pubblico ludibrio un ragazzo di 10 anni e il nonno colpevoli – secondo la sua testa bacata – di essere dei piromani incendiari mentre in realtà stavano pulendo e arando la propria campagna. Post ripreso e rilanciato da quasi tutte le testate nazionali, tg compresi.

Ma l’apice del successo si ha il 14 agosto quando  pubblica, sempre sulla sua pagina facebook, un post “TROVA LE DIFFERENZE”. Il nostro Capitano pubblica due foto satellitari, una con la Calabria tutta rossa con gli incendi del 2021 e una tutta nera con qualche puntino rosso relativo agli incendi 2021. Vuole essere l’apoteosi della campagna tolleranza zero. Lo sciagurato infatti scrive: “La Regione Calabria, grazie al sistema di monitoraggio con i droni portato avanti in sinergia con le Forze dell’Ordine, e grazie al monitoraggio a terra ad opera degli operai forestali e dei volontari, sta salvando ettari ed ettari di natura che fino a poco tempo fa venivano completamente distrutti per mano dell’uomo. La deterrenza e il controllo costante del territorio funzionano più di ogni cosa”.

E’ un crescendo rossiniano, nessuno lo ferma più. D’altronde non s i hanno notizie a quella data  dell’opposizione che si risveglia solo a fine settembre. Il 22 agosto altro post in occasione della visita del  Capo della Protezione civile Curcio. Titolo cubitale: INCENDI, CURCIO:” IN CALABRIA IL MODELLO DRONI STA DANDO  FRUTTI MOLTO IMPORTANTI, POTREMMO ESPORTARLO IN TUTTA ITALIA”.  E come no, aspetta che me lo segno. Speriamo che esportino non  solo il modello ma anche gli incendi. Sarebbe un successone.

Nessuno, dico nessuno, dice una parola sui dati pubblicati dall’Ispra che segnala come anche in agosto la Calabria sia la seconda regione italiana per numero di incendi e per ettari bruciati. La narrazione deve essere quella voluta da Capitan Trinchetto, tutto va bene madama la marchesa, la Calabria ha vinto la sua battaglia contro gli incendi.

Così come ha vinto la battaglia contro l’inquinamento marino grazie all’azione dei 6 battelli spazzamare celebrati a fine agosto dal nostro Capitano. Ma naturalmente i turisti di tutto ciò non se ne sono accorti. Dal 22 agosto si perdono invece le notizie dell’azione dei droni. A fine agosto il Pollino brucia, bruciano i pini loricati. Poi brucia la periferia di Gioia Tauro, poi l’Alto Jonio cosentino, il Tirreno e così via. Bruciano zone del Lametino e del  Catanzarese. Brucia  il  Vibonese e la sua costa da Briatico a Pizzo, brucia il Lido degli Aranci e le fiamme lambiscono altri villaggi turistici.

Briatico che veniva citata nel servizio del Tg1 come località monitorata dai droni va in fiamme, le fiamme sfiorano villaggi come Baia della Rocchetta e Dolomiti. Il sindaco lancia l’allarme denunciando le condizioni di difficoltà di intere famiglie. La Regione tace, Occhiuto tace, la giunta non dice nulla, così come l’assessore all’agricoltura e il presidente del consiglio regionale forse impegnati nelle tante feste patrocinate a suon di “centomila euro” dalla Regione Calabria.

Poi arrivano le fiamme a Villa Occhiuto e il presidente riacquista la parola, così come tutto il mondo politico. Le parole che non si son trovate per la gente comune, le si trovano per il presidente-parassita con la villa “vrusciata” più o meno come i  famigerai “vrusci” della famiglia Occhiuto. Anche Lui, in camicia d’ordinanza, pancetta al vento e faccia contrita, ritrova la parola per riaffermare che nessuno lo fermerà mai. Augurio da noi condiviso, nello stesso tempo speriamo che arrivi qualcuno che fermi gli incendi e difenda il nostro mare dall’inquinamento.

Questo è il resoconto della campagna “ tolleranza zero” voluta, ideata e monitorata dal presidente Occhiuto. Non ci siamo inventati nulla, abbiamo riportato solo i post pubblicati dal presidente Trinchetto. Andate a rivederli sulla sua pagina Facebook se ancora non vi ha bloccato. Come al suo solito, tutto quello che pensa si rivela una catastrofe nella pratica. I risultati eclatanti sbandierati ad agosto si sono dimostrati inesistenti, la sua campagna è stato un fallimento totale, i suoi droni non sono serviti a nulla. Per rimanere nel campo delle pubblicità di Carosello, gli si potrebbe ricordare anche quella celeberrima della “Dom Bairo” e dell’altrettanto celeberrimo fraticello Cimabue… “fai una cosa e ne sbagli due…”. Per i “ragazzi” degli anni Sessanta e sempre a futura memoria.