Calabria, le condizioni di Gino Strada: niente Zuccatelli, mano libera e l’equipe di Emergency

di Luca De Carolis

Fonte: Il Fatto Quotidiano

La chiamata è arrivata, direttamente da Giuseppe Conte. E Gino Strada non ha detto no. Ma ha chiesto garanzie, precise, senza le quali non accetterà. Però qualcosa si è davvero mosso. Dopo giorni di figuracce tra interviste surreali e bizzarri video che riaffiorano, il governo sta veramente provando a convincere il fondatore di Emergency a diventare il terzo commissario alla Sanità calabrese in pochi giorni. L’ex commissario ad acta Saverio Cotticelli, il generale dei carabinieri in pensione che non sapeva di dover varare un piano Covid, è ormai il passato.

Ma il presente, rappresentato dal nuovo commissario Giuseppe Zuccatelli, vacilla parecchio, dopo la diffusione di un video di qualche mese fa in cui il manager cesenate teorizzava che “le mascherine non servono a un c…”, e via peggiorando. Così ecco l’idea Strada: lanciata dalle Sardine e portata avanti concretamente dal presidente dell’Antimafia, Nicola Morra, calabrese d’adozione. È il veterano dei 5Stelle ad aver gettato le basi per una trattativa con il fondatore di Emergency. Entrata nel vivo ieri, quando Conte ha chiamato Strada. Un colloquio in cui il premier gli ha chiesto aiuto per una regione che è già zona rossa, con gravi carenze strutturali sul piano della sanità. “Serve un uomo specializzato in emergenze” riassumono fonti di governo. L’identikit del 72enne medico lombardo, che accettando consentirebbe all’esecutivo di sanare la grave ferita anche sul piano dell’immagine.

Non a caso ieri Strada avrebbe ricevuto una telefonata anche dal ministro della Salute Roberto Speranza, che pure aveva indicato Zuccatelli, provando a difenderlo dopo il video delle mascherine (“Un curriculum di 30 anni non si cancella con un filmato” aveva teorizzato a Mezz’ora in più). Ieri lo staff del ministro, cercato dal Fatto, non ha dato risposte su un eventuale colloquio.

Di certo per avere Strada in Calabria servono altri passi. Perché nei colloqui di ieri il medico ha posto delle condizioni. Chiedendo innanzitutto mano libera, ossia di poter lavorare senza essere gravato dal peso di logiche politiche o da troppi intoppi burocratici. Lui, abituato ai fronti di guerra, non vuole perdere tempo. E per gestire la Calabria morsa dal Covid pretende di poter adoperare la sua equipe di Emergency, con i suoi metodi, inclusi gli ospedali da campo fatti di tendoni.

Una fonte qualificata osserva: “Le condizioni di base ci sarebbero, perché il decreto Calabria dà al commissario ampi poteri e risorse importanti”. Ma rimangono ostacoli, di varia natura. Dai dubbi dello stesso Strada su un compito che sarebbe comunque nuovo per lui, alle resistenze trasversali, dentro e fuori il governo. Non a caso ieri sera fonti di governo riferivano di un piano B, con Strada che andrebbe ad affiancare Zuccatelli, organizzando i reparti Covid e gli ospedali da campo. “Ma è improbabile che lui possa accettare un ruolo subalterno” spiegavano ieri sera persone che lo hanno sentito in queste ore. La situazione, insomma, è in divenire. E così rimane in sospeso anche il destino di Zuccatelli, che ieri pomeriggio è arrivato in treno a Lamezia Terme, rimanendo in silenzio davanti a telecamere e cronisti. Dai 5Stelle locali gli sono arrivate altre bordate, per bocca del parlamentare Francesco Sapia: “Se ne deve andare, le sue teorie stile negazionista sono vergognose per un manager”. Ma nel M5S non tutti tifano per Strada: un commissario per ora solo possibile.