Calabria, sanità mafiosa: via i manager inadempienti e più carabinieri nelle Aziende. Ecco il decreto speciale

A due mesi esatti dal Consiglio dei Ministri che si svolse a Reggio Calabria, il decreto “Disposizioni speciali per il rafforzamento della gestione commissariale del Servizio sanitario della Regione Calabria” è diventato legge dopo l’approvazione alla Camera e al Senato. Queste “disposizioni speciali” saranno applicate per diciotto mesi a partire dall’entrata in vigore del decreto. A partire dalla nomina dei direttori generali, che è stata giustamente sottratta alla Regione, che dal canto suo non ne ha voluto sapere di giungere ad un’intesa e ha prodotto ricorso alla Corte Costituzionale.

La direttiva più importante – oltre alla nomina diretta dei dg di Asp e Aziende Ospedaliere – riguarda la verifica straordinaria sui direttori generali degli enti del Servizio sanitario regionale ogni sei mesi da parte del commissario ad acta con la possibilità, in caso di esito negativo, di “dichiarare l’immediata decadenza, nonché la risoluzione del contratto, del direttore generale valutato negativamente”.

Il Commissario ad acta, si legge ancora, “previa contestazione, provvede motivatamente, entro 15 giorni dall’avvio del procedimento (…) a dichiarare l’immediata decadenza, nonché la risoluzione del contratto, del direttore generale valutato negativamente”.

In caso di verifica negativa del direttore generale, il Commissario ad acta “nomina un Commissario straordinario, scelto fra soggetti di comprovata competenza ed esperienza, in particolare in materia di organizzazione sanitaria o di gestione aziendale. I Commissari straordinari restano in carica fino alla nomina dei direttori generali individuati”.

C’è poi l’articolo 5 che riguarda il ‘Dissesto finanziario degli enti del Servizio sanitario regionale’ nel quale si stabilisce che entro sessanta giorni dall’insediamento del Commissario straordinario, questi, “anche avvalendosi del supporto dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute nonché del Corpo della Guardia di finanza, effettua una verifica generale sulla gestione dell’ente”.

Laddove emergano “gravi e reiterate irregolarità nella gestione dei bilanci, ovvero una manifesta e reiterata incapacità nella gestione del contenzioso o comprovate disfunzioni nell’erogazione dei servizi sanitari, il Commissario straordinario propone al Commissario ad acta di disporre la gestione straordinaria dell’ente”. In ogni caso, “entro sei mesi dalla nomina di ciascun Commissario straordinario, il Commissario ad acta provvede alla verifica delle attività poste in essere” e “in caso di esito negativo della verifica il Commissario ad acta dispone la decadenza immediata dall’incarico e provvede alla nomina di altro Commissario straordinario in possesso dei requisiti”. La bozza prevede, inoltre, una regolamentazione stretta e con il coinvolgimento anche dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) per appalti, servizi e forniture per gli Enti del Servizio sanitario della Regione Calabria.

Successivamente, “al fine di assicurare la coerenza e la fattibilità degli interventi individuati dagli atti di programmazione previsti dalla legislazione vigente, il Commissario ad acta predispone un Piano straordinario di edilizia sanitaria e di adeguamento tecnologico della rete di emergenza, della rete ospedaliera e della rete territoriale della regione Calabria, con valenza triennale. Il Piano è approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con i Ministri dell’Economia e delle Finanze, della salute, delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Lavoro e delle Politiche sociali”.

L’articolo 9 prevede infine ‘ulteriori disposizioni in tema di collaborazione e supporto delle Forze dell’ordine’ e stabilisce che “il contingente di carabinieri per la tutela della salute attualmente presente in Calabria è incrementato di 40 unità, di cui 32 del ruolo ispettori, 4 del ruolo sovrintendenti e 4 del ruolo appuntati e carabinieri”.

“Lo Stato prende in mano la situazione con poteri straordinari, ma limitati nel tempo, perché ciò porti davvero ad una soluzione per i cittadini calabresi. Il cambiamento vero si misura anche tramite azioni inedite”. Così il ministro della Salute, Giulia Grillo, aveva commentato la bozza di decreto. “Siamo stati i primi a prendere un provvedimento, la situazione è di emergenza”. E non si può certo dire che non abbia ragione, visto lo stato della nostra sanità.