Calabria, le incognite sulla stagione estiva: concessioni e turismo russo

Il Covid? Una storia dimenticata. C’è solo tanta voglia di ripartire sulla costa tirrenica puntando su un turismo di nicchia con provenienze in particolare dal Sud Italia e dalle regioni limitrofe anche se negli ultimi tempi non sono mancate le presenze di stranieri. Di certo la pandemia prima e la guerra poi hanno complicato le cose e gli arrivi dalla Russia rischiano di interrompersi drasticamente. Ma quella che è stata introdotta dalle ultime settimane di maggio scandite da temperature tipicamente agostane, si preannuncia come una stagione di attesa per gli imprenditori balneari. In tutta la Calabria ci sono 30mila ditte del settore e sul litorale tirrenico cosentino la crescita dell’attività non ha subito negli anni alcuna flessione. Le garanzie per chi vuole investire però rischiano di venire meno nei prossimi mesi. E mancano oggi ai cosiddetti “pionieri” delle concessioni. Operatori che per anni hanno continuato a investire per migliorare gli stabilimenti e hanno puntato le loro risorse sulle spiagge e sul mare. Buona parte dell’economia dei paesi e delle città che si affacciano sulla costa gira attorno al mondo balneare.

Complici le giornate soleggiate e calde, la stagione è già iniziata. Molti lidi hanno giù aperto i battenti. Ma l’apprensione per il futuro si sente. Il segretario regionale del sindacato balneari (Sbi) Antonio Giannotti spiega come, nonostante tutto, “i balneari si apprestano ad accogliere i turisti che come da previsioni sceglieranno le coste calabresi per le proprie vacanze. In questi giorni il malumore è profondo e devasta migliaia di famiglie che sul demanio marittimo hanno realizzato le proprie imprese confidando e seguendo quelle leggi dello Stato che consentivano fino a poco tempo fa una visione del futuro diversa e sicuramente stabile. Con l’approvazione dell’emendamento alla legge sono state ignorate completamente le richieste delle organizzazioni sindacali. Inascoltate le considerazioni dei Comuni e delle Regioni che sono le uniche istituzioni competenti in materia”… Fonte: Gazzetta del Sud