Calabria, telenovela infinita. Bevere, il supermanager massone e nullafacente che qualcuno vorrebbe fare commissario

Sanità: Bevere, il supermanager NULLAFACENTE, con le coperture giuste: è lui il commissario destinato a coprire tutto?

Quale loggia massonica protegge Francesco Bevere, da qualche mese direttore generale del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria? Quale trasversalismo lo protegge, chi sono i suoi sponsor? Perché prendere 250 mila euro all’anno e non avere responsabilità in niente è un bell’affare. Un pasticcio vergognoso, un balletto indecente. La sensazione che sotto la crisi della sanità calabrese ci sia dell’altro è forte. Come ormai hanno capito non solo tutti i calabresi ma anche tutti gli italiani.

Chi è il burattinaio della rappresentazione mediatica che ha dato una dimensione nazionale ad una realtà disastrosa che tutti gli addetti ai lavori (e i calabresi ) conoscevano come le loro tasche? Chi ha innescato la mina dei media di regime, nessuno escluso, che stanno sparando ormai da settimane a palle incatenate, che hanno demolito in diretta un generale dei carabinieri (commissario alla sanità calabrese subito autoliquidatosi) protagonista di una disastrosa performance televisiva e poi a catena il suo successore e anche il successivo ancora… che al mercato mio padre comprò?

Nell’incertezza tutto continua a non funzionare e i malati calabresi sono condannati a soffrire e a morire. Un punto interrogativo non manifesto è tuttavia un altro. Nello schema operativo delle amministrazioni regionali a guidare la sanità è il governatore assieme all’assessore deputato, che in Calabria non può esserci causa commissariamento. Ma la figura centrale, operativa, è il direttore generale del Dipartimento Tutela della Salute, al quale spettano le grandi strategie, l’organizzazione ospedaliera, e la distribuzione delle risorse. E in Calabria questa figura è coperta da giugno – appunto – dal manager romano, un direttore generale di lungo corso, che risponde al nome di Francesco Bevere.

Ha governato diversi ospedali capitolini, e ha appena lasciato l’ambitissima poltrona di responsabile dell’Agenas, l’agenzia nazionale che coordina i servizi sanitari regionali. Dunque la Calabria ha un super direttore generale, con potenti e trasversali entrature politiche poi trasformatesi in veri e propri sponsor. E aggiungiamo che il quotatissimo dirigente del Ministero della Salute non ha accettato a scatola chiusa, ha chiesto e ottenuto un super stipendio, una sorta di indennità di rischio. Ma si è trovato praticamente da solo nella struttura che doveva governare, abbandonato da tutti al primo scontro con un big della sanità privata calabrese. E si è portato i collaboratori da casa. Di lui, comunque, non si parla. Chissà perché. O magari viene tenuto in “caldo” per essere nominato commissario dopo che TUTTI avranno rifiutato di farlo… 

NULLAFACENTE BEVERE, evitati le condanne per falso ideologico, abuso in atti d’ufficio: se ci sei dai risposte ai calabresi, prima che la magistratura venga a bussare anche alla tua porta.