Calabria Straordinaria, terra di Cazzari: ecco come sarà il prossimo Capodanno

CALABRIA STRAORDINARIA, TERRA DI CAZZARI E MINCHIATE

L’affaire Capodanno si ingrossa. Ma non nel senso che, dopo i nostri articoli, tutti pretendano di sapere i veri costi dell’ultimo Capodanno a Crotone. No, state tranquilli, su questo continua il silenzio del presidente Roberto Occhiuto, del presidente di Calabria Film Commission, del sindaco di Crotone, dei consiglieri regionale tutti, maggioranza o opposizione uguali sono, dei partiti politici, dei movimenti, delle associazioni e via cantando e soprattutto dei media di regime (nessuno escluso), adeguatamente e generosamente finanziati.

Tutti tengono famiglia e – non si sa mai – qualche altra briciola potrebbe sempre arrivare. L’affaire Capodanno si è riaperto perché Francesco Cannizzaro, detto Ciccio bummino (per la conformazione fisica), l’altro ieri per dare un po’ di pepe alla sua prima conferenza stampa da coordinatore regionale di Forza Italia, ha dichiarato che il prossimo Capodanno Rai di Amadeus sarà a Reggio Calabria. E pensare che questo nuovo coordinatore l’ha voluto fortissimamente Roberto Occhiuto. Doveva essere la sua longa manus. Non c’è niente da fare, Occhiuto non ne azzecca mai una di nomina. Comunque Ciccio Cannizzaro non ha terminato di pronunciare queste parole che a Reggio Calabria i gruppi organizzati “ultras Capodanno riggitanu” stavano per scendere in piazza in auto e moto per festeggiare l’evento. Mentre nelle altre province calabresi i rispettivi gruppi organizzati “ultras cusentini”,  “ ultras montelionisi”, “ ultras catanzarisi” e “ultras cutrunisi”, stavano per fare lo stesso ma per il motivo opposto, cioè per protestare contro l’ingiustizia che vede sempre penalizzate le proprie realtà.

La Calabria che non si è mobilitata per i giovani che vedono a rischio il proprio lavoro ai Call Center di Abramo, che prima ancora  se n’era fottuta delle famiglie lasciate senza reddito di cittadinanza, che se ne frega della pessima sanità, dei pessimi servizi sociali, bolle e freme in attesa  degli sviluppi del… prossimo Capodanno. Qui si corre il rischio di un altro Occupy Wall Strett.

Per restare alla nostra storia, qui si corre il rischio di avere la ripetizione dei moti di Reggio Calabria… Solo che, come diceva Karl Marx, la storia si ripete sempre due volte, la prima come tragedia, la seconda come farsa. E qui siamo alla farsa più pura e genuina. Stiamo per passare dal grido “Boia chi molla” a quello di  “Boia chi molla il Capodanno”. La situazione è “grave” ma di certo non seria. Già immaginiamo Ciccio Cannizzaro alla guida degli “ultras riggitani”. In fondo sempre di un Ciccio si tratta, da Ciccio Franco a Ciccio Cannizzaro… senza offesa per il Ciccio defunto, s’intende, voleva essere solo una battuta per schernire il Ciccio che vegeta più che vivente.

Ma le altre province non saranno di meno. A Catanzzzaro Pippo Mancuso è alla guida degli “ultras catanzarisi, a Vibo Valentia Peppe Mangialavori è alla guida  degli “ultras montelionisi”, a Cusenza  Mario Occhiuto è alla guida degli “ultras cusentini”, e a Cutrone la famiglia del linguacciuto Salvatore Gaetano (Video Calabria of course) è alla guida degli “ultras crutonisi”.

Per fortuna che c’è lui, il nostro presidente Robertino il Cazzaro parassita, che quando c’è una minchiata è pane per i suoi denti, che naviga felicemente, ci si butta dentro e acquista la parola. Sulle  domande sulle spese del Capodanno e affini non si è degnato manco di una risposta. Manco ha avuto la dignità di smentire i nostri calcoli di una spesa che veleggia sopra i due milioni abbondanti. Per la minchiata del Capodanno a Reggio Calabria invece ha pronunciato parole ferme affermando in maniera risoluta che non ha ancora deciso, che la scelta si farà negli ultimi tre mesi. Minchia papà, ancora insistono a voler rifare il CAPODANNO IN CALABRIA. Naturalmente tutti i giornali, giornaletti, tv, Tg3 Calabria, e codazzo vario al seguito, hanno rilanciato la notizia mettendola in primo piano a caratteri cubitali. Povera Calabria nostra, come siamo messi male.

Comunque, minchiata per minchiata, abbiamo dei consigli da dare a Robertino il Cazzaro di Calabria. Anche qui la storia è maestra. A suo tempo i nostri padri politici decisero di dare il Capoluogo a Catanzaro, la Presidenza del Consiglio regionale a Reggio con il pacco del V centro siderurgico a Gioia, e l’Università e la Rai a Cosenza. Adesso si potrebbe ideare di  ingrandire l’accordo con la  Rai, radio televisione italiana, e mettere dentro non solo il Capodanno di Amadeus, ma anche il concerto di Venezia, e perché no, anche quello di Vienna. Poi ci mettiamo dentro lo Zecchino d’oro, il concertone del 1° Maggio, e se ci riusciamo anche il Festival di Sanremo. D’altronde alla Rai conviene, oggi al Comune di Sanremo paga fior di milioni per avere l’esclusiva. Qui paghiamo noi.  Milione più, milione meno, a noi calabresi che ce ne fotte, mica sono soldi nostri. Ce li dà l’Europa per la promozione turistica.

Se  questa proposta non fosse accettata, potremmo proporre il Canta Capodanno sulla falsariga del Cantagiro. Piazziamo il palco su un articolato o su una nave da crociera e li mandiamo avanti e indietro per tutta la Calabria per la contentezza di tutti noi. A mezzanotte dove capita capita si festeggia. E poi si riprende il viaggio. Alla guida il nostro Cazzaro di Cusenza con la presentazione del grande Amadeus che in ogni provincia urla: Calabria straordinaria, terra di minchioni. Per le opere pubbliche non c’è problema perché allora ci diedero il pacco del V centro siderurgico con annesse Saline, Liquichimica, Sir, Pertusola. Oggi ci stanno già mollando il pacco del ponte sullo Stretto che è omnicomprensivo di tutte le fregature. CHE CALABRIA STRAORDINARIA. TERRA DI MINCHIATE E DI CAZZARI.